Clare incontra Henry per la prima volta quando ha sei anni e lui le appare come un adulto trentaseienne nel prato di casa. Lo incontra di nuovo quando lei ha vent’anni e lui ventotto. Sembra impossibile, ma è proprio così. Perché Henry DeTamble è il primo uomo affetto da cronoalterazione, uno strano disturbo per cui, a trentasei anni, comincia a viaggiare nel tempo. A volte sparisce per ritrovarsi catapultato nel suo passato o nel suo futuro. È così che incontra quella bambina destinata a diventare sua moglie quando di fatto l’ha già sposata, o sua figlia prima ancora che sia nata…

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N.D.R. Il parere di Valentina G. Bazzani è stato contrastato da una (pacata) levata di scudi da parte di altre lettrici. Tutto è sorto da una diversa chiave di lettura: Valentina “ha cercato” una storia di fantascienza (il viaggio nel tempo), le altre, invece, si sono focalizzate sulla storia d’amore.

Consiglio con riserve ”La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo”
Perchè?
Questo libro parte con una premessa affascinante: Henry può viaggiare nel tempo, sia nel passato che nel futuro. E questa cosa complica non poco la sua vita, quella delle persone che gli stanno accanto (in particolare della moglie Clare) e la narrazione stessa che in alcuni punti non è facile da seguire. Se lo consideriamo un romanzo rosa che narra la storia d‘amore e le vicissitudini di Henry e Clare, è davvero brillante. Il libro prende ed emoziona fin da subito. Però… io avevo capito che Henry potesse viaggiare in tutte le epoche passate e future, trovandosi a volte in situazione pericolose. Ecco, nel libro non c’è accenno a questi altri viaggi nel tempo se non proprio all’inizio attraverso le parole dell’uomo. Noi lo vediamo sempre viaggiare avanti o indietro nel corso della sua vita o in quella della moglie. Ciò significa che in parte il libro, oltre ad essere un po’ ripetitivo, tradisce la sua premessa di fondo ed è davvero un peccato.
Un’altra cosa che non mi ha convinta è che Henry quando viaggia nel tempo può interagire con le altre persone e perfino con se stesso alterando così il passato e di conseguenza il presente e il futuro. Potrebbe essere un’idea originale, questo però non complica solo la narrazione ma crea paradossi temporali difficilmente spiegabili che qui vengono trattati come se fossero del tutto normali, previsti.
Altra pecca secondo me: questi viaggi temporali sono fini a se stessi. Si ipotizza che siano causati da una malattia, ma non c’è uno scopo, Henry non ha una vera e propria missione.
Insomma, se dovessi dargli un voto sarebbe 3 stelline 1/2 su 5.
Capisco comunque perché da questa storia siano stati tratti un film e una serie tv. Ha un grande potenziale che purtroppo, a mio parere, non è stato sfruttato al 100%.

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