Isabella Vanini ha iniziato a scrivere e pubblicare i fumetti “Piccole Tracce” con unʼamica illustratrice, oltre a poesie apparse su inserti di giornale, riviste del settore e siti online.
Con lo pseudonimo di Evelyn Storm è diventata blogger e ha collaborato con riviste letterarie, blog/siti e case editrici (Ginger Generation, Passione lettura, Urban-fantasy, Fantasy Planet, Almax Magazine, La mela avvelenata, Il punto rosa, Omnia One Group Editore).
Ha ideato un racconto di gruppo con altri ventidue autori e ha continuato a pubblicare poesie e racconti su diverse antologie di case editrici e siti.
Come Isabella Vanini ha pubblicato Natale sugli sci, Sei il mio effetto collaterale, Un vichingo al Supermercato, Sweet Temptation (nuova edizione), Affari di cuore a Madrid (edito dalla casa editrice More Stories) e Il Sultano dei social.
Invece come Evelyn Storm ha pubblicato Le note del destino, La voce del sentimento, Una notte a Londra, Tu, come una valanga, Donʼt leave me for Christmas, Vorrei essere te, Evanescent Appearances, La rivincita dellʼamore contenente tre suoi libri (Donʼt leave me for Christmas, Una notte a Londra, Tu, come una valanga), Questione di gusti, A girl for two, A girl for me, Il mio unico desiderio per Natale e Inferno.
Oltre a scrivere, legge moltissimo e ha editato una quindicina di libri di autori e autrici vari.

Bene arrivata. Due righe per presentarti?
Buongiorno e grazie dell’opportunità. Mi chiamo Isabella Vanini, in arte Evelyn Storm, e sono una scrittrice e una lettrice accanita. Sono sposata e ho due figli e una gatta.

Che genere scrivi? Oppure, svolazzi di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Principalmente scrivo romance contemporanei, anche se mi sono cimentata nei generi chick lit, paranormal romance e thriller psicologico.

Come scrivi? Penna e quaderno? Oppure, tecnologia a tutto spiano?
Prima usavo la penna e il quaderno, ma mi sono resa conto che perdevo tempo. Così mi sono buttata sulla tecnologia e scrivo al pc. Molto più comodo se devo spostare pezzi, cancellarli o riscriverli.

Quando scrivi? Allodola, o gufo?
Decisamente sono un gufo, nel senso che la notte è il momento che preferisco per scrivere. In fondo tutti dormono, nessuno mi disturba e posso lasciare che la mia creatività si esprima al meglio.

Coinvolta sempre in quello che scrivi, oppure distaccata?
Sono sempre molto coinvolta, non potrei fare altrimenti. Vivo ciò che passano i miei personaggi, anche perché li considero “veri”, “reali”. Tutto questo mi serve per dare credibilità alla storia.

Scaletta ferrea, o sturm und drang?
Dipende. Un’idea di base c’è sempre, ma a volte la seguo in modo ferreo, altre no. Scrivo con impeto, a seconda di cosa mi suggeriscono la musica e i miei stati d’animo del momento.

Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Se ho una scadenza, sono metodica, altrimenti scrivo al momento. Ogni giorno ci sono tante cose da fare e, a ben vedere, sono tutte delle priorità. Quindi ci può essere il giorno in cui scrivo appena posso e poco o quello in cui scrivo tanto come prima cosa, per poi svolgere il resto dopo. Tipo correzioni dei libri altrui, illustrazioni o quadri su richiesta, oppure le pulizie quotidiane della casa, i compiti e via dicendo.

Leggi molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Sì, leggo moltissimo. Sono il classico topo da biblioteca.

I concorsi: nota dolente. Sì, o no?
Non partecipo ai concorsi come autrice, quanto in qualità di giudice internazionale di poesia nel concorso “Il Parnaso – Premio Angelo La Vecchia”. Sono stata giudice tre volte e ho votato poesie provenienti da tutto il mondo. Ovviamente non da sola, con altri giudici in diversi settori.

Progetti per il futuro?
Sì, sempre tanti. Ho ben dieci libri da scrivere. Il prossimo sarà un forbidden. Grazie di tutto.

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