ARGOMENTO DEL MERCOLEDÌ:
PERCHÉ DOVREMMO LEGGERE UN VOSTRO ROMANZO?
CERCATE DI CONVINCERCI CON ARGOMENTI VALIDI.
“Raistan! Devi scrivere un post per la pagina Facebook di Babette in cui spieghi perché la gente dovrebbe leggere i tuoi libri!”
“E chi diavolo è Babette?!”
“La signora che hai aggredito in quel parco di Roma e che poi ti ha preso a ombrellate!” (La scelta di Babette – Ospiti inattesi. N.D.R.)
Forse sarebbe stato meglio non ricordargli quest’ultimo dettaglio, visto il ringhio in risposta che provoca.
“Ma che ne so, io, del motivo per cui la gente dovrebbe leggere i miei libri!”
“Eddai, sforzati un po’, dobbiamo fare colpo!”
“Senti, donna, i libri li ho scritti per me, perché avevo bisogno di raccogliere le idee. Sei tu che ti sei messa in testa che potessero piacere alla gente.”
Pronuncia quest’ultima parola come se fosse il più terribile degli insulti.
“Sì, perché sono appassionanti, non come le schifezzuole mielose sui vampiri uscite in questi ultimi anni! Non vorrai mica che ti scambino per un clone di Eddino Cullen?” Anche questo accostamento gli strappa un ringhio, chissà perché. “Dai, solo due righe… per piacere… magari la prossima volta che la incontrerai Babette ti ringrazierà!”
“Uhhh, vivo per quel momento! Non so cosa dire!”
“Allora dì perché non dovrebbero leggerli. Tanto fai sempre il contrario di quello che ti si chiede…”
“Acidelle, stasera, o sbaglio?”
“Senti chi parla…”
“Che noia, dio, che noia… Allora, umani là fuori. Non dovreste leggere i miei libri perché parlano di un vampiro stronzo, che Edward Cullen se lo mangerebbe a colazione dopo averlo torturato con ferri roventi.
Perché potreste correre il rischio di immedesimarvi con me e di scoprire che c’è qualcosa al di là di questi canini, della caccia e del sangue.
Perché potreste capire come ci si sente ad attraversare il tempo nella più completa solitudine, e quanto un cuore morto possa soffrire nelle rare volte in cui questa solitudine viene interrotta salvo poi tornare, più desolante di prima.
Perché sono egoista, irritante, egocentrico e sicuramente psicopatico e vi verrà voglia di picchiarmi quasi ad ogni pagina, salvo poi soffrire con me e per me quando accadono cose brutte. Perché accadono, e a poco a poco trasformano l’uomo decente che ero in quello che sono adesso. E, se lo capirete, starete male anche voi.
Posso dire anche due motivi per cui dovrebbero leggerli?”
“Insomma, deciditi! Così li confondi!”
“Farò presto. Perché sono un grande narratore e vi farò piangere e ridere allo stesso modo, e non riuscirete a staccarvi dalle pagine.
Perché se no vengo lì e vi strappo la carotide a morsi. Lentamente. Va bene, così?”
“Ma sì, dai.”
“Oh, meno male. Posso andare, adesso? C’è gente che mi aspetta, non vivo per soddisfare ogni tuo capriccio.”
“Vai, vai. Comportati bene. E stai all’occhio, perché abbiamo un sesto libro da finire.”
Inchino di rito e ventata gelida. Se n’è andato e, come sempre succede, sento già la sua mancanza.
Ma so che è vicino e che se avrò bisogno tornerà. Perché sarà pure un vampiro carogna, ma è il mio vampiro carogna. E io lo amo, e lui lo sa.
Lucia Guglielminetti è fra gli ospiti più presenti nel Blog: QUI trovate interviste, racconti e recensioni.
Ma grazie Babette, che ci dai sempre ospitalità nel tuo splendido salotto!! Anche l’Olandese ne è felice, in fondo. Vabbè, molto in fondo! <3