Vi presento, oggi, una
giovane autrice. Si tratta di Regina Pozzati, di cui è appena uscito “In una parola”.

“Nella sua voce Tira aveva un potere raro e pericoloso. 
Quello di uccidere un uomo… e quello di salvarlo.” 
Una fiaba oscura, nascosta tra le pieghe del deserto, capace di legare insieme due anime diverse ed al contempo uguali.
Là dove le cupole d’oro si innalzano al cielo e le mura bianche dividono gli uomini dai pericoli che si annidano tra le dune, la principessa di C’zahr offre a uno schiavo la possibilità di realizzare qualsiasi suo desiderio, anche il più inconfessabile… 
Con una parola.

Regina Pozzati nasce a Bologna, città che ama immensamente.
Sogna storie sin da quando è bambina, accompagnata dalla magia di suo padre,
illusionista per passione, e dalle letture che hanno riempito le sue giornate.
Coltiva l’amore per la scrittura con la stessa caparbietà con cui conduce la
propria vita. Ama finire le cose che inizia e adora le sfide. 
Si trasferisce a Milano il giorno stesso in cui si laurea, per
amore e contro il volere della propria famiglia. Riversa tutta se stessa in
quello che scrive, fondendo insieme generi diversi e dando vita a personaggi
marcati, capaci di essere amati e odiati con la medesima intensità. 
Ha scritto storie di diverso genere, tra cui Fantasy,
Soprannaturale, Avventura e Azione. 
“In una parola” è il secondo romanzo che ha deciso di pubblicare.

Benvenuta. Raccontaci di te.
Ciao a tutti, e grazie infinite per questo spazio.
Sono tante le cose che vorrei dire su di me. Nella vita vera
lavoro con i numeri, tanti numeri, forse per questo ho sempre sentito
l’esigenza di esprimere la parte più fantasiosa di me con la scrittura.
Sono cresciuta in un ambiente magico, con mio padre, illusionista
per passione, che mi trascinava in giro per il mondo per partecipare ai suoi
concorsi. È stato bello vederlo inseguire il suo sogno e così, una volta
cresciuta, non ho potuto fare a meno di fare altrettanto con il mio.
Che tipo di scrittrice sei e
qual è il genere che più ti rappresenta?
Quando ero piccola mia madre diceva sempre una cosa di me: “una ne
pensa, cento ne fa”.
È come se ci fossero tante piccole “me” all’interno della mia
testa, per cui il genere che mi rappresenta cambia continuamente. Ora è il
fantasy, perché è quello che si avvicina di più al sogno, mentre quando ho
pubblicato “La Chiave d’Oro” era l’avventura, poiché mi serviva quel genere di
coraggio per buttarmi nel mondo della pubblicazione.
Il genere romantico… Beh, quello c’è sempre in un modo o
nell’altro, perché sono innamorata ormai da tanti anni di un uomo che mi ha
cambiato la vita (e a cui, diciamolo, pure io l’ho cambiata parecchio).
Hai un autore (o un’autrice)
al quale (alla quale) ti ispiri?
Assolutamente sì. Adoro Daphne Du Maurier, la sua capacità di
farti amare personaggi sempre sopra alle righe e di farti toccare con mano
tutto ciò che racconta. Se dovessi esprimere un desiderio, vorrei avere la sua
stessa capacità di creare una tensione continua nel lettore, oltre che di dare
vita a personaggi così veri da rimanerti impressi anche negli anni a venire…

Qual è il primo romanzo che
hai pubblicato?
Sono una persona fortemente istintiva; ho deciso di buttarmi nel
mondo delle pubblicazioni con “La Chiave d’Oro”, romanzo storico ambientato nel
mar Mediterraneo agli inizi del ‘300. Non so bene perché, con tanti romanzi
conclusi alle spalle, abbia scelto di partire proprio con questo, però sono
contenta di averlo fatto perché mi ha permesso di incontrare tante persone che
amano come me le avventure in costume, gli amori romantici e i pirati.

Adoro il fantasy. Di che cosa parla “In una parola”?
“In una Parola” è un fantasy ambientato nel deserto. Mi
piace definirlo “una fiaba oscura”, poiché mischia insieme elementi fantastici
e atmosfere vagamente dark, anche se mantiene comunque una componente sensuale
e romantica.

Da dove arriva l’ispirazione?
Da tutto, soprattutto dai viaggi che ho fatto e da quel momento
particolare in cui, dopo una giornata piuttosto intensa, ti trovi a letto con
la mente leggera e il desiderio di vivere un sogno…
“La Chiave d’Oro”, tanto per fare un esempio, è nata in uno dei
luoghi in cui si svolge: a Malta, nel corso di una crociera che mi ha permesso
di vedere luoghi incantevoli e di ripercorrere le orme di un ordine piuttosto
importante nella storia… Ma non voglio dire troppo per non rovinare la sorpresa
a chi vorrà leggerlo!

Hai un luogo speciale nel
quale ti rifugi per scrivere?
Vorrei averlo! Con una famiglia numerosa ritagliarsi uno spazio o
un momento è sempre molto difficile, per cui devo arrangiarmi… Quando l’ispirazione
chiama appunto qualcosa sul cellulare, poi attendo con pazienza di avere un
momento libero e spero di non dimenticare nulla, soprattutto le emozioni legate
a quei pensieri.
Comunque, anche se non ho un luogo speciale per scrivere, ti
confido che mi sono creata un luogo speciale in cui leggere e uno scaffale
della libreria soltanto per le mie storie.

Qual è il tuo metodo di
scrittura?
Così come nel lavoro sono fin troppo rigida e organizzata, nella
scrittura sono molto creativa e istintiva. Talvolta mi capita di cominciare un
libro sapendo come andrà a finire, mentre altre volte imposto una situazione e
lascio che siano i personaggi a deciderlo… Tutto sta nel modo in cui li
immagino, quello che fanno dipende da quello che sono. La cosa divertente è che
talvolta arrivano ad ostacolarmi e mi ritrovo ad inveire da sola contro di
loro, perché non riesco a far filare le cose come voglio ed è così, in effetti,
che nascono i capitoli migliori delle mie storie.

Come tieni separate (se ci
riesci) la vita di tutti i giorni e l’attività di scrittrice?
Non credo che esista una formula, né per ritagliarsi costantemente
del tempo, né per separare quello che si è da quello che si scrive. Ho un modo
tutto mio di fondere le cose, di “immortalare” la mia realtà attraverso piccoli
dettagli e di legare così ciascun libro ad un momento preciso della mia vita.
Si tratta di particolari di cui nessun lettore si accorgerà mai,
che però, qualche volta, sono capaci di modificare il corso di una storia. In
fondo è così anche nella vita vera, no? Per cambiarla basta solo un momento;
una scelta diversa, un azzardo come pubblicare un libro o come perdere la testa
per un uomo.
OoO
Regina ci lascia con qualche ricordo delle due opere che precedono “In una parola”.

Evelina smise di gridare. Il suo petto si muoveva frenetico.
L’orlo della gonna vibrava in balia del vento, frustandole le gambe. Aveva il
volto sconvolto, al pari del mare che si agitava come una bestia in procinto di
inghiottirla sotto ai suoi piedi. Cercava aria, cercava una via di fuga, un
aiuto… Cercava lui.
Con gli occhi lo supplicò di fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma
Croix serrò le labbra. Era una ragazza intelligente e coraggiosa, questo lo
aveva capito sin dal primo istante, per cui confidò nel fatto che avrebbe
compreso anche ciò che non avrebbe mai potuto dirle con le parole; non con la
nave turca così vicino a loro e con Hasan che lo aveva appena tradito.
Lentamente piegò il capo, come annuendo.
Non finisce qui.
Il suo era uno sguardo deciso, determinato, ma non bastò ad
estinguere il brivido che scosse il corpo della giovane nel momento in cui
sentì qualcuno prenderla per la vita ed issarla a bordo della nave turca, dove
nemmeno il suo Dio avrebbe più potuto salvarla. 


Titolo: La Chiave d’Oro.
Autrice: Regina Pozzati.
Genere: Rosa storico.
Mar Mediterraneo, 1314.
Quando il crudele capitano Croix assalta la maestosa Arcadia,
l’ultima cosa che si aspetta è di trovare la sua stiva vuota. La famiglia a cui
appartiene, quella dei Chillemi, è infatti una delle più ricche e prestigiose
di Roma. Sarà l’intuito a guidarlo verso il segreto che nasconde e che accomuna
due individui all’apparenza inconciliabili.
L’amuleto al collo della giovane Evelina, figlia dell’uomo a cui
è stato dato l’incarico di ripulire le acque del Mediterraneo dai pirati, è
infatti perfettamente identico ad uno che Croix ha già visto addosso al
capitano di una nave da guerra francese. Un uomo, le cui ultime parole sono
state “Je n’ai pas parlé”.
Non ho parlato.
Pagina Facebook:
Booktrailer:
OoO
“Per un istante l’odore dei fiori di loto lo portò indietro
nel tempo, ricordandogli che anche se due anni prima aveva scelto di solcare il
mare a bordo di una nave pirata, la sua natura era molto più affine al sangue,
che al sale. Mentre le tende d’organza danzavano leggere, accarezzate dalla
brezza della sera, il passato tornò a tormentarlo. Una falce di luna illuminava
il deserto del Negev ed oltre ad esso luoghi che conosceva fin troppo bene,
destinati a ricordargli sempre che in un tempo non troppo distante era stato
assassino.”
Titolo: L’Assassino.
Autrice: Regina Pozzati.
Genere: Rosa storico.
Gerusalemme, 1313.
Erano molti i nomi con cui era stato chiamato nel tempo.
Guerriero. Pirata. Ladro. Infedele.
Uno soltanto, però, era quello che gli sarebbe rimasto addosso
per sempre…
La storia di un uomo diviso, segnato nel corpo e nell’aspetto;
in perenne lotta tra ciò che la propria religione gli impone di fare e ciò che
sente essere giusto. La storia dei misteri nascosti tra i fumi di Alamut, e
dell’unica donna capace di riportare la pace nel suo spirito inquieto.
NOTE: Spin-off/Prequel
de “La Chiave d’Oro”, leggibile anche autonomamente.