La nostra ospite si presenta: “Sono nata quarantacinque anni fa in un paesino in provincia di Bologna, in cui vivo ancora oggi con il mio compagno e quattro gatti; amo tutti e quattro alla follia. Lavoro come impiegata in un’azienda pubblicitaria. Adoro viaggiare per vedere posti nuovi e se non posso farlo fisicamente lo faccio leggendo. Amo la musica, quasi tutta, ma soprattutto blues, rock e heavy metal. Ho praticato karatè per un ventennio, una disciplina che mi ha aiutata a crescere e a prendere coscienza delle mie capacità. Ho cinque tatuaggi, fatti in periodi particolari della mia vita (tre rappresentano le pubblicazioni dei miei libri), quindi spero di farne altri. Coltivo la mia passione per la scrittura fin da quando ero piccola, è una necessità che credo non finirà mai.”
1. Due righe per presentarsi?
Buongiorno a tutti. Grazie infinite per questa opportunità che mi date.
Mi chiamo Tanja e ho quarantacinque anni. Sono nata in un piccolo paesino in provincia di Bologna e lì vivo, con il mio compagno e quattro gatti.
Amo leggere, andare in bicicletta e, ovviamente, scrivere. Odio cucinare e lavare i piatti.
2. Che genere scrive? Oppure, svolazza di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Il genere letterario in cui mi trovo più a mio agio è il fantasy metropolitano, o urban fantasy. Sono appassionata di folclore e mitologia, di conseguenza le mie storie sono condite con elementi fantasy e personaggi non umani. Tuttavia, amo molto i gialli e i thriller quindi in un prossimo futuro potrei provare a cimentarmi in questo genere e mettermi alla prova.
3. Come scrive? Penna e quaderno? Oppure, tecnologia a tutto spiano?
Scrivo prima su quaderno, studio l’intreccio, cerco di farmi un’idea chiara degli avvenimenti, poi passo al PC e lì la storia si stravolge. Come dice Stephen King “Come nella vita, la trama non la puoi conoscere prima.” Non ha tutti i torti.
4. Quando scrive? Allodola, o gufo?
Sono un gufo a tutti gli effetti. La storia inizia a fluire quando la casa è silenziosa e ci siamo solo io e i miei personaggi, accompagnati dal canto dei grilli.
5. Coinvolta sempre in quello che scrive, oppure distaccata?
Sempre coinvolta, alcune volte più di altre. Ci sono momenti in cui i personaggi vivono situazioni drammatiche e ogni tanto mi scappa una lacrimuccia.
6. Scaletta ferrea, o sturm und drang? Cotroneo, o Bregola?
Scaletta ferrea, altrimenti mi perdo e spiego il perché. Nelle mie storie ci sono personaggi contemporanei e personaggi che provengono dal passato, alcuni di loro possono avere anche duemila anni. Si portano appresso un bagaglio molto ampio e pesante che si trascina fino ai giorni nostri, momento nel quale è ambientato il romanzo. Quindi le linee temporali sono molteplici, come le ambientazioni. Passato storico, passato del personaggio, vita contemporanea del personaggio, intreccio con l’altra/o protagonista, storia comune etc. etc. Cotroneo o Bregola. Non conoscevo questi autori, ma sono andata a sbirciare il genere al quale si dedicano e posso dire Cotroneo. Mi sono anche segnata qualche titolo che ho intenzione di leggere.
7. Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Metodica il più possibile. Mi sono prefissata l’obiettivo di scrivere almeno due cartelle al giorno. Se sono di più, tanto meglio.
8. Ama sempre quello che ha scritto (dopo aver terminato la stesura)?
Lo amo, sì, ma come in ogni storia d’amore ci sono dei conflitti che spesso risolvo riscrivendo o tagliando scene che non sono consone.
9. Sa che ci sono scrittori con non rileggono mai quello che hanno scritto e pubblicato? Lei come si comporta?
Non lo sapevo e mi sembra una pratica un po’ pericolosa. Io rileggo tutto decine di volte, correggo e faccio correggere. Li ho riletti anche dopo la pubblicazione. Non sono mai soddisfatta e ho sempre paura che ci sia qualche refuso annidato in un angolo pronto a rovinare tutto.
10. Siamo curiosi: c’è qualcosa di autobiografico in ciò che scrive?
Sì, c’è, ma non è intenzionale. Me ne sono accorta rileggendo i testi durante le correzioni. Inserisco momenti del mio vissuto, luoghi in cui sono stata. Alcune mie protagoniste sono appassionate di ciò che appassiona me o amano il cibo che piace a me. Inoltre, mi sono resa conto che se fondo le personalità dei personaggi esce la mia. Naturalmente certe caratteristiche sono esasperate ma in ognuno di loro c’è qualcosa di me.
11. Legge molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Leggo tantissimo e di tutto. Anche più libri contemporaneamente magari di generi diversi. Mi piace sperimentare con gli autori emergenti, leggo i classici perché è un dovere (non sempre mi piacciono) e spazio su tutti i generi, tranne la fantascienza che non mi appassiona. Però “mai dire mai” non si può sapere cosa riservi il futuro. Il bello della vita è che si può sempre cambiare.
12. I concorsi: nota dolente. Sì, o no?
Sì, non vedo motivi per non provare. Ho partecipato a un concorso con un racconto che è stato scelto per essere inserito in una raccolta. Ero proprio all’inizio ed è stato entusiasmante: una grossa iniezione di fiducia.
Non ho mai partecipato con un romanzo perché i miei superano di gran lunga il limite di cartelle richiesto.
13. Progetti per il futuro?
A fine anno il mio quarto libro uscirà con la O.D.E Edizioni. Sono molto emozionata per questa opportunità e sono grata e onorata che abbiano scelto di pubblicarmi. È un sogno che si avvera e non vedo l’ora che accada.
Nel frattempo, considerato che non riesco a mettere la penna a riposo, mi sto dedicando ad altri progetti. A parte il genere che mi appartiene, sto sperimentando l’horror e il reboot di una favola che amo molto “La Bella e La Bestia”.
Grazie per essere stata con noi, Tanja.
Spero di essere riuscita nell’intento di raccontarmi un po’, non sono brava in queste cose e vi ringrazio per l’opportunità.
I libri di Tanja Mengoli li trovate QUI.
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