Julia Justiss, Una seconda opportunità

Inghilterra, 1817 – Quando rivede Diana, la donna che otto anni prima lo ha lasciato per sposare un ricco duca, Alastair Ransleigh riesce a pensare soltanto alla possibilità di prendersi la rivincita. Così le fa un’offerta incredibilmente offensiva per una gentildonna, proponendole di diventare la sua amante. E ancor più incredibilmente lei accetta. Ma nonostante la risposta sfrontata e la passione che dimostra nel corso dei loro bollenti incontri, Diana è soltanto l’ombra della fanciulla che lui tanto aveva amato in passato. Qualcosa ha spento la fiamma che le ardeva nel cuore, e dopo aver assaporato di nuovo le sue meravigliose labbra, Alastair si rende conto di desiderare una cosa soltanto: cancellare la tristezza dai suoi occhi e convincerla a dare al loro amore una seconda opportunità.

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Una Justiss di buon livello * * * *

In passato (insomma, 25 anni fa) adoravo la Justiss. Invece i romanzi degli ultimi tempi sono stati deludenti. Quando ho cominciato a leggere questo, per un po’ non ho avuto un’impressione positiva. Naturalmente sappiamo che situazioni come quella in cui si trova per molto tempo Diana esistono tuttora, figurarsi allora, quando la legge non proteggeva la donna. Però l’autrice non rappresenta la sua situazione, si limita a narrarla in una serie di flashback poco efficaci. E anche il modo in cui i protagonisti tornano in contatto, per i miei gusti, è piuttosto sgradevole.

Però, grazie al cielo, le cose migliorano presto e molto convincente è l’approfondimento psicologico dei personaggi. Soprattutto riuscita tutta la sezione finale in cui Diana pian piano supera i traumi subiti e torna alla vita. Peccato che non a tutte capiti di incontrare un uomo fuori dal comune come Alastair!

OoO

Brenda Joyce, Una rosa nella tempesta

Scozia, 1306 – Fedele sostenitore di Robert Bruce, pretendente al trono di Scozia, Alexander MacDonald cinge d’assedio il castello di Fyne, proprietà di un clan nemico leale agli inglesi, e fa prigioniera nella sua stessa casa Margaret Comyn. Con la guerra che infuria in tutta la regione, l’ultimo dei pensieri di Alexander, detto il Lupo di Lochaber, dovrebbe essere l’amore, e invece l’indomito coraggio e la fierezza di Margaret lo stregano al punto che non solo cerca di rendere la sua prigionia meno dura, ma una notte la seduce. Proprio quando la passione tra loro sembra mettere in discussione la solidità dei legami familiari e la fedeltà a un ideale, però, Margaret fa la sua scelta e fugge, lasciando Alexander lacerato tra la lealtà alla causa e il folle desiderio di seguire il cuore.

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Un romanzo d’amore e d’avventura * * *

Si tratta di un romanzo storico ambientato nella Scozia trecentesca di Robert Bruce, cioè in un’epoca ed una regione molto complessa e contraddittoria, dove si può morire per mantenere fede al proprio giuramento di fedeltà o cambiare schieramento e alleanze con grande disinvoltura. La prima parte è piuttosto avvincente e il protagonista maschile è affascinante (anche se mi pare un po’ discutibile che faccia tanto sesso la sera prima di una battaglia anziché aspettare la sera dopo). Però ci sono troppi personaggi e la lettrice non-scozzese ha qualche problema ad orientarsi e distinguere quelli veri da quelli inventati. Non parliamo poi del fatto che la Joyce ne ammazza tanti, qualcuno anche senza motivo. E il finale per certi versi è aperto e un po’ confuso.

OoO

Giovanna Barbieri, Amor e patimento

Tre romantici racconti medievali: il primo, Isabella e Filippo, è ambientato nel 1313 tra Padova e la valle Provinianensis (Valpolicella) durante i conflitti guelfi-ghibellini. Filippo, un arciere assoldato da Cangrande, diserterà e si vedrà costretto a fuggire verso la valle. Qui incontrerà Isabella, in viaggio con la vecchia ancella e alcuni armigeri.

Il secondo racconto, Elisa e Romualdo, è ambientato nel 1347 a Parona durante le grande pestilenza. La ragazza, per volere del padre, sarà costretta a sposare un vecchio commerciante di lana, ma al suo arrivo si troverà di fronte Romualdo, il secondogenito, che ha la sua età. La morte avrà la meglio?

Il terzo, Il pirata barbaresco, è ambientato in un’isola del Mediterraneo nel 1165. Luca, scudiero di un nobile cavaliere, il paladino Fabio Marzolo e un altro nobile francese stanno navigando verso la Terra Santa quando vengono abbordati dai pirati barbareschi, che li catturano e li portano sulla loro isola. Cosa ne sarà di loro?

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Una raccolta singolare * * *

Raccolta di tre racconti brevi o brevissimi di ambientazione medievale, tutti con finale aperto. Il più convincente è certo il primo, il più lungo e approfondito, ma sono molto interessanti anche gli altri due. Buona la ricostruzione d’ambiente e d’epoca. Si apprezzano meglio se si accetta che non si tratta affatto di romance, ma di racconti storici senza ulteriori specificazioni: l’amore, infatti, per quanto sempre presente, non è mai il motore centrale e talvolta il finale, particolarmente nel caso del secondo pezzo (quello che crea più problemi anche da un punto di vista moralistico), è insoddisfacente. Secondo me in questo libro, comunque, l’autrice dà il meglio di sé. Assegno tre stelle solo perché ci sono davvero troppe sviste linguistiche anche per un self gratuito.