Nella  “Bella Verona” (cit.) si svolge il XIII convegno del World Congress of Families. Il Comune ha offerto gratis l’uso del bellissimo palazzo della Gran Guardia, in Piazza Bra.

”Il vento del cambiamento: l’Europa e il Movimento Globale Pro-Family” è il titolo del convengo, organizzato dalle organizzazioni cosiddette pro-life e pro-family, come Pro-Vita Associazione Onlus, Citizen Go, Generazione Famiglia, Comitato difendiamo i nostri figli, coordinate dall’Organizzazione Internazionale per la Famiglia di Brian Brown.

Numerosi i relatori e i rappresentanti politici del centro-destra italiano e dell’estrema destra di alcuni Paesi (Igor Dodon, presidente della Moldavia, Attila Beneda, viceministro ungherese per la famiglia, Katalyn Novak, ministro ungherese per la famiglia e Lucy Akello, ministro ugandese per lo sviluppo sociale, sono solo alcuni degli illustri ospiti).
Il convegno è stato aperto stamattina, alla presenza di Luca Zaia (presidente della Regione Veneto), Manuel Scalzotto (presidente della Provincia di Verona) e Federico Sboarina (sindaco di Verona) e si concluderà domenica, con la marcia per la famiglia che sfilerà per le strade della città.
Porte chiuse ai giornalisti (figuriamoci ai blogger), assiepati in una piccola sala stampa, a meno che non si chiamino Maglie, Sallusti. Quanto verrà detto negli otto panel “sarà divulgato solo con sintesi a cura degli organizzatori” (L’Avvenire, 29 marzo 2019).
Tra i gadget del congresso, presentato da uno degli sponsor, anche il modellino in plastica di un feto di dieci settimane, corredato dalla scritta “L’aborto ferma un cuore che batte” (foto del Corriere della Sera, 29 marzo 2019).
In contemporanea, si stanno svolgendo le manifestazioni organizzate da numerosissimi gruppi femminili-femministi, ma anche da sezioni di partiti e sindacati. Previsto per domani pomeriggio un corteo che si muoverà alle ore 14.30 da Piazzale XXV Aprile (Stazione di Porta Nuova).

Che cosa ci faccio a Verona, visto che l’accesso al palazzo della Gran Guardia mi è precluso? Artrosi permettendo, e se non lo permette farò lo stesso, parteciperò alla manifestazione prevista per domani pomeriggio. Ho preparato anche un cartello che mi attaccherò al collo. Dopo 50 anni, mi tocca ancora lottare per gli stessi diritti.