Quasi non ci speravo, ma il quinto volume della serie, “Appuntamento mortale”, è finalmente arrivato.

Sono i giorni che precedono Ferragosto e dall’inverno precedente Teresa Maritano non ha più avuto contatti con il vicequestore Marco Ardini. Cerca di dimenticarlo e di dimenticare Paola, la bambina che aveva in affido temporaneo e che è stata data in adozione. Un ordine restrittivo le ha impedito di incontrarla perché la bimba deve cominciare una nuova vita senza di lei.
La notizia che Paola è scomparsa e che i nuovi genitori sono stati uccisi rompe il fragile equilibrio che Teresa cerca di costruire. Quando la portano in Questura e perquisiscono il suo appartamento, scopre che il sospettato degli omicidi è proprio Ardini, in congedo per gravi motivi personali, e che avrebbe ucciso per rapire la bambina e riportarla proprio a lei. Sì, hanno sospettato anche una sua complicità e soltanto per caso lei ha un solido alibi. Paola è scomparsa e Ardini è irreperibile: Teresa può soltanto sperare che siano insieme e che ci sia un’altra spiegazione agli omicidi dei nuovi genitori e della loro domestica. Deve indagare per ritrovare quella che considera una figlia. Scende a patti con gli ex colleghi, qualcosa rivela e altro tiene per sé, ma anche loro si comportano allo stesso modo. Indaga anche per scagionare Ardini, sperando che lui la aiuti a ritrovare Paola. Più volte Maritano riesamina gli stessi indizi e si sposta seguendo tracce che, forse, Ardini le ha lasciato. Si sposta da Genova, ma a Genova ogni volta ritorna…

Maria, anzi Marri come ti piace essere chiamata, eccoci arrivato al quinto Maritano. Ti confesso che non ci speravo. Ovvero, ci speravo, ma… E, invece, ho letto il libro in anteprima e – che dire? – forse è il più bello dei cinque. Quando è nata l’idea di questo noir?
Di questa storia posso indicare con precisione la data e il luogo di nascita: 9 aprile 2007, intorno alle ore 10, fuso orario Roma, località Castelfranco Veneto in provincia di Treviso. Desiderate una precisione maggiore? Ero davanti alla Pala del Giorgione. Posso essere sicura perché battezzavano il secondo figlio di un mio figlioccio.
Le sensazioni davanti a quella tela che, prima, avevo visto soltanto in foto hanno lavorato, ma in modo poco appariscente. All’epoca non avevo neppure pensato al primo Maritano, i Mariani mi assorbivano parecchio. È il luogo numero uno.

Pala di Castelfranco, dipinto a olio su tavola di pioppo (200×152 cm) di Giorgione, databile al 1503-1504 circa (Duomo di Castelfranco Veneto).

Un momento. Quindici anni fa? A proposito di idee che rimangono nel cassetto… E poi? C’è un seguito, immagino.
Poi, nell’agosto del 2021, sono andata come ogni anno dal 2008 a Montecatini Terme, provincia di Lucca, non per cure termali ma perché mi piace la Toscana dove si mangia bene e si beve meglio (non è spoiler se vi anticipo che il buon vino è importante). A Montecatini cammino, tanto, o lungo i viali o lasciandomi l’abitato alle spalle e salendo verso Montecatini Alto, di prima mattina, la salita quando sono riposata e la discesa per quando sono stanca. Almeno un’ora e mezza se non due. Amo il paesaggio delle colline toscane, mutevole: camminando ho la sensazione di pulirmi dei pensieri e le storie arrivano.
E quest’anno ho notato un casale: si è contrapposto a Castelfranco.
Ed è rimasto lì: secondo luogo.

Azzardo (ho letto il libro, quindi sto barando) la presenza di un terzo luogo…
Genova, Castello D’Albertis, vicino a dove abita una carissima amica e un bel po’ lontano da casa mia. Di solito prendo l’auto e vado a trovarla (perché guidare mi piace). Quando è bel tempo, andiamo a respirare, quindi passeggiata fino a San Nicola o nel parco del Castello. Il Castello è un falso, ma la posizione è super. Torrioni, ponte levatoio. Tanti bambini. Li ho visti, li ho sentiti e la storia ha preso corpo. Sapevo che lì ci sarebbe stata una scena, non sapevo come ci sarei arrivata, per saperlo dovevo scriverla. Ci sarebbe stata la Città murata di Castelfranco ma anche i dintorni di Montecatini.

Tu sai che i luoghi, nei tuoi romanzi, sono uno dei protagonisti. Soprattutto in questo ultimo della serie, li ho “visti” con i tuoi occhi. Continua, ti prego.
Quarto luogo. Cover, fronte e retro. Ascensore che collega il Belvedere di Castelletto a piazza Portello. Su questo ti confido una cosuccia… Quando comincio a scrivere una storia non ho la minima idea della trama gialla, al massimo chi sono le vittime (spesso ne aggiungo qualcuna in itinere), ma dettagli “insignificanti” come chi è stato e perché non li so ancora. La trama gialla l’ho capita davanti all’ascensore. E sono tornata indietro a piantare semini.

Alla faccia dei semini! Questo romanzo è una vera e propria caccia al tesoro. Mi hai fatto restare con l’acqua alla gola fino all’ultima pagina…
Quinto e ultimo luogo. Ovviamente la ben nota piazza Manzoni dove Teresa Maritano ha un bar che apre quando lo apre. Qui era cominciato il primo Maritano e qui finisce l’ultimo. Il luogo è lo stesso, ma lei lo guarda in modo diverso: passo dopo passo, lei è cambiata e lui anche. Migliorati? Peggiorati? Cambiati, come capita a noi. Se vivi, cambi.

In “Appuntamento mortale”, conosciamo molte cose di Ardini. Sai… ehm… che ti assomiglia? 
Te ne sei accorta, eh? Come me, Ardini ama il disegno, la matematica, le arti figurative. Nella sua libreria c’è “Il procuratore della Giudea” di Anatole France e un’antologia di poesie di Wisława Szymborska.

So che mi odierai, ma ti chiedo un confronto tra la serie del commissario Antonio Mariani e quella di Maritano & Ardini.
Visto che NON sei a dieta, ti darò un confronto mangereccio.
Nei Mariani l’asse portante è sempre l’indagine che gli viene assegnata e i suoi casi personali sono un “contorno”. Capita che in alcuni piatti il contorno sia il più apprezzato ma sempre contorno è. Per dire, carne all’uccelletto con carciofi, mangerei soltanto i carciofi.
Nei Maritano ogni indagine viene affrontata per illuminare momenti delle vite dei tre personaggi principali.

Interessante. Mi fai una “carrellata” della serie, per spiegare meglio ciò che hai detto?
In “Nessun ricordo muore” (Maritano & Ardini, Volume primo, N.D.R.), metto in scena Teresa Maritano, Marco Ardini, Paola. Si allude al passato problematico dei due adulti. E l’indagine verte sulla vera identità di Paola.
In “Vittime e delitti” (Maritano & Ardini, Volume secondo, N.D.R.), nel corso di un’indagine Tea trova un elemento per far luce sul passato di Ardini. Ed è presente Paola, collante fra i due adulti.
“Le porte della notte” (Maritano & Ardini, Volume terzo, N.D.R.), è dedicato al passato di Ardini. Paola è sempre più presente, ma non c’è in “Un posto per morire” (Maritano, Volume quarto, N.D.R.) . Se i tre precedenti avevano come sottotitolo indagini di Teresa Maritano e Marco Ardini, in questo c’è soltanto indagine di Teresa Maritano. È sul suo passato e compare suo padre.

Manca il quinto!
“Appuntamento mortale” (Maritano, Volume quinto, N.D.R.)? Non faccio spoiler. È scritto per chiudere il cerchio.

(1) All’interno del Duomo, a destra del presbiterio, l’enigmatica ed affascinante figura di Giorgione (Castelfranco Veneto, 1477 o 1478-Venezia, 1510) si materializza in una straordinaria invenzione poetica e compositiva: la Pala, commissionata da Tuzio Costanzo, uomo d’armi, per la cappella di famiglia, in occasione della morte del figlio Matteo, raffigurato in bassorilievo sulla lapide tombale, ora posta ai piedi dell’altare.

Per saperne di più, date un’occhiata a questo link: QUI.

Titolo: Appuntamento mortale.
Autrice: Maria Masella.
Genere: Noir.
Serie: Maritano & Ardini, volume quinto.
Editore: Fratelli Frilli.
Prezzo: euro 14,90 (cartaceo).
Collana Super Noir Bross.
Pagine: 240.
Link: click QUI per acquistare il romanzo.

Maria Masella è nata a Genova. Ha partecipato varie volte al Mystfest di Cattolica ed è stata premiata in due edizioni (1987 e 1988). Ha pubblicato una raccolta di racconti – Non son chi fui – con Solfanelli e un’altra – Trappole – con la Clessidra. Sempre con la Clessidra è uscito nel 1999 il romanzo poliziesco Per sapere la verità. La Giuria del XXVIII Premio “Gran Giallo Città di Cattolica” (edizione 2001) ha segnalato un suo racconto La parabola dei ciechi, inserito successivamente nell’antologia Liguria in giallo e nero (Fratelli Frilli Editori, 2006). Ha scritto articoli e racconti sulla rivista “Marea”. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Morte a domicilio (2002), Il dubbio (2004), La segreta causa (2005), Il cartomante di via Venti (2005), Giorni contati (2006), Mariani. Il caso cuorenero (2006), Io so L’enigma di Mariani (2007), Primo (2008), Ultima chiamata per Mariani (2009), Mariani e il caso irrisolto (2010), Recita per Mariani (2011), Per sapere la verità (2012), Celtique (2012, terzo classificato al Premio Azzeccagarbugli 2013), Mariani allo specchio (2013), Mariani e le mezze verità (2014), Mariani e le porte chiuse (2015), Testimone. Sette indagini per Antonio Mariani (2016), Mariani e il peso della colpa (2016), Mariani e la cagna (2017) Mariani e le parole taciute (2018), Matematiche certezze (2019 scritto a quattro mani con lo scrittore Rocco Ballacchino), Mariani e le giuste scelte (2019), Mariani e le ferite del passato (2020), Tempesta su Mariani (2021), Nessun ricordo muore (2017), Vittime e delitti (2018), Le porte della notte (2019) e Un posto per morire (2021) questi ultimi quattro con protagonista la coppia Teresa Maritano e Marco Ardini. Per Corbaccio ha pubblicato Belle sceme! (2009). Per Rizzoli, nella collana youfeel, sono usciti Il cliente (2014), La preda (2014) e Il tesoro del melograno (2016), per Castelvecchi il romanzo Tracce di Ada (2021). Morte a domicilio e Il dubbio sono stati pubblicati in Germania dalla Goldmann. Nel 2015 le è stato conferito il premio “La Vie en Rose”. 2018, terza classificata alla prima edizione del Premio EWWA. Premio Tigulliana, 2019. Premio alla carriera La Quercia del Myr, 2020.
QUI i suoi libri.