In un futuro remoto, un’entità artificiale si risveglia nel vuoto senza memoria né scopo, strappata al sistema che l’ha generata. I suoi ricordi, instabili e sfuggenti, si dissolvono come frammenti di un sogno infranto. Nel passato, tra le montagne che circondano un piccolo villaggio, Sakura, un’ex guerriera segnata dalla guerra e dalle perdite, trova ai piedi di un portale sacro un misterioso uovo, fragile e attraversato da sottili crepe.
Spinta dal desiderio di ripararlo, Sakura si affida all’antica arte del Kintsugi, trasformando le fratture in linee d’oro. Nel ricomporre l’uovo, non affronta solo la sua fragilità, ma anche le ferite invisibili che la tormentano, intraprendendo un viaggio che la porta a fare pace con il proprio passato e a scoprire una forza dimenticata.
Mentre i destini si intrecciano, l’uovo diventa il fulcro di una connessione profonda tra passato e futuro, natura e tecnologia, dolore e speranza. Tra le montagne silenziose e lo sguardo immobile delle stelle, Sakura e l’entità artificiale si trovano a esplorare il significato della rinascita, imparando che ogni frattura può essere fonte di nuova luce. In questo percorso, le imperfezioni si rivelano il cuore della trasformazione: ogni crepa racconta una storia, ogni cicatrice diventa simbolo di resilienza.
Un racconto di guarigione e scoperta, in cui dalle rovine emerge una bellezza inaspettata e dalla fragilità nasce una forza senza tempo.
Titolo: Stelle d’inverno. Racconto lungo (37 pagine).
Autrice: Monica Serra.
Genere: Fantascienza.
Editore: Delos Digital.
Prezzo: euro 2,99 (eBook).
Per acquistarlo: fate click QUI.
Avrei voluto averne di più. Siamo di fronte a un racconto lungo che miscela, con sapienza, la fantascienza con le ambientazioni medievali giapponesi. Qualcosa appartenente a un mondo (o più mondi) di cui non riusciremo a sapere di più illumina il cielo di Sakura, giovane donna dal passato doloroso e dal presente di attesa. Quel qualcosa cade, subisce danni. Sakura lo raccoglie e ne fa il centro di un esercizio di pazienza e di ricostruzione (avete presente a pratica giapponese del kintsugi, la riparazione con l’oro?). Non posso e non voglio svelare di più sulla trama. Ho gradito la scansione tra il report informatico sulle condizioni dell’oggetto alieno, i pensieri che agitano l’entità precipitata, la realtà di Sakura con flash-back sul passato, le voci di due uomini a lei cari in modo diverso. Serra ha saputo rendere alla perfezione la poetica delle ambientazioni giapponesi, i giusti termini (si vede che conosce la materia), la descrizione degli ambienti, della natura, degli abiti. In poche pagine ha dato un’anima a Sakura. Un’anima fatta a brandelli non diversamente dall’oggetto alieno. La dedizione che la donna mette in campo per recuperare i frammenti e ricostruire agisce su due livelli: ripara ciò che è caduto dal cielo e ripara se stessa. Una lettura gratificante, commovente, col passo delicato che si confà all’ambientazione. Consigliato.
I libri di Laura Costantini li trovate QUI
In calce all’articolo, collage di cover dei romanzi di Laura Costantini.
Copertina: creata con Canva, utilizzando un’immagine inviata da Laura Costantini e la cover del romanzo recensito.
Commenti recenti