Finalmente, LuccaComics.
Erano parecchi anni che non ci tornavo. Questa volta, niente patemi d’animo per parcheggiare. Abbiamo scelto un viaggio organizzato: un comodo pullman ci porta vicino a uno degli accessi e poi ci verrà a prendere.

Entriamo in città da Porta S. Anna e siamo subito colpiti dal gran numero di persone presenti. I primi padiglioni che vediamo sono assediati da code affollatissime; i cosplayer si aggirano per le strade nei loro costumi fantasiosi; perfino lungo le mura c’è un gran via vai.
Marito e io siamo venuti soprattutto per fotografare, ma il nostro problema più immediato è cercare di orizzontarci all’interno di una manifestazione che non ricordavamo così immensa. Scopriamo per caso l’Ufficio turistico e otteniamo una piantina del centro storico con l’indicazione di tutti i padiglioni.
Ottimo. Si parte.

Mentre ci dirigiamo verso la chiesa di S. Michele in Foro, ci facciamo un’idea di cosa significa essere lì nel giorno del sold out. 80.000 biglietti venduti, più tutte le persone senza biglietto, ma che comunque possono accedere a un gran numero di padiglioni.
Oggi, a Lucca, c’è il mondo intero.
Nella piazza davanti alla chiesa, ci sono parecchi cosplayer e alcuni sono impegnatissimi nel farsi immortalare. Riusciamo a scattare qualche buona foto, ma il problema è la folla. Se cogli una persona in costume accanto a un qualsiasi luogo che possa fare da sfondo, combini qualcosa di buono, altrimenti puoi solo fare qualche scatto giusto per ricordo. Inoltre, entra in campo anche la timidezza. Non siamo abituati a fermare persone per chiedere che si mettano in posa, malgrado sia scontato che a loro fa piacere.
Approfittiamo della mattinata di sole per spostarci nei luoghi più noti e procurarci qualche immagine della città. In ogni piazzetta c’è un padiglione e qualcosa da vedere. Mentre ci fermiamo a fotografare un Gandalf che, sotto il trucco di barba, baffi e lunghi capelli grigi, nasconde una persona molto giovane, sentiamo arrivare musica lungo la strada. È una band itinerante, composta da uomini, donne, ragazzi e bambini, tutti vestiti da Blues Brothers, e sono pure bravi.
Dopo la parentesi musicale entriamo in piazza Anfiteatro, famosa per la sua forma ovale. Anche lì c’è un padiglione e i ristoranti all’aperto stanno facendo affari d’oro, ormai è ora di pranzo. In cielo corrono nuvole che non promettono bene, ma intanto la giornata si è fatta piuttosto calda. Facciamo il giro tutt’attorno e, d’un tratto, vedo un cosplayer vestito da corsaro. Troppo bello!
Mando a quel paese la timidezza e lo fermo per chiedergli di farsi fotografare. A due passi c’è una portone antico che può fare da sfondo. Si mette in posa, forse sarà la foto più bella della giornata.

Dopo un veloce panino ci dirigiamo verso l’unico padiglione che ho deciso di provare a visitare; il Napoleone, dove ci sono le CE più note specializzate in fumetti.
Per un qualche strano miracolo la coda per entrare, pur essendo affollata, è velocissima. In tre minuti sono dentro. Mi faccio un  bel giro e trovo il banchetto di Segni D’Autore, dove espongono diversi fumetti tratti da classici della narrativa avventurosa. Non posso resistere di fronte a Le due tigri, di Emilio Salgari. Lo compro e l’autore, Carlo Rispoli, me lo autografa con un disegno.
Soddisfatta del mio acquisto, esco e ritrovo Marito, che era rimasto fuori. Porta informazioni deludenti. Il padiglione della Bonelli è inaffrontabile. Mi consolo cercando di telefonare a un’amica che è in città e che voglio incontrare. Non ci vediamo da tempo e questa è una occasione irripetibile. Le linee sono intasate, i cellulari sono quasi inutili. Dopo mille tentativi riusciamo a parlarci e incontrarci.
Bene. Un’altra nota positiva di questo LuccaComics che si sta rivelando piuttosto difficile. La mia amica è una cosplayer, lei e le sue amiche sono qui dal primo giorno, ma oggi non è in costume, si è presa un po’ di riposo: la stanchezza si è sommata alla pioggia dei giorni precedenti e anche oggi le previsioni non sono favorevoli. Ci dirigiamo tutti assieme verso il luogo dove si sta preparando una parata dedicata al Signore degli Anelli, ma lungo la strada si mette a piovere ed è la fine di tutto.
Arriviamo sul posto armati di ombrelli, ma ormai è scontato che la sfilata non si farà.
Il resto è pioggia.

Saluto la mia amica, che rimane con i cosplayer. Marito e io decidiamo di attraversare il centro storico per arrivare al luogo dell’appuntamento con la comitiva. La stanchezza della giornata inizia a farsi sentire e gli ombrellini da viaggio non riparano più di tanto. Arriviamo fradici ed esausti. Non ci possiamo nemmeno sedere perché ogni superficie è bagnata, e i bar sono pieni.
Il cammino verso il pullman è una marcia verso la salvezza.
Finalmente siamo seduti e all’asciutto, ma questo Lucca Comics è stato un . Troppo affollato, ma anche troppa inesperienza da parte nostra. Servirebbe un po’ di pratica per organizzarsi, per capire cosa cercare e come cercarlo, per ottimizzare il tempo a disposizione.
La prossima volta faremo meglio.

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