Un labirinto di bellezza e oscurità, musica e magia. Questo è il mondo in cui ti perderai
L’inverno si avvicina, e il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa…
Sin da quando era una bambina, Liesl ha sentito infiniti racconti sui Goblin. Quelle leggende hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso ha diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale. Ricco di musica e magia, personaggi straordinari e storie avvincenti e romantiche, Wintersong trasporta il lettore in un’atmosfera indimenticabile.

Titolo: Wintersong.
Autrice: S. Jae-Jones.
Genere: Fantasy.
Editore: Newton-Compton Editori.
Prezzo: euro 3,99 (eBook), euro 8,50 (cartaceo).

È noto che l’autrice di questo libro ha dichiarato di essersi ispirata al film degli anni ’80 “Labyrinth”, che io non avevo mai visto. L’ho recuperato prima di scrivere la recensione e l’ho guardato volentieri, avendone sentito parlare parecchie volte. Mi è piaciuto, anche se, non avendolo mai visto da giovane, non ne ho colto il fascino (a parte quello di David Bowie, sempre mitico), quindi posso darne un giudizio obiettivo. Il legame del libro con il film è evidente, ma il percorso di maturazione della protagonista è di tutt’altro stampo.

Ambientato  nella Germania del 19° secolo, il libro racconta il percorso di crescita ed evoluzione di una donna in un epoca che non le dà alcuna possibilità.

Elisabeth, detta Liesl, è figlia di locandieri e ha un grande talento da compositrice, mortificato in tutti i modi da un padre ubriacone ed ex musicista che le preferisce il fratello minore Joseph, virtuoso del violino e, soprattutto, maschio.
Liesl si trova intrappolata nel destino comune a tante donne, quello della cura della casa, della famiglia, del lavoro dall’alba al tramonto per adempiere ai suoi doveri.
Solo doveri. Nient’altro le spetta.
Ma lei compone in segreto e riversa tutta la sue innate qualità musicali nell’aiutare il fratello a coltivare il proprio talento.

Non è bella, Elisabeth. Tutti la considerano insignificante, sacrificabile, senza importanza. Solo Joseph, timido e insicuro, la vede come l’unico faro della propria vita.
Eppure c’è qualcun altro, qualcuno che trama nell’ombra per averla accanto a sé.
È  il Re dei Goblin, figura mitica e immortale. La reclama come sua sposa, per celebrare le nozze magiche che consentono al mondo di superare l’inverno e far rifiorire la primavera.
Innumerevoli spose sono state immolate nel corso dei secoli per evitare la fine dell’umanità.

Questa è la scelta che compie Liesl. Sacrificarsi, come ha sempre fatto, per tutti.
Ma una volta arrivata nel Sottosuolo, nel Regno dei Goblin, sarà costretta a mettere a nudo se stessa nel continuo confronto con la creatura fatata che è diventata suo marito.

La figura del Re dei Goblin è di un’ambiguità totale. Colui che all’inizio ci viene presentato come il Signore degli Inganni, a poco a poco, si rivela essere molto altro e molto di più. Sarà lui, in un continuo scontro con Elisabeth  a costringerla a scarnificare la propria  interiorità per diventare una persona diversa, non più adolescente, non più indottrinata dalla società e dalla famiglia.

Una storia che utilizza simbolismi legati alle fiabe e agli antichi miti (il labirinto, il sacrificio) per mettere in scena il riscatto di una donna che acquista consapevolezza di sé. A fare da tramite per questa evoluzione sono la magia, i sentimenti, la musica. Le illusioni ingannano, lusingano, cercano di mostrare vie menzognere; l’amore ha un potere immenso, porta energia, sollievo, fiducia, ma sarebbe un errore considerare il libro un romance: la lettura degli eventi porta molto più lontano. La musica è l’elemento portante di tutta la storia ed è quello che mi ha fatto rammaricare di avere una cultura musicale pari a zero. L’intera storia si appoggia su brani famosi o sconosciuti, pezzi di grandi autori oppure canzoni popolari. Tutto ha il suo momento, tutto tocca l’anima e il cuore, segnando il ritmo della danza tra Elisabeth e il suo Re dei Goblin.

Non si tratta di un romanzo d’azione, sia perché buona parte della storia si svolge nel Sottosuolo e può apparire, sotto certi aspetti,  claustrofobica, sia perché la narrazione punta molto sull’introspezione psicologica della protagonista, che si abbandona spesso a lunghe riflessioni.
Il finale è certamente significativo, ma la vicenda non è ancora  terminata poiché sarà il secondo volume a concluderla.
E dovrà esserne all’altezza.

Cinque stelline.

#copiaacquistata