Il pianeta sta collassando a causa di guerre e devastazioni ambientali. Il cibo è diventato il bene più prezioso e ha sostituito il petrolio come indice di scambio. Una delle poche zone fertili è l’Indonesia, che sta diventando una superpotenza economica, ma il governo viene rovesciato da un movimento cospirazionista, i Piranas.
Foxtrot Six è un film (genere Azione, Drammatico, Fantascienza) del 2019 diretto da Randy Korompis con Oka Antara e Verdi Solaiman.
Durata: 114 min.
Paesi di produzione: Indonesia, USA.
Foxtrot Six è un Future Thriller che sarebbe piaciuto a Sergio Altieri.
Buone notizie dall’Indonesia (con una produzione che vede partecipe Mario Kassar, però). Foxtrot Six conferma la mia opinione che l’Indonesia sia alla guida del nuovo cinema d’azione asiatico, decisamente più affine al nostro gusto delle produzioni indiane, cinesi e di Hong Kong.
Siamo nel terreno del Thriller Futuristico e, se non fosse improbabile, ci vedrei delle ispirazioni “altieriane”. Credo che a Sergio Altieri sarebbe piaciuto, almeno come concetto e scenografie. Le ambientazioni fanno il loro, costruite con poco in effetti perché per la maggior parte si tratta di rioni degradati e di costruzioni fatiscenti battute dalla pioggia tropicale. Quel tanto di tecnologia futura per darci l’idea di trovarci in un ambiente prossimo venturo, ma con i piedi saldamente piantati per terra. Per fortuna CGI non invasivi.
Una storia di duri, di rivoluzione, di commandos riportati in azione. Buoni e cattivi, politici corrotti e qualche buon sentimento con un paio di trovate di sceneggiatura finali non male, anche se non c’è nulla di veramente non visto. È piacevole ritrovare una sana storia d’azione con gli ex soldati chiamati per una missione suicida contro il potere corrotto. Un obiettivo da conquistare, caratteri in contrasto, azione serrata, non eccessiva, ma sufficiente per tenere alto il ritmo. Scene di “bastone” di buona qualità anche se, devo dirlo, siamo lontanissimi da The Raid e dai film di Gareth Evans, del resto nessuno batte Iko Uwais, l’ho già scritto.
A mio parere per almeno un paio di cose (la tuta stealth e gli esoscheletri) il film è debitore a Masamune Shirow e, del resto, chi può dimenticare Ghost in the Shell? Quel tipo di action movie che non siamo più in grado neanche di concepire, affogati come siamo dalle nostre fiction consolatorie. Se parliamo di scrittura, è un altro conto. ;–)
Commenti recenti