Siamo nel 2467. Il mondo è dominato dai robot, a cui competono le attività direttive e la produzione. L’umanità è sollevata dalla fatica del lavoro e dalla responsabilità delle decisioni: “Non fare domande, rilassati” è il comandamento. Un sogno che si avvera… o forse no. In realtà la specie umana sembra avviata all’estinzione, tra dipendenza da psicofarmaci, stordimento elettronico, calo delle nascite, abolizione della famiglia. A garantire lo status quo in questo mondo senza arte, senza storia, senza significato, è un androide di nome Spofforth, tanto perfetto quanto incompleto; il suo più grande desiderio è potersi suicidare, contro i dettami della sua stessa programmazione. A lottare contro il sistema sono invece Paul Bentley, un professore universitario che ha casualmente scoperto l’esistenza dei libri e ha imparato a leggere, e Mary Lou, una ragazza che vive un’esistenza da emarginata e che si è sempre rifiutata di assumere sostanze per poter tenere gli occhi aperti sulla realtà. Noto anche con il titolo Futuro in trance, Solo il mimo canta al limitare del bosco (1980) è un’indimenticabile distopia che ha la potenza narrativa di Fahrenheit 451. Un romanzo sulla solitudine e sull’insopprimibile bisogno d’amore degli esseri umani, che difende gli eterni valori della curiosità, del coraggio e della compassione, e che con quarant’anni di anticipo prefigura l’epoca dell’intelligenza artificiale e della pervasività del digitale.

Titolo: Solo il mimo canta al limitare del bosco. Titolo originale: Mockingbird.
Autore: Walter Tevis.
Traduzione: Silvia Stefani.
Genere: distopico.
Editore: Mondadori.
Prezzo: euro 7,99 (eBook); euro 12,00 (copertina flessibile.
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Di recente, ho letto “Solo il mimo canta al limitare del bosco” di Walter Tevis, che mi è piaciuto molto. Pubblicato nel 1980, è un romanzo distopico che sarebbe riduttivo definire “di fantascienza”, come lo è – a mio parere – per classici come “1984” (1949) e “Fahrenheit 451” (1953), di cui, in certo senso, si avvertono gli echi.

(Titolo originale “Mockingbird”, trad. Silvia Stefani; originale pubblicato nel 1980; edizione italiana da me letta Mondadori 2024).

Il romanzo si apre seguendo per un poco Bob Spofforth, un robot serie 9 molto evoluto, quasi perfetto, costruito in modo da vivere per sempre e non dimenticare niente. In un mondo in cui l’umanità ha perso quasi tutta la sua umanità e molte delle sue capacità, fra cui quella di leggere, un uomo, Paul Bentley, cerca Spofforth (che è anche il rettore dell’università di New York) perché ha imparato a leggere e vorrebbe insegnare a farlo. Il robot gli chiede invece di esaminare vecchi film muti (nei quali ci sono in realtà da leggere le didascalie) e Bentley inizia a dedicarsi a questa attività.
Come a tutti gli è stato insegnato a vivere senza fare amicizia con gli altri, addirittura senza guardarli troppo a lungo o toccarli. Gli umani sostanzialmente non lavorano, al loro posto lo fanno robot di serie inferiori al 9; assumono vari tipi di droghe e non provano il desiderio di cambiare lo stato delle cose. Come mezzi di trasporto ci sono i pensierobus, tipi particolari di robot che entrano in contatto telepatico con i viaggiatori per portarli alle loro destinazioni.
Paul conosce una donna, Mary Lou. Grazie a lei, alle letture e a quanto gli accade nel seguito, cambia e prende coscienza di sé.
Al di là delle vicende dei protagonisti, è interessante l’ambientazione: un mondo in cui gli umani hanno rinunciato quasi a tutto, in particolare ai sentimenti e alle relazioni, in cambio di una vita pacifica, senza scossoni, senza problemi; sono coccolati da droghe tranquillizzanti, succubi di trasmissioni televisive che hanno lo scopo di mantenere questo stato di cose.

La rappresentazione della realtà sulla Terra da qui a qualche centinaio di anni è inquietanti, perché, con un anticipo di decine di anni, descrive spietatamente alcuni aspetti della realtà attuale.

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Di Antonella Sacco vi segnaliamo l’antologia “RACCONTI BREVI”.

Racconti e pensieri su temi diversi, brevi e brevissimi. Ironici, surreali. drammatici. Per riflettere sulle cose della vita o per sorridere.
L’ebook contiene anche l’incipit di alcuni dei romanzi dell’Autrice.

Altri ebook:
“Lo specchio”: 27 racconti”
“Tre brevi storie con delitto e altri 9 racconti”
“Un grande fuoco: racconti brevi”
“Ombre”: racconti
“La scommessa – Doppio gioco” – romanzo rosa
“Lo scrittore e la valigia delle illusioni”: giallo ironico e surreale
“Piangere non serve”: romanzo young adult
“La grande menzogna”: romanzo quasi noir
”Agnes”: romanzo delicato e romantico.

Li trovate tutti QUI.

Antonella Sacco dice di sé: Amo da sempre leggere e scrivere. Dal 2004 ho pubblicato libri per bambini e ragazzi con diversi editori Dal 2013 ho iniziato anche le mia avventura come autrice self, pubblicando ebook e libri cartacei, sia raccolte di racconti che romanzi, anche per bambini e ragazzi.

Copertina: elaborazione Canva di immagine free + cover del libro recensito.