Le Chiacchiere di Facebook tra i membri del Gruppo di Babette Brown Legge per Voi sono un classico del mercoledì. Molte volte, scaturiscono dalla lettura critica di un articolo, comparso su quotidiani, periodici o Blog.

È il caso di queste chiacchiere sulla “solitudine del Self Publisher”. La bomba l’ha fatta scoppiare il sito Bookblister… e il Gruppo si è scatenato.

SELF PUBLISHING. DAVVERO SI BUTTA SUL SELF SOLO CHI VIENE IGNORATO DALLE CASE EDITRICI? DAVVERO IL LIBRO AUTOPUBBLICATO VALE GENERALMENTE POCO?

 Viviana Giorgi ha raccolto la provocazione da par suo.
Rimpiango i cassetti delle cucine pieni di manoscritti (di solito dei quaderni malridotti) scritti a mano (selfpublished, a modo loro) che se ne rimanevano chiusi lì dentro per sempre e non facevano danni.
Scusate se insisto, ma è una questione di numeri ormai, guardate le classifiche. I brutti self (e per la legge dei numeri ci sono più brutti self che capolavori) fanno danni perché abbassano il livello culturale e le aspettative di chi legge.
Il lettore si abitua ad accontentarsi di storie frettolose, tutte uguali, prive di verve e di buon italiano. Lui, lei e i loro numerosi brividi caldi.
Che noia che barba che noia.
Si leggono sui gruppi stralci di romanzi tutti uguali, con errori che, se fossi una prof, segnerei in blu. Per cui, viva i self, ma che siano realizzati professionalmente e non solo con carrettate di entusiasmo, come quei vecchi quaderni chiusi nei cassetti delle cucine. L’entusiasmo può essere dannosissimo.
E poi, lo dico a tutte noi che scriviamo, non consideriamoci autrici perché abbiamo pubblicato un paio di titoli. Chiamiamoci scrittrici, se va bene, che suona meno presuntuoso.
In quanto alla questione delle CE, ormai non credo che l’autore self sia solo chi viene ignorato dalle CE. Ormai chi scrive se ne può fregare ampiamente delle CE (anche se nessuno mai smette di sperare di venire ripescato). È questa l’unica grande rivoluzione del Self Publishing.
E poi, chi scrive non ha tempo e voglia di aspettare dei mesi la risposta delle CE. La fretta sembra dominare sul buon senso, a volte. In questo mondo social, dove pubblicarsi è un affare di ore, si vuole essere protagonisti subito, senza riflettere che magari un mese in più di revisione non guasterebbe. E poi, esistono gli editor. Sono cari? Forse. Ma credo che per aprire una qualsiasi attività sia necessario investire, anche per scrivere un romanzo e pubblicarlo da self su Amazon.

headervivgiorgi

Mi chiamo Viviana Giorgi e scrivo romance, romanzi rosa, insomma, come si diceva una volta. Commedie romantiche contemporanee, per lo più, con eroine un po’ imbranate e non certo sofisticate, ed eroi gloriosamente da sballo. Perché, se si deve sognare, meglio farlo alla grande, no?