Per la rubrica “Cinema, che passione!”, Alessandro Ceccarelli ci parla del nuovo film di Nanni Moretti, a giorni nelle sale di tutta Italia.

L’atteso nuovo film di
Nanni Moretti dovrebbe uscire il prossimo 16 aprile. Il condizionale è
d’obbligo in quanto il celebre regista romano è
molto riservato, schivo e non ama farsi troppa pubblicità. Il cineasta è noto
per la sua discrezione e diffida degli annunci in ‘pompa magna’. Nei giorni
scorsi è stato diffuso il primo breve trailer di “Mia Madre”, l’ultima fatica
cinematografica di uno dei registi più apprezzati del cinema italiano. 

Le
riprese erano iniziate in gran segreto lo scorso 27 gennaio. La sceneggiatura è
stata scritta da Francesco Piccolo, Valia Santella e lo stesso Nanni Moretti.
La storia è quella di una regista di successo (il personaggio della Buy), tanto
potente sul set quanto fragile nella vita privata. Se infatti prima di battere
il ciak la donna è in grado di tenere il comando totale della sua troupe,
quando torna a casa la vedremo in balia della madre sofferente e del giovane
figlio silenzioso. John Turturro ricopre il ruolo di un attore americano
impegnato sul set della regista. Moretti, invece, è il fratello della
protagonista. “Il regista non sottovaluta mai l’intelligenza del suo
pubblico
– ha dichiarato il capo di Films Distribution, Nicolas Brigaud
Robert – Questo film è una commedia drammatica che contiene il soliti toni
di Moretti, tra dramma, humour e sarcasmo”.
Il budget di “Mia madre” si
aggira intorno agli 8 milioni di euro. 
Le prime immagini del
dodicesimo film del regista romano inizia con gli occhi di Margherita, ovvero
la Buy nei panni di una regista che racconta di una crisi creativa (la
sua/quella di Moretti) e dice: “tutti pensano che io sia capace di capire
quello che succede, la realtà, ma io non capisco più niente”.
E poi
l’ironia delle conferenze stampa con l’attore (in questo caso John Turturro)
sempre pronto ad innescare il tormentone dei complimenti al regista di turno
che lo ha fatto lavorare e potrebbe farlo lavorare ancora: “E’ grande, grande.
Sensibilità” dice con enfasi esagerata Turturro rivolto a una infastidita
regista.
C’è poi una breve scena con
Margherita che abbraccia, quasi come un addio, il compagno Vittorio e ancora il
vero Moretti, che nel film interpreta un ingegnere di nome Giovanni, che con la
sua solita cadenza (la stessa usata con D’Alema quando lo invitava a dire
qualcosa di sinistra) indica alla sorella regista di rinnovarsi, di uscire dai
suoi soliti schemi. E poi la malattia della madre (e l’attesa del lutto) vero
probabile centro di questo film. 
Prodotto da Italia
(Fandango, Rai e Sacher), Francia (Le Pacte) e Germania (Film Boutique) il
film, da questo breve trailer, sembra raccontare la storia di una malattia e
del lutto più difficile da accettare: quello della madre. Forse una deriva
autobiografica visto che la madre di Nanni Moretti, Agata Apicella,
professoressa di lettere al ginnasio è deceduta cinque anni fa.