Toby Kincaid adora il suo lavoro nella biblioteca della città di Sandy Lake, in Ohio, dove passa i suoi giorni circondato dai libri a parlare con i visitatori. Adora specialmente il suo capo, il signor Miggles: gentile, arguto, sapiente in qualsiasi campo e totalmente innamorato del Natale. Sean Miggles, oltretutto, è davvero carino, specialmente per essere un adulto che veste completo e cravatta.
L’uomo, però, si tiene a distanza da tutti, e c’è una tristezza nei suoi occhi che Toby non comprende. Quando Sean viene accusato ingiustamente di un crimine che non ha commesso si arrende e non prova neanche a lottare, perciò Toby si rende conto che deve essere lui da solo a salvare la biblioteca… e il suo capo.
Cercherà, così, di smascherare l’oscurità che si cela nel passato di Sean e dimostrargli che anche lui merita una seconda possibilità, nella vita come nell’amore. E, mentre si occupa del suo personale miracolo di Natale, magari riuscirà anche lui a ricevere il dono a cui ambisce tanto: amare ed essere amato dal signor Miggles.
Un m/m scritto da una donna per donne (etero)
Una dolce storia natalizia * * * *
Delizioso romance breve M/M, ambientato nella biblioteca di una cittadina della provincia americana, che ha le caratteristiche cui siamo abituati: soprattutto sensibilità sociale e la capacità di organizzarsi e fare pressioni dal basso per ottenere quel che si vuole dalle autorità politiche. Chissà quanto riflettano la vera America di Trump!
La Easton rappresenta con delicatezza e rispetto per la psicologia il nascere di una storia d’amore fra Toby e il suo capo, il signor Miggles, più grande di lui di dieci anni. Ovviamente con l’accompagnamento di qualche problema, anche serio, da risolvere.
Essendo i protagonisti due bibliotecari, non possono mancare i riferimenti letterari per cui ad esempio Miggles è paragonato a Heathcliff, o meglio a Rochester, perché su di lui pesa non la malvagità, ma un oscuro segreto. Mi ha divertito molto la piccola svista quando si allude al signor Darcy sotto la pioggia, trovata che non appartiene alla Austen, ma a Joe Wright e al suo film del 2005. Una scena che piace a tantissime fan del romanzo, mentre io penso che la Austen ne avrebbe provato orrore.
Cinque stelle all’autrice, una di meno alla casa editrice per alcuni refusi di troppo.
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