La collana Altrisogni miscela in questa terza antologia sette autori italiani di alto livello, per soddisfare tutti gli appassionati di fantastico. Dal 21 novembre è disponibile Altrisogni – Antologia di narrativa fantastica, Vol.3, una nuova selezione di racconti inediti che propone sette opere tra fantasy, horror, fantascienza e weird. Un mix di stili, emozioni e suggestioni.
Altrisogni Vol.3 contiene i seguenti racconti:
Figlio di canti, fantasy epico di Davide Camparsi;
Dietro il frigorifero, horror/weird di Federica Leonardi;
Furore, fantascienza distopica di Claudio Magliulo;
Hell Express, horror/pulp di Matteo Pisaneschi (racconto vincitore del Premio F.M. Crawford 2014);
Mordred, fantasy arturiano di Fernanda Romani;
La lunga notte del ladro di ricordi, distopico/post-apocalittico di Davide Schito;
Veduta di Carcosa, weird lovecraftiano scritto dall’ospite d’onore di questo numero: Alessandro Girola.
Abbiamo dato il tormento a Vito Di Domenico e lui ha capitolato dopo un po’ di resistenza.
Come è avvenuta la scelta dei racconti che compongono “Altrisogni Vol. 3”?
La selezione dei racconti per “Altrisogni Vol. 3” ha seguito l’iter che abbiamo consolidato negli ultimi due anni. In pratica, quando decidiamo di preparare un nuovo volume di Altrisogni apriamo il periodo di ricezione dei racconti, comunicandolo sul nostro sito web. I racconti iniziano quindi a fioccare via email in redazione. Le opere che riceviamo vengono sottoposte al nostro comitato di lettura per la prima scrematura: tre persone – con gusti letterari differenti, ma tutte appassionate di fantastico – leggono ogni racconto senza conoscerne l’autore e forniscono a me una breve valutazione scritta. I racconti che ricevono valutazioni adeguate passano alla seconda e ultima fase di selezione.
Questa fase finale consiste in una ulteriore lettura, da parte mia e di una collaboratrice. Ognuno di noi fornisce una nuova valutazione e in seguito ci si confronta a voce per chiarire dubbi e opinioni. Stilata una prima classifica temporanea, rileggo tutto ciò che è stato scritto sui racconti finalisti, valuto come sarà possibile ottimizzarli in fase di editing e infine decido quali pubblicare. Insomma, cerco sempre di sposare le valutazioni di tutti i collaboratori con la nostra linea editoriale e con il mio gusto personale, com’è ovvio che sia.
Durante la scelta delle opere per “Altrisogni Vol. 3” ho dovuto scartare diversi racconti che avevano buone potenzialità, per fare spazio a quelli che ho scelto di pubblicare. Ne sono felice per due motivi: significa che abbiamo ricevuto diverso buon materiale e che il materiale finito nel volume è davvero il migliore da un punto di vista qualitativo. È chiaro che dispiace sempre scartare opere interessanti, che potrebbero “sbocciare” con un po’ di lavoro e ottimizzazione, ma è un passaggio fondamentale se si vuole costruire un assortimento di buona qualità. E francamente credo che quello di “Altrisogni Vol. 3” sia un assortimento di tutto rispetto, anche riguardo alla varietà di generi: fantasy epico, fantascienza distopica, horror à la Lovecraft, fantascienza post-apocalittica, weird, horror pulp. Ce n’è per tutti i palati.
Com’è stato il rapporto con gli autori? Faticoso? Stressante?
È stato molto piacevole lavorare con i sette scrittori di questo volume: ognuno di loro ha dimostrato grande professionalità e soprattutto grande umanità. Mi piace lavorare con persone così, è tutto più semplice e si riesce a creare un certo spirito di gruppo. Alcuni autori li conoscevo professionalmente e li stimavo già da tempo, come Davide Camparsi, Matteo Pisaneschi e Davide Schito; altri li ho conosciuti in questa occasione, come Federica Leonardi, Fernanda Romani e l’esordiente Claudio Magliulo, che sono stati delle fantastiche rivelazioni.
Un discorso a parte va fatto per Alessandro Girola, ospite speciale di questo volume: un autore che conosco molto bene da lettore – penso di aver letto l’80% dei suoi tantissimi lavori – ma con il quale non avevo mai avuto il piacere di lavorare. Anche per questo ci tenevo molto a una sua partecipazione in veste di ospite, e sono onorato del fatto che abbia accettato l’invito a pubblicare su Altrisogni nonostante avesse già deciso di interrompere ufficialmente tutte le sue collaborazioni per potersi concentrarsi su alcuni progetti importanti che aveva in corso.
Devo dire che non sempre è facile gestire i rapporti quando sei curatore del volume e allo stesso tempo editor – per cui devi intervenire sui testi degli autori per ottimizzarli – quindi ringrazi il cielo quando va tutto benissimo come in questo caso.
Parlando in generale del rapporto tra editor e scrittori, ognuno ha il suo carattere e le sue necessità, le sue convinzioni e il suo approccio stilistico, e bisogna sempre essere in grado di adattarsi al carattere dell’autore se si vuole lavorare in maniera produttiva e in armonia: io per natura sono una persona diplomatica, ma allo stesso tempo non mi piego facilmente se sono convinto di una cosa. E la cosa di cui sono convinto in merito ai racconti che pubblichiamo è che debbano essere “tirati a lucido”, curati nei dettagli, evitando e risolvendo incongruenze, imprecisioni o cadute di ritmo per offrire ai lettori il meglio. Tutto questo va fatto in armoniosa collaborazione tra editor e autore, per quanto possibile.
Nel corso degli anni mi è ovviamente capitato di affrontare “incidenti diplomatici” con qualche autore: magari per un banale fraintendimento o per una posizione troppo rigida su una modifica del racconto, o perché, al di là di tutto, l’autore era impermeabile ai consigli. Ma in un modo o nell’altro abbiamo sempre risolto pacificamente. Almeno credo… Se un giorno mi troverete assassinato spero non sia per mano di uno scrittore che cercava vendetta!
A questo proposito mi viene in mente un racconto che abbiamo pubblicato qualche tempo fa in Altrisogni Presenta: Ore Nere. Si intitola Christmas Killer, della brava Sandy Ecker, e parla con spietata efficacia del lavoro di editor letterario e dei rischi che può comportare… Vi consiglio di leggerlo. A me – e credo a tutti coloro che lavorano nel settore della narrativa – ha messo davvero i brividi!
Parlaci della copertina di “Altrisogni Vol. 3”.
La copertina è stata illustrata da Paolo Lamanna, validissimo artista italiano che ha già realizzato le cover di “Altrisogni Vol. 1” e “Vol. 2”. È un autore che apprezzo molto, perché riesce a muoversi con estrema padronanza e “visione” da una tecnica all’altra, impiegando con sapienza nelle sue opere tutti gli strumenti più moderni, come la modellazione 3D, senza per questo “raffreddare” il risultato finale. E poi è un autore in grado di spaziare tra i generi: sul Vol. 1 la fantascienza, sul Vol. 2 l’horror a tema zombie, sul Vol. 3 il fantasy eroico più tradizionale. Un grande professionista, insomma. Rivelo anche una cosa: è un carissimo amico che conosco da oltre vent’anni, cioè da quando frequentavamo insieme la Scuola del Fumetto nei primi anni ’90. Ci siamo persi di vista per diverso tempo, e ci siamo ritrovati poco prima che Altrisogni cambiasse volto passando da rivista a collana di antologie, quindi potrei dire che è capitato al posto giusto nel momento giusto. Quando ho dovuto pensare a un illustratore che potesse accompagnarmi nella nuova direzione di Altrisogni ho subito pensato a lui, e sono felicissimo di averlo fatto.
Se volete approfondire la conoscenza di Paolo Lamanna, qualche tempo fa abbiamo pubblicato una sua intervista su Altrisogni.it.
Grazie, Vito. Ci risentiremo per la prossima antologia.
Grazie a te, Babette. A presto, spero.
Grazie per lo spazio, Babette!