Un giorno parlavo con un’amica del suo ultimo libro, dove ha messo un magnifico cliffhanger.
Il cliffhanger è il colpo di scena finale che porta chi legge ad aspettare con ansia il volume successivo. Deve essere esplosivo, spiazzante, drammatico. Deve far digrignare i denti, lanciare maledizioni all’autrice e minacciarla di ritorsioni gravi se non risolverà la situazione nel volume successivo, ma se poi la serie continua… bisogna preparare antiacidi e fazzoletti.
Sapete quanti cliffhanger ho scritto nella mia vita di autrice? Nessuno.
Mai stata capace.
Ho scritto storie a puntate, ma nessuna è mai finita con un colpo di scena. Non mi vengono proprio. Tizio X si è messo con Tizia Y e stanno per partire assieme?
Cliffhanger: c’è un terremoto che divide in due la prateria dove transita il carro dei due. Saltano giù, su due lati diversi della spaccatura. Lui, che ha una lunga capigliatura, cade prigioniero della tribù dei Senza Capelli, che lo vendono come schiavo ai mercanti di finte lozioni per capelli. Lo useranno come cavia per inventare nuove lozioni? Riuscirà a fuggire e a ritrovare la sua amata? Oppure resterà senza capelli e si unirà alla tribù come sciamano?
Lei, caduta dalla parte opposta, si troverà in un campo di soia pieno di cimici che suonano la cetra. Incontrerà un fabbro appassionato di contrabbasso che vuole mettere su un’orchestrina e uno struzzo che si era fermato a fare a uno spuntino. Convincerà lo struzzo a lasciar perdere l’abbuffata e a portarla dal suo amato? Oppure sedurrà il fabbro e gli prospetterà un terzetto con il suo amato che suona la ghironda e lei che canta in portoghese?
Romanzo mio: Lui e lei partono.
Non li so scrivere i cliffhanger.
Fernanda non saprà scrivere i cliffhanger, ma in compenso sa scrivere tante altre cose. Date un’occhiata QUI.
Immagine di copertina creata da Babette Brown con Bing.
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