MISSING YOU, miniserie su Netflix.
Regno Unito.
La detective Kat Donovan (Rosalind Eleazar) è alla guida del dipartimento delle persone scomparse. Concentrata sulla carriera, vede la sua vita sentimentale andare in pezzi. Spinta dalle amiche, si iscrive a un’app di incontri. Scorrendo le pagine, trova il profilo dell’ex fidanzato Josh, che l’aveva lasciata anni prima senza alcuna spiegazione.
Scopre, intanto, che l’assassino di suo padre sta morendo di cancro.
Decide, quindi, di incontrare l’uomo per conoscere il motivo dell’omicidio. Così come è determinata a sapere il perché dell’addio di Josh.
Kat spera così di scoprire i segreti del suo passato.
Adattata da un romanzo di Harlan Coben, questa miniserie in cinque episodi vincola alla visione fino all’ultima immagine.
È veramente ben fatta e interpretata molto intensamente sia dalla protagonista che dai personaggi, e sono parecchi, che le gravitano intorno.
Kat Donovan ha perso il padre, poliziotto come lei, e ancora non si dà pace perché crede che non tutto sia stato chiarito su quella morte avvenuta ormai da dieci anni.
Appena dopo l’uccisione dell’uomo, il suo fidanzato l’aveva lasciata improvvisamente.
Tra il lutto e l’abbandono, la vita di Kat si è affettivamente fermata, mentre quella lavorativa è progredita con successo.
Convinta da un’amica a iscriversi a una app di incontri trova, tra i vari profili, quello dell’ex fidanzato.
Da qui in poi, la donna, sconvolta, porta avanti con gran fatica tre indagini: una per la scomparsa di una donna il cui giovane figlio si è rivolto proprio a Kat; quella per comprendere perché il padre sia stato ucciso; e l’ultima per ritrovare l’uomo che l’ha lasciata e capire il perché di quell’atto inatteso.
Vediamo che è sempre ostacolata, anche se in apparenza sembra il contrario, da amici, colleghi e persino dalla madre.
Più prosegue nelle ricerche e più si accorge che la verità sul genitore è scioccante e quella sulla donna scomparsa, che si lega in parte alla prima, non lo è da meno.
In questa storia non ci sono momenti di pausa, tutto corre verso il finale, leggermente ambiguo.
Gli attori sono bravissimi, la sceneggiatura è asciutta, non si ferma a particolari o intermezzi non utili; le scene tragiche e violente passano velocemente e portano all’attimo successivo sempre più intenso.
Veramente un thriller degno di essere visto!
Piera Nascimbene è appassionata di libri e serie TV. Se condividi questi interessi, potresti chiedere la sua amicizia su Facebook (QUI), o iscriverti al gruppo che gestisce le sue recensioni (QUI).
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