Titolo: Il profumo del Sud.
Autrice: Linda Bertasi.
Genere: Romance storico.
Pagine: 310.
Editore: self publishing.
Prezzo: euro 1,99 (ebook).
La mia valutazione: * * * * 1/2
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Porto di Genova 1858 – Venuta a conoscenza del suo scomodo passato, Anita Dalmasso decide di partire per il Nuovo Mondo. La traversata dell’Atlantico segnerà profondi mutamenti nella sua vita: l’incontro con l’affascinante uomo d’affari americano Justin Henderson e quello con Margherita Castaldo, liberale e impavida proprietaria terriera. Giunta a New York seguirà la nuova amica nella sua piantagione a Montgomery e qui sarà conquistata dalle bianche distese di cotone, dai profumi e dai colori del profondo Sud americano, con i suoi contrasti e le sue ingiustizie. Il destino avrà in serbo per lei non solo il rosso della passione, ma anche i travolgenti venti di guerra che si profilano all’orizzonte e che porteranno un’intera nazione alla guerra civile, sconvolgendo ancora una volta il corso della sua esistenza.
Quando una donna parla di Guerra di secessione la mente va in automatico a Tara, non c’è niente da fare. Il domani è un altro giorno è diventato il motto della lettrice rosa per eccellenza e la terra rossa che Rossella stringe nel pugno guardando l’orizzonte un’immagine indelebile.
Indelebile…
Sicuri? Cioè, siamo sicuri che sia proprio l’unico libro ambientato durante gli anni di fuoco degli stati confederati in grado di smuoverci l’ormone, il cuore, e la lacrimuccia? E possiamo dire con estrema sicurezza che gli unici uomini in grado di farci affogare nei loro occhi profondi siano Reth e Ashley?
No, non possiamo esserne sicuri, perché ho le prove inconfutabili che esiste un romanzo altrettanto intenso in grado di farsi ricordare e in possesso dei requisiti adatti per essere letto con lo stesso ardore. Ecco, mi stanno partendo le parole romance, lo sapevo che la Bertasi mi avrebbe contagiata…
Dunque, attenzione, sto per parlarvi de “Il profumo del Sud” e quando avrò finito voi sarete ormai caduti nella mia rete e non potrete fare a meno di andare a curiosare qua e là alla ricerca del romanzo in questione. Si è capito che mi è piaciuto, ho praticamente spoilerato tutte le mie sensazioni, però mi è impossibile parlare del romanzo della Linda in maniera diversa.
Premetto che ero partita abbastanza prevenuta. Insomma, scrivere dell’America del Sud del 1860 non è proprio un progetto semplice, e la Bertasi doveva dar prova di grande destrezza, abilità lessicale, studio… Non è mica semplice trovare tutte queste abilità in una scrittrice emergente, sapete? Quindi, immaginate una D’Ascani svogliata che si mette sul divano con il suo Kindle e che, pagina dopo pagina, si dà dell’idiota per non aver dato fiducia da subito alla Bertasi. E non solo è la verità, ma anche l’ennesima riprova che le apparenze ingannano e i preconcetti inducono in errore 90 volte su 100.
Partendo quindi dal presupposto che tutte le mie aspettative sono state disattese e che la lettura si è rivelata davvero entusiasmante fin dalle prime battute, passiamo a parlare della storia. Una storia che parte dall’Italia e che vede una giovane Anita Dalmasso scappare dalla sua vita fatta di menzogne e affetto “plastificato” laddove persino la famiglia di appartenenza non è reale. Delusa dal fato e sentendosi di fatto un’intrusa in quella che è sempre stata casa sua, Anita scappa verso il nuovo mondo alla ricerca di una vita da vivere alla luce del sole, soprattutto lontana dagli affetti che già fanno sentire la loro mancanza. Fingendosi Isabella Giordano, la ragazza si appresta a ricominciare da zero, senza rendersi conto che il fato sta già predisponendo di nuovo le carte sul tavolo da gioco, un Blackjack che la porterà tra le braccia di Justin Henderson, in maniera quasi immediata al loro incontro, e in casa di una donna, Margherita, che si rivelerà la sua fortuna per mille motivi differenti. Il suo sarà un percorso tormentato, fatto di scelte, di rinunce, di grandi amori, ma anche di grandi sofferenze. Non mancheranno i colpi di scena – che sono valsi, durante la lettura, qualche improperio di troppo all’autrice temeraria – così come sarà certo l’innamoramento verso questo o quel personaggio. La Bertasi è bravissima a confezionare personalità, ricoprendo il tutto con un nastro rosso come il sangue che si intravede scorrere, pagina dopo pagina, sotto i colpi di una guerra tanto assurda quanto necessaria per la libertà futura di tutti gli uomini. Contesto storico rispettato in pieno, lessico pertinente – anche se quel pennichella proprio non mi è andato né su né giù, lo ammetto – emozioni a profusione e una trama complicata, molto realistica che poco lascia all’edulcorazione vigente nei cliché del romance classico. Posso osare? La Bertasi sa essere sadica, ma lo sa fare bene e il finale è in grado di lasciare soddisfatti nonostante la durezza di alcune immagini. Insomma, quattro stelline e mezzo a questo romanzo le do senza neanche starci a pensare.
Forte la D’Ascani. Spassosa al punto giusto. E complimenti alla Bertasi. Non mi resta che andare a trovare il romanzo.
Emi
La carta di credito sudata, vero?
Grazie Emiliana allora buon viaggio con Anita!
Il primo storico nel mio Kindle sarà…?
Linda Bertasi! Complimenti a Federica per la recensione e a Linda per il coraggio!
W il #madeinitaly
Bene, Linda merita.
grazie Babette per me è un onore leggere queste parole!
Grazie mille buona lettura <3
Onestamente mi sembra una recensione di parte,e pur non conoscendo l’autrice,mi fa desistere dalla voglia di leggere questo libro. Via col vento che è un must,unico e inimitabile! Lo stesso vale per Rossella e Reth!
Di parte perché la recensione è positiva? Quindi dovrei dire che un libro non è buono in partenza per… quale motivo? E non posso fare paragoni quando nella mia testa sono scattati automaticamente? Mi piacerebbe capire perché giudichi di parte una recensione argomentata in tutte le sue parti.
Piacerebbe anche a me!
Che cosa intendi con “recensione di parte”? Un giudizio ingeneroso, Gea. Quanto a “Via col vento”, ti dico che -a mio parere- è un polpettone. Parere, appunto. Liberi tutti di averne uno. Magari, meno liberi di insultare le persone che fanno con onestà intellettuale il loro lavoro.
Ci siamo già sentite nel gruppo a ogni modo buona lettura se mai mi leggerai e buon viaggio con Anita!
Federica D’Ascani è una scrittrice, sceneggiatrice e blogger. Lo fa professionalmente e metto la mano sul fuoco che sia imparziale. Non capisco proprio perché accusare, senza prove, una persona. Non capisco perché, se Federica mi conosce, non sia in grado di recensire obiettivamente un mio lavoro. Pensi, signora Gea, che io le affiderei l’editing dei miei romanzi perché so quanto sia invece pignola e responsabile. Spezzo una lancia a favore di Federica. La spezzo per chiunque venga accusato ingiustamente.
Quoto, parola per parola. Del resto, ho già risposto a Gea.
Comunque commossa io… 🙂
Simona è sempre una grande!
No,ci mancherebbe,non c’entra nulla la recensione positiva,anzi,di norma una buona recensione mi spinge alla lettura del libro.E’ che quando si parte la recensione di un libro con le lodi all’autrice (soprattutto se amica), piuttosto che l’incontrario,o con paragoni di grandi romanzi, mi fa desistere.Sia chiaro che non avendo mai letto nulla dell’autrice non posso dare nessun giudizio ne sul contenuto,lessico o scrittura,però sono rimasta delusa tante di quelle volte di letture fatte proprio per questo tipo di recensioni tra amiche che ora le salto tutte con il rischio di perdere bei libri.
Credo di non capire. Vediamo, mi sforzo.
Se conosci l’autrice, non puoi recensirla.
Se la recensisci, non devi parlarne bene.
Non puoi fare paragoni con altri romanzi.
Meno male che il mio blog è fatto da persone libere…
Capisco cosa intendi, ma è anche vero che su Facebook siamo tutti amici, anche se “contatti” sarebbe la parola adatta alla circostanza. Ti assicuro che riesco a essere obiettiva. Facciamo così: tu prendi l’estratto e valuti se ho ragione o meno di essere così positiva riguardo al libro. Se le prime pagine riusciranno a convincerti mi saprai dire 😉
Grazie per le risposte pacate ed esaurienti, Federica.
E grazie per l’impegno che dimostri nella collaborazione al blog.
A te di avermi fatta entrare qui 😉
Saluti Saluti Saluti Saluti Saluti Saluti
Il nostro infaticabile webmaster!
Stai facendo delle prove, vero?
Non stai qui a cazzeggiare, no?
Purtroppo non ho ancora avuto modo di leggere questo romanzo, ma conosco il modo di scrivere di Linda e so che è un’autrice in gamba. E non lo dico perché siamo “amiche”, perché se nel web c’è una persona tremendamente schietta, quella sono io. E Federica mi somiglia. Non la credo capace di scrivere una recensione di questo tipo, se non ne è convinta al cento per cento. Poi è vero che i gusti in fatto di letture possono variare da persona a persona. Ma è brutto giudicare una blogger di imparzialità, solo perché apprezza quello che a noi non è piaciuto. A me capita spesso di non condividere i gusti delle altre lettrici. Questo cosa significa? Che intorno a me sono tutti bugiardi? Mi sembra una presa di posizione un po’ esagerata. Forse si dovrebbe ricordare che anche le blogger sono umane e hanno gusti personali. Questo è il motivo per cui, a volte, vengono pubblicate recensioni a più voci che differiscono tra loro. In questi casi come ci si regola? Uno ha ragione e l’altro è “amico” dell’autrice?
Laura spero un giorno di avere il tuo giudizio <3
Grazie, Laura.
Penso di essermi spiegata abbastanza bene sia nel secondo commento qui nel blog, sia nel gruppo su facebook sul post della recensione,però dalle varie risposte ho già capito quello che dovevo capire.Grazie per le vostre risposte tempestive esaurienti e assolutamente imparziali.
mi sembra che la chiacchierata nel gruppo abbia chiarito la situazione. Grazie a tutti.
Grazie per questa bella recensione <3