Da capolavoro del romanzo popolare a capolavoro del romanzo: la storia della fortuna de “Il conte di Montecristo” si potrebbe condensare nella lenta caduta di un aggettivo. Fin dal suo primo apparire, in quella Francia degli anni Quaranta dell’Ottocento che era il più fervido e convulso laboratorio delle rivoluzioni europee, la storia dell’eroe borghese Edmond Dantès, eponimo della sfortuna e dell’ingiustizia, che si trasforma in spietato giustiziere, fu accolta dalle migliaia di avidi lettori di feuilleton come la più iperbolica incarnazione dello spirito del tempo. Un successo fulmineo, sancito dall’immediato passaggio all’edizione in volume e da un incredibile numero di ristampe e traduzioni. Ma fin da subito, quell’aggettivo, “popolare”, suonò, in tutta una parte della critica colta, come una netta discriminazione, se non come una condanna. Al contrario, il “Montecristo” deve oggi essere situato nel posto che merita: all’apice della più felice stagione del romanzo europeo. Condotta sul testo francese meticolosamente stabilito da Claude Schopp, questa edizione comprende, oltre alla prefazione di Schopp, un apparato di note al testo, nonché un dizionario dei personaggi e delle persone storiche e un Indice dei luoghi.

Titolo: Il Conte di Montecristo.
Autore: Alexandre Dumas.
Genere: narrativa classica.
Editore: Universale Economica Feltrinelli / Classici.
Prezzo: euro 2,99 (eBook); euro 14,25 (copertina flessibile); euro 36,10 (copertina rigida).
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Vi anticipo che c’è lo spoiler del finale, ma trattandosi de “Il Conte di Montecristo” suppongo che la maggior parte di chi si accinge a leggere l’articolo conosca già il libro .
Dopo aver amato le varie trasposizioni cinematografiche, e visitato la famosa fortezza Le Chateau d’if, situata sull’omonima isoletta al largo di Marsiglia, non vedevo l’ora di trovare l’occasione giusta per iniziare la lettura del romanzo.
Immaginavo già che mi sarebbe piaciuto, dopo aver letto vari commenti super positivi sul web e dato che di per sé la storia mi ha sempre intrigato: storia di inganni, di rivalsa e d’amore… In effetti, si è trattato di una conferma a pieni voti, ed è persino riuscito a stupirmi.
Sì, perché, come qualcuno mi aveva già anticipato, il romanzo è ben diverso dalle varie trasposizioni, la trama cambia profondamente. Trovo tale scelta in gran parte dovuta: sarebbe stato impossibile riproporre tutti gli intrecci e i sottointrecci in un film di un paio d’ore, ma anche lo sceneggiato con Depardieu, andato in onda tanti anni fa a puntate, non è stato troppo fedele. Ovviamente, ciò che più mi ha colpito è la diversità nel finale. Mi aspettavo il ricongiungimento con Mercedes, come nel film Montecristo con Jim Caviezel e nella fiction con Depardieu, invece nella versione originale appare la dolce Haydée…
A ogni modo, nonostante le differenze, mi sono piaciuti film, serie e romanzo. Storie per molti versi diverse, ma allo stesso modo appassionanti.
Per quanto riguarda il romanzo, mi sento di consigliarlo assolutamente. È un classico che si legge con piacere (ammetto che per me non sempre è stato così per i classici), nonostante la lunghezza. Vero è che mi sono dovuta spesso fermare a riflettere sugli intrecci, sui nomi delle varie famiglie per fare mente locale, ma l’impegno ne è valsa la pena, soprattutto con il finale appagante, e non mi riferisco tanto alla storia d’amore, che ho trovato quasi marginale, ma alla rivalsa dell’uomo.
È stato inoltre interessante scoprire lo stile di Dumas (anche se non so quanto sia stata fedele la traduzione), uno stile forse arcaico per come siamo abituati a leggere e scrivere oggi (si pensi al suo modo di rivolgersi al lettore) ma che sa decisamente catturare e farti sentire i personaggi.

Di Ilaria Carioti, l’autrice dell’articolo, vi suggeriamo ISOLATI E CONTENTI.

Cosa potrebbero avere in comune Jeff Del Drago, giornalista satirico super sexy, e Alice, aspirante suora?
Apparentemente nulla, se non fossero costretti dagli eventi a rifugiarsi sull’isoletta di San Biagio, insieme a Giordano, amico fraterno di Jeff, e sua moglie Elisa, sorella di Alice.
Jeff promette a Giordano di girare alla larga da sua cognata, ma San Biagio è davvero troppo piccola per mantenere le distanze…
Alice e Jeff, benché ai poli opposti, imparano a conoscersi e scoprono di non essere poi tanto diversi.
Le complicazioni però sono dietro l’angolo, soprattutto quando Elisa propone a Jeff di sedurre sua sorella per distoglierla dai suoi progetti clericali… ma si sa, gli inganni sono fatti per essere scoperti.
Alice, delusa e arrabbiata, lascia l’isola.
Sarà disposto Jeff a mettere da parte l’orgoglio per seguirla in capo al mondo?
Tra dialoghi spassosi, ironia quanto basta e tanti spunti di riflessione, “Isolati e contenti” accompagna il lettore in un viaggio tutto da scoprire.

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