Avevo pensato a ben altri modi per conoscere Bologna, io che sono venuto a viverci da neanche due mesi. Uno era studiarmi il Tutto città, o Google Map; il secondo, magari di comprarmi una bicicletta e farmi delle lunghe pedalate in lungo e in largo, sacrificando polpacci e polmoni al bisogno di ambientarsi in fretta. Invece me la sono fatta a piedi, e con che compagnia: indovinate un po’? Quella dei migliori noiristi della città in circolazione, ascoltando le loro parole.

L’ho trascorso così questo weekend, da un atelier a un’enoteca, da una galleria d’arte a due pittoreschi locali, dove hanno avuto luogo ben cinque presentazioni, il tutto girando a piedi da una location all’altra insieme ai protagonisti per alcune delle vie più suggestive di Bologna.

“Le strade del Noir” l’ha organizzato la vulcanica Tiziana Marongiu, vero calderone di idee (se avrò modo vi terrò aggiornati anche su questo) nell’ambito dell’organizzazione di eventi, tramite l’Associazione Bellavista che si occupa di cultura a tutto tondo qui nella città felsinea. Beh, per me che di lei avevo solo sentito parlare è stata una scoperta che mi ha dischiuso un mondo. Innanzitutto, ho avuto modo di rivedere vecchie amicizie come Mariel Sandrolini, in gran spolvero nella sua presentazione in Via dell’Inferno insieme a Fabrizio Di Marco, e Roberto Carboni che non mi sono mai stancato di riascoltare mentre presentava il suo ultimo successo, spiegando anche le dinamiche che caratterizzano il noir e alcune tecniche con cui si sviluppano determinate atmosfere. Poi ho finalmente conosciuto di persona chi fino ad ora è stato solo un contatto remoto e lontano, ancorché interessante, come Gianluca Morozzi (un fenomeno di simpatia) e la grande, nonché dolcissima Grazia Verasani, appena uscita anch’ella in libreria con un altro episodio della sua originale Giorgia Cantini. Infine, ho avuto modo di conoscere (e molto apprezzare) altri autori che hanno raccontato di storie intriganti e atmosfere affascinanti tutte da scoprire: Romano De Marco, Giampiero Rigosi e Giada Trebeschi, oltre a Roberto Riccardi, Maria Silvia Avanzato, Maurizio Matrone, Vittorio Giardino e Matteo Bortolotti.

Insomma una girandola di nomi e di storie, condotte e valorizzate dall’impagabile lavoro della giornalista Cristina Marra, relatrice instancabile che non perde mai il sorriso, che con domande originali e profonde è riuscita a tirare fuori il meglio non solo dalle trame dei libri, ma anche da coloro che le hanno create, legando ogni intervento con una fluidità che ha reso ogni presentazione ‘multipla’ un’unica, appassionante storia nelle storie, anche dei loro autori. C’è poi da dire che gli aneddoti sulla città che ti possono raccontare un ex tassista, un ex conducente di bus, un ex poliziotto e, in finale, tutte comunque persone a stretto contatto con le città che raccontavano, c’è stato da divertirsi parecchio, il tutto tra un bicchiere di vino e due fettine di mortadella qua e là per la città. Un ambiente conviviale, gli altri spettatori che diventavano compagni di viaggio da una strada all’altra, il trolley nero dell’organizzazione che, rotolando sui sanpietrini col suo carico di libri, annunciava il nostro arrivo ad ogni tappa.

Alla fine, tra il sabato e la domenica, si salutavano come vecchie amicizie persone che fino al giorno prima non si erano mai conosciute, e molte si rivedranno portando nel cuore questo ricordo (immortalato nelle bellissime foto di Antonello Degli Esposti) che avrà, partendo da quest’anno, un risalto sempre maggiore in città. Ci sono tutte le premesse visto il successo di pubblico e di partecipazione. Pensateci: quante città, in Italia, possono vantare eventi del genere?

E adesso, ora che tutto è (per il momento) finito, avrò un bell’arrovellarmi per trovare un modo alternativo per conoscere Bologna, le cui strade, da questo weekend in poi, non saranno per me mai più le stesse…

OoO

‘foto di gruppo nel gran finale di domenica 18 in Via del Pratello: tutti i protagonisti dell’evento”. Scatto di ANTONELLO DEGLI ESPOSTI.