Rouge et Noir, tre antologie di racconti tra erotic e noir. Una triplice casualità mi ha portata all’organizzazione e alla conduzione di questo evento, diverso per me che di solito mi muovo rigorosamente in noir.
L’amico Sam Stoner – scrittore, direttore editoriale e redattore di testate giornalistiche – mi ha chiesto un contributo per un’antologia di racconti erotici da lui curata, Brividi (Kubera Edizioni, 2017). Gli ho mandato una breve riflessione, mai neppure pensata come racconto, che lui ha accolto con generosa benevolenza.
L’altrettanto amico Valerio Varesi ha saputo di questo mio debutto e ha voluto presentarmi a una scrittrice di profondo talento, Caterina Falconi – che aveva partecipato con un racconto erotico all’antologia Free zone (Echos Edizioni, 2017) curata da Nuela Celli – assicurandomi che ci saremmo piaciute.
Infatti. Caterina, in una delle nostre chiacchierate estive, ha voluto allargare il cerchio dell’amicizia presentandomi Leonarda Morsi, scrittrice tra erotic e noir, che aveva partecipato sia a Free zone che a Fucsia, antologia curata da Gianluca Morozzi (Clown bianco, 2016), a sua volta amico comune.
Così è nato Rouge et Noir, per parlare di Amore e di Morte, pulsioni primarie per eccellenza secondo Freud, ma anche di vita perché è la vita in tutti i suoi aspetti che deve arricchire il sesso: “…di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino”. Di vita appunto.
Ho invitato tre amici, relatori speciali, a introdurre la serata prendendo spunto dalle tre antologie e così La confraternita dell’uva – una libreria speciale nel cuore antico di Bologna, che è anche caffetteria e wine bar – si è animata della voce grave di Roberto Carboni, di quella accattivante di Romano De Marco e delle note seduttive di Maria Silvia Avanzato.
Roberto Carboni, scrittore noir e grande teorico di una sua personale ‘filosofia della follia’, ci ha guidato tra gli umani meandri di desiderio e istinto, impulsi e pulsioni in cui Eros (Amore) danza una danza che non è il semplice muoversi della volontà verso ciò che ci piace ma, piuttosto, un tener conto dell’altro, un necessario entrare in relazione. Ma, se è vero che l’eros aggrega, avvicina e coagula fra loro gli uomini che, come animali sociali, sono in grado di organizzarsi, di collaborare e di costruire dei legami, che ne è di tutte quelle spinte che invece disgregano, disfano, allontanano e fomentano l’odio e la divisione? Qui entra in gioco il fratello di Eros, Thanatos (Morte), a indicare che in ognuno di noi, di fianco a una costruttiva pulsione di vita c’è anche una distruttiva pulsione di morte. Immaginabili gli effetti legati al prevalere dell’una o dell’altra.
Romano De Marco, uno degli scrittori noir più apprezzati da pubblico e critica ma anche autore erotico nella Sex Force ideata da Stefano Di Martino e nell’antologia Free zone, ci conduce in una gustosa riflessione sull’eros in chiave maschile e femminile, attestando che la sessualità negli uomini è molto ‘genitocentrica’ e muove verso l’oggetto concreto del desiderio, mentre nelle donne è la tensione immaginifica che suscita e lo sostiene. Conclude, con un irresistibile ricordo degli anni di giovani maschi, in cui l’invaghimento per la ragazzina di turno non impediva alla loro concretezza di intrattenersi in solitudine con riviste patinate alla Hugh Hefner.
A Maria Silvia Avanzato – scrittrice noir, opinionista televisiva, conduttrice radiofonica – affido l’ingrato compito di spiegarci perché lei scriva noir ma non erotico. La risposta, in sostanza, è che il noir e il giallo hanno regole universali di coinvolgimento del lettore, mentre l’erotico segue un’infinita gamma di sfumature personali. E lei, in buona sostanza, non sa che cosa piaccia agli altri. Per quel che invece piace a lei, cita La casa delle belle addormentate, romanzo breve di Kawabata Yasunari, incentrato sulla repressione del desiderio che comunque si fa strada attraverso suggestioni esclusivamente visive e fantasie di dominio.
Tocca poi alle antologie, spunto per la nostra serata: di Brividi non si parla, perché il suo curatore, Sam Stoner, è caduto vittima dell’influenza e non è qui a presentarla. Doveroso però citare almeno gli autori dei dodici racconti, che sono: Magda Barontini, Laura B, Sara Del Gaudio, Mauro Gigliotti, Giusy Giulianini, Blowing in the wind, Fausto Marchetti, Moon, Roberta Orlando, Roberto Ricci, Gabriella Verbena, Ottilia Costa.
Free zone è invece illustrata da due delle sue autrici, Caterina Falconi e Leonarda Morsi, che sottolineano la varietà di accenti dei dodici racconti: impeccabile e sornione di Gianluca Morozzi, sorridente di Cynthia Collu, subliminale di Romano De Marco, onirico di Nuela Celli, visionario di Caterina Falconi, immaginifico di Andrea Coffami e Angelo Zabaglio, comicamente schietto di Paola Girolami, tenero di Leonarda Morsi, riflessivo di Domenico Trischitta, cromatico di Ariase Barretta, siderale di Roberto Gavelli, coraggioso di Letizia Vicidomini, dotto di Giada Trebeschi, privo di confini geografici o storici di Laura Costantini e Loredana Falcone.
E una pluralità di sfumature caratterizza anche i quattordici racconti dell’antologia Fucsia, di cui Gianluca Morozzi – lo scrittore senza il quale non si può procedere a un’antologia, essendo lui presente in un numero strabiliante di esse – ci spiega titolo e genesi. Fucsia è un colore, né rosso né nero, che racchiude l’erotico e il noir, appunto, ma anche l’horror o il grottesco. L’idea a Morozzi, di trascendere i generi, è venuta da due ragazze antipatiche: una bambina del passato che, quando guidava il gioco ‘strega comanda colore’ sceglieva sfumature difficili quali l’indaco o il fucsia, costringendolo invariabilmente a perdere; e una donna del presente, una editor, che lo affliggeva con la richiesta di un genere preciso di appartenenza per i suoi romanzi, che non sempre invece erano così schematicamente classificabili. Morozzi conclude citando i quattordici autori: Stefano Bonazzi, Giulia Alberti, Leonarda Morsi, Marco Cacciari, Gianluca Morozzi stesso, Marinella Lombardi, Elena Campanini, Emanuela Nardo e Carla Marino, Silvia Zagolin, Silvia Antolini. Fabrizio Corazza, Tommaso Raffoni, Francesco Palmisano e Maria Silvia Avanzato.
Quando pensavo ormai di concludere la serata con i ringraziamenti di rito, Maria Silvia Avanzato mi gioca un tiro a sorpresa, strappandomi il microfono e obbligandomi a un breve cenno sul mio racconto in Brividi, Contatti violati.
Potrei sottotitolarlo ‘piccoli lettori crescono’, tanto mi trovo spaesata a parlare di me: due cartelle appena, tra un ingombrante e doloroso passato di insoddisfazione sessuale e un folgorante incontro sui social, speranza di appagamento futuro.
Chiudo la serata davanti a un pubblico rilassato e partecipe e saluto i tanti amici, scrittori e amici soltanto, tra cui una menzione speciale va: a Paola Rambaldi, autrice ma anche straordinaria memoria fotografica dei miei momenti letterari, e Laura Piva, blogger e collega di eventi.
Credits: le fotografie sono di Paola Rambaldi e non possono essere utilizzate senza il consenso dell’artista.
Gli articoli di Giusy Giulianini
Nella foto di copertina:
Roberto Carboni, Romano De Marco, Caterina Falconi, Gianluca Morozzi, Leonarda Morsi, Giusy Giulianini, Sam Stoner.
Commenti recenti