Poiché Lara sta spesso al PC, e se non è al PC sta ticchettando sul suo cellulare o sfiorando il video del tablet, possiamo considerarla un’assidua frequentatrice del Web (facciamo finta che sia costretta a questo per scopi soprattutto professionali, e non per sbirciare eventuali foto compromettenti sul suo futuro sposo in qualche oscuro sito di gossip…).
Alla fine, dopo l’ennesimo incrocio con un utente maldestro e l’ennesima crisi di bile, le è venuta la graziosa idea di appuntare qualche sua piccola considerazione sull’utilizzo educato di questo mondo virtuale. Naturalmente, non si tratta di regole riconosciute a livello universale, né di precetti impartiti da una maestrina compita, bensì di alcune semplici indicazioni che Lara segue in genere (ovvero che si è autoimposta di seguire, facendo tesoro ANCHE di dolorosi scivoloni personali accaduti in passato).
Consideratelo quindi un Piccolo Galateo ufficioso, poche indicazioni pratiche bisbigliate da un’amica che vi guarda le spalle.

A come AMICIZIA

Il Web è un posto immenso, bellissimo, dove navigare in libertà e fare continue scoperte, se il tempo, la connessione, la bolletta, e la voglia ve lo permettono. Ma è anche un posto dove ci si può trovare spaesati e – addirittura – intollerabilmente soli. Le forme di aggregazione più diffuse tra i naviganti sono i forum e i social network. Ne troverete a migliaia, su tutti gli argomenti e per tutti i gusti. Dovete solo capire quali sono i vostri interessi e – ZAC – individuerete subito un sacco di persone a cui piacciono le stesse cose che piacciono a voi e che ne vogliono discutere insieme.

Primo errore: malgrado il fatto che vi possiate trovare davanti un tripudio di “amici/friends” e di “followers” e di “like” o “ti quoto/ti lovvo”, non dimenticate mai che quelli che avete di fronte sono meri conoscenti, nulla di più. E’ come quando, nei romanzi Regency, i protagonisti escono per il giro in carrozza nel parco. Si saluta tutti, si fa un cenno col cappello o ci si inchina con l’ombrellino parasole, ma non ci si ferma a darsi grandi pacche sulle spalle. L’amicizia è una modalità di approccio personale che deve essere riservata davvero a pochi intimi, i cosiddetti eletti della vostra vita.

Sul Web potrete incontrare persone che potranno diventare vostri amici (o che lo sono già), ma non è credibile che possiate avere 1.265 amici su FB e attribuire a ciascuno il medesimo valore. Di conseguenza, il grado di fiducia che concedete a un conoscente virtuale (un tizio di cui voi vedete solo un avatar e contenuti condivisi che potrebbero essere identici ai contenuti di altre migliaia di utenti) deve essere infinitamente più basso di quello che potreste concedere a una persona con cui interagite in carne ed ossa (toccando con mano ciò che viene rappresentato a parole).

Certo, anche nel mondo reale le persone mentono. Ma nel Web mentono molto di più. Il Web stesso porta a mentire, a presentarsi in confezioni più desiderabili, a impossessarsi di esistenze che si sono sempre sognate.

In conclusione, è brutto dirlo, ma il consiglio è uno solo: occhi aperti e massima diffidenza. Non buttatevi a capofitto nei rapporti personali con meri account che magari spariranno da un giorno all’altro, e non pensate di trovare complicità o sostegno gratuiti. Le brave persone ci sono anche nel Web, ma sono molte di più quelle che ci bazzicano per uno scopo preciso (scopo che non è la vostra felicità, ma il loro tornaconto personale!).

A come AVATAR

Nel Web tutti hanno un piccolo logo che li contraddistingue insieme al nome.

Di solito, è raro usare il proprio nome vero (a meno che non sia per esigenze lavorative e professionali). Vuoi mettere potersi firmare almeno sul forum come Capitano Coraggioso o Nuvoletta Rosa? E’ come farsi una seduta di botox senza spendere un soldo: i tratti del viso cambiano, ci si sente più belli, più audaci, capaci delle affermazioni più ardite e – soprattutto – immuni ad ogni conseguenza.

Gli avatar che sono dichiaratamente di fantasia, e che contengono un disegno, una caricatura, un fumetto o un paesaggio, non danno grandi problemi. Sono più criticabili invece gli avatar che riproducono la foto di una persona che non siete voi. Ora, se la persona è famosa (es. piazzate il volto del vostro attore preferito), in linea di principio potete contare sul fatto che gli altri utenti comprendano che quella non siete voi.

Ma se usate il volto di una persona normale (magari anche il volto del modello di una pubblicità non particolarmente conosciuta) create negli altri un affidamento e distorcete consapevolmente la realtà. Avete 53 anni e vi atteggiate a universitaria di 20? Siete appassionati di fumetti over 40, ma utilizzate la foto di vostro cugino sedicenne per poter sentirvi “giovani”? E’ accettabile questo? E quando – per qualche motivo – verrete scoperti? A priori non è vietato, ma sarà comunque imbarazzante, e finirete per istillare sempre il dubbio che lo abbiate fatto per un secondo fine.

B come BAMBINI

Ecco uno degli argomenti su cui bisogna fare attenzione sul Web e per cui si è spesso rischiato di rompere relazioni virtuali, insieme ad altri argomenti tabù (come, ad esempio, quello religioso e quello delle battute a sfondo sessuale).

Allora, ci sono utenti che hanno figli oppure bambini presenti nella loro vita, e altri no. Alcuni utenti hanno gli occhi ad apertura oceano quando parlano di loro, altri no. Tuttavia, se siete nel secondo gruppo, non è propriamente educato – e può essere motivo di fastidio per gli altri – postare note di colore del tipo “Odio i figli degli altri”, “Sono stanca dei figli degli altri”, “Ero in coda e un moccioso mi ha spaccato i timpani. Certa gente non dovrebbe avere figli”. Proprio perché NON li avete, non potete sapere quanta fatica e quanta difficoltà ci stiano dentro alla crescita e all’educazione di un bambino, e forse non avete gli strumenti per capire che se un bimbo piange in coda alla cassa del supermercato non è perché sia sempre e comunque viziato, ma forse perché ha 5-6 anni ed è meno paziente e meno abituato a fare le code di un adulto.

Ci sono molti utenti che tappezzano il web delle foto dei loro cani o gatti o altri animaletti. Se un utente che non ha figli dovesse scrivere “odio gli animali” oppure “e basta con le lagne dei cagnetti abbandonati”, si scatenerebbe (e a ragione) il putiferio: come osi? Che essere insensibile!, e così via. Ebbene, certe tutele riconosciute ai proprietari di cuccioli, dovrebbero essere garantite anche ai titolari di cuccioli umani.

C come COMMENTO

Spesso si ritiene – a torto – che sui forum e sui social viga il diritto di critica illimitata.

Non è vero. E’ consentito esprimere le proprie opinioni, anche sostenerle con forza, se necessario, ma non passare alle offese o alla denigrazione, soprattutto senza offrire possibilità di contraddittorio.

Se siete nella vostra bacheca, in linea di principio siete padroni di postare ciò che volete. Poi gli altri utenti potranno decidere se commentare, condividere (in caso di approvazione) o di eliminarvi (se non gradiscono i vostri contenuti).

Se entrate nella bacheca degli altri, occorre fare più attenzione. E’ vero che chi posta una sua opinione, si espone in automatico alla reazione di chi legge il post, però i limiti sono sempre quelli della critica motivata, fatta con toni civili.

Infatti, l’ingiuria e la diffamazione sono sempre dietro l’angolo. Di recente, la Corte di Cassazione ha stabilito (Sent. n. 24431 del 2015 che inserire un commento su una bacheca di un social network significa dare al suddetto messaggio una diffusione che potenzialmente ha la capacità di raggiungere un numero indeterminato di persone, sicché, laddove questo sia offensivo, deve ritenersi integrata la fattispecie aggravata del reato di diffamazione.

F come FAKE

Come già accennato nella voce AVATAR, una pratica fastidiosa – e estremamente diffusa –  è quella di crearsi in rete degli account totalmente fake, non solo collegandoli a immagini non veritiere, ma anche a identità totalmente inesistenti. A volte, un soggetto arriva addirittura a crearsi e a gestire e a far relazionare più account contemporaneamente.

Ora, se un soggetto sfrutta le potenzialità della rete per scopi promozionali inerenti alla propria attività, appare ragionevole crearsi due distinti account, uno personale e privato, magari riservato a una cerchia ristretta di soggetti, e uno pubblico, aperto a tutti gli altri utenti; oppure un account generale e una pagina dedicata invece alla propria attività (ad es. come scrittore, attore, cantante, ecc.) e ai propri follower.

Appare invece poco corretto interagire con cinque o sei identità diverse, come una specie di dea Kalì che allunga le manine ovunque, magari autocommentandosi o facendo le rece a se stessi o autoingrossando le fila dei propri fan.

Se siete bravi e credete in voi, perché nasconderlo?

Trovo che sia molto più elegante affermare in rete “Vi consiglio il mio libro perché vale, ecc.” che non creare una falsa e inesistente Pina da Roma che vi omaggia con salamelecchi vari, sull’onda di “ma quanto è bravo questo autore! Ho letto tutti i suoi libri!”.

(Alle prossime puntate con: L come LAGNA; M come MOLESTIA; P come PROMOZIONE; R come RECENSIONE (POSITIVA); R come RECENSIONE (NEGATIVA); R come RELIGIONE; T come TAG).