Si sentiva come un pugile al centro del ring. Tutto quello che voleva fare era colpire, colpire duro, prima che l’avversario facesse lo stesso con lei.

Un urlo, poi un pianto, lungo e disperato: così inizia la storia di Martina.
Prosegue con un viaggio insieme all’uomo che ha sempre creduto di odiare, un viaggio verso il padre che non vede da dieci anni e che non sente più come tale.
Fuori Tempo è la storia di una ragazza che odia il mondo perché lo ama troppo, di un uomo che non sa più come lottare per quello che ama e di un uomo che ha già perso, due volte.
È la storia di due generazioni diverse, per certi versi distanti, che scoprono di parlare ancora la stessa lingua. Fuori Tempo narra di una tempesta che spaventa e confonde, di onde che travolgono, rubano l’ossigeno, per poi trascinarci via e abbandonarci su una spiaggia lontana.
Raccontata con la stessa forza di quelle onde, questa è la storia di una giovane donna arrabbiata e coraggiosa, che scopre, anche grazie all’aiuto di chi meno avrebbe immaginato, che non avere tutte le risposte non significa per forza annegare: significa vivere.

Titolo: Fuori tempo.
Autrice: Monica Lombardi.
Genere: Romanzo di formazione.
Serie: no.
Editore: Hope Edizioni.
Prezzo: euro 4,99 (eBook); euro 12,90 (cartaceo).
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Ho cominciato a leggere i libri di Monica Lombardi (QUI la sua Pagina-Autore su Amazon) oltre dieci anni fa, quando uscì la serie Mike Summers. Poi, mi appassionai ai protagonisti del GD Team, eccetera, eccetera, eccetera. Trovarmi fra le mani un romanzo di formazione è stato, quindi, come incontrare dopo tanto tempo qualcuno e trovarlo cambiato. In meglio.

Trovo che l’Autrice abbia compiuto un passo in avanti nella sua carriera, nella sua maturazione e questo non può che farmi piacere. Trovarsi alle prese con la storia di una diciottenne in crisi può far tremare le vene e i polsi, ma non a Monica Lombardi, che ha saputo creare una storia appassionante e una serie di personaggi che mi hanno rubato il cuore.

Martina ha diciotto anni e frequenta l’ultimo anno di liceo. Dovrebbe essere alla prese con lo studio, magari con qualche ragazzo carino della sua età; coltivare sogni e speranze; insomma, crescere, tranquilla e serena. Invece, l’adolescenza è come un letto di Procuste per la ragazza, che da sempre dà filo da torcere alla madre, una donna esausta che sta morendo di cancro.

Martina ha visto il padre andarsene dieci anni prima; solo in seguito ha saputo che non si trattava di un lavoro all’estero, bensì di una separazione, dovuta all’amore per un uomo, Serge La Marre. Questa lontana ferita torna a sanguinare quando la madre le chiede di trascorrere qualche giorno con quel padre lontano.

La prima reazione di Martina è autodistruttiva: si ubriaca e assume anche un’anfetamina. Ovvio che la nostra finisca al pronto soccorso, dove si prende cura di lei un giovane medico, Andrea. La prima figura maschile  che, dopo tanto tempo, le sembra assumere una connotazione positiva.

Comincia in quel momento un percorso che porterà Martina alla scoperta del padre, del compagno e di se stessa. Pochi giorni, un viaggio e tante parole che finalmente potranno essere dette e ascoltate. La conoscenza porterà alla comprensione e al perdono. Questa giovanissima donna imparerà che tutti hanno diritto a una seconda occasione; tutti sono degni di amare e di essere amati.