Vi presentiamo solo il primo volume, anche se la recensione di Fernanda Romani si riferisce all’intera trilogia di Tarenzi. Così evitiamo di spoilerare la vicenda.

Sono cinque, la feccia della razza umana. Dio li odia. Virgilio li guida. E hanno un piano: evadere dall’Inferno. Dopo aver accompagnato Dante nel suo viaggio, Virgilio, che ha intravisto la luce divina sulla montagna del Purgatorio, non può tornare nel Limbo. È destinato a restare nell’Inferno, dove può muoversi liberamente, anche se sempre alla mercé della violenza degli angeli caduti, gli Spezzati. Per questa sua peculiarità diventa un ingranaggio fondamentale nell’ambizioso piano di Pier delle Vigne, che intende raccogliere un gruppo scelto di dannati – il Conte Ugolino, Filippo Argenti e Bertran de Born – per fuggire dall’Inferno. Un fantasy ambientato in un Inferno dantesco: un racconto carcerario; una storia di redenzione piena di colpi di scena e combattimenti, fino all’incredibile finale che lascia aperto il destino dei cinque straordinari antieroi.

La prima cosa che colpisce, in questa trilogia, è l’originalità dell’idea: una storia ambientata nell’Aldilà che ci è stato raccontato da Dante nella Divina Commedia. Un’operazione che richiede una conoscenza profonda dell’opera del grande poeta., conoscenza che certo non manca a Luca Tarenzi.
I protagonisti principali sono personaggi storici, alcuni noti, altri devono la loro fama universale proprio a Dante, i cui versi li hanno portati al di là dei loro ruoli storici. Un gruppo eterogeneo che metterà in atto un progetto senza eguali: una fuga dall’Inferno.

Virgilio non è più l’illustre poeta che accompagnò Dante nel suo viaggio. Sono passati secoli, nemmeno lui sa quanti, ma quell’episodio ha rovinato la sua esistenza nell’Aldilà, poiché non è più riuscito a rientrare nel Limbo, dove la sua anima riposava pacificamente assieme a quella dell’uomo che amava. Virgilio è rimasto bloccato nell’Inferno, dove ha passato secoli a vagare, nascondendosi dagli Spezzati, i guardiani che hanno il compito di sorvegliare e torturare i dannati. È divenuto un uomo spietato e pieno di rancore verso chi lo ha abbandonato nell’abisso.

Bertran de Born era un nobile francese del Medioevo, militare e trovatore. È stato condannato a vagare tenendo in mano la propria testa, pena comminata ai seminatori di discordia. Quando Virgilio gli propone di partecipare a un’evasione di gruppo sembra impossibile che i fuggiaschi abbiano bisogno di  lui, eppure la sua fama di condottiero non è affatto una leggenda e Bertran saprà dimostrarlo.

Il conte Ugolino della Gherardesca sappiamo tutti chi era: un nobile che venne murato dai propri nemici in una torre, assieme a figli e nipoti, dei quali la leggenda dice che egli si sia cibato per sopravvivenza. Quando Bertran, su ordine di Virgilio, va a liberarlo dal ghiaccio che lo imprigiona è poco più di un folle bruto ormai incapace di parlare. Eppure il suo apporto alla fuga sarà fondamentale, spesso sorprendente, e l’amicizia che si svilupperà tra lui e Bertran sarà basata sulla stima reciproca.

Pier delle Vigne era un alto dignitario alla corte di Federico II di Svevia. Accusato di tradimento, si suicidò nella sua cella in seguito alle torture subite e finì all’Inferno, nella Selva dei Suicidi, trasformato in un albero rinsecchito. È una mente brillante ed è lo stratega del gruppo. Il piano di fuga è suo e Pier ne rivela soltanto un pezzetto alla volta, consapevole che all’Inferno non ti puoi fidare di nessuno. Non vuole rischiare che gli altri evadano senza di lui.

Filippo Argenti era un contemporaneo di Dante. Impulsivo e violento, condannato alla Palude degli Iracondi, è una carogna senza scrupoli, privo di qualunque sfumatura positiva. Il suo unico scopo è fare ciò che gli conviene. Non ci si può fidare di lui, ma è un ottimo combattente.

Francesca da Rimini, finita all’Inferno per la sua relazione con il cognato Paolo, non è più la ragazzina ingenua che sognava un amore romantico. È diventata una combattente feroce, capace di radunare seguaci attorno a sé e suscitare il rispetto dovuto a chi sa decidere. Quando Virgilio le offrirà una speranza di libertà, non avrà dubbi.

E poi c’è lo Spezzato, il più implacabile dei loro inseguitori, una creatura deforme che li braccherà con astuzia e tenacia poiché l’unico scopo della sua esistenza consiste nel perseguitare i dannati.
Nell’Aldilà di Luca Tarenzi non ci sono diavoli né angeli. Gli Spezzati sono coloro che condividono l’Inferno con le anime umane e sono povere creature sgraziate e infelici che si crogiolano nella propria crudeltà, consapevoli di essere condannate. Il loro contraltare sono i Messaggeri, entità dalle forme più svariate, ma dotate di altrettanta crudeltà.

Luca Tarenzi, con uno stile fluido ed efficace, ci racconta una storia articolata e complessa, disseminata di colpi di scena, di situazioni che ci lasciano senza respiro, di scoperte e tradimenti, di personaggi da amare e da odiare. Piena di passioni umane e di sentimenti portati all’estremo. Si formano coppie che diventano energia vitale. Si costruiscono alleanze, ma chiunque potrebbe cambiare campo da un momento all’altro. I nemici evolvono e scoprono nuovi obiettivi. Gli strateghi mentono, perché la loro visione degli eventi è troppo audace.
La redenzione è possibile, l’amicizia incrollabile, l’amore trasforma il futuro.
Una lettura che dà piena soddisfazione e ci travolge con un finale al di là di ogni aspettativa.
Cinque stelline.

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L’Abisso

La Montagna

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