Pietro Licati è un uomo di mare, tempeste e burrasche hanno devastato la sua anima. Ha un passato buio come il suo sguardo e profonde ferite non ancora dimenticate. La vita non è stata gentile con lui e gli ha insegnato a prendersi senza scrupoli tutto quello che desidera. Anche una donna.
Diletta di Altavilla si sveglia in una torre diroccata, nuda sotto una camicia da uomo. Sembra che per lei non ci sia altra via che un matrimonio riparatore. Ma l’uomo che è costretta a sposare è molto lontano dal mondo aristocratico a cui appartiene. Si tratta di quel Pietro Licati che tutti chiamano il Pirata.
Sullo sfondo di Pantelleria, isola battuta dal vento e circondata da un mare impetuoso come le loro passioni, Pietro e Diletta scopriranno presto che il passato si può sconfiggere e che le cose sono spesso molto diverse da come appaiono.
L’ombra del passato è stato già pubblicato da Mondadori in due edizioni, prima Classic e poi Oro.

L’autrice 

Dopo un’assidua collaborazione alla narrativa di riviste a tiratura nazionale con racconti gialli e rosa, l’autrice ha pubblicato quattordici romance storici (di cui due trilogie) per la collana I Romanzi Mondadori. Per Leggereditore ha pubblicato L’anello di ferro, adesso riproposto in digitale, e il pluripremiato L’Oscuro Mosaico. È di nuovo in libreria con Il sigillo degli Acquaviva, per Leone Editore, la storia del guerriero Saraceno Yusuf Hanifa.

L’ombra del passato” si ispira al feuilleton ottocentesco, dove intrighi familiari e relazioni illegittime erano elementi irrinunciabili. Ornella Albanese mette in scena situazioni classiche e le racconta da abile narratrice qual è, dando loro spessore e pathos.
Pietro e Diletta sono, ognuno a modo proprio, due reietti. Lui per nascita, lei a causa degli eventi della vita.Lui, un uomo orgoglioso e tenace, che ha fatto fortuna in modi poco puliti, ma con il senso dell’onore derivatogli dall’aver incontrato chi lo ha trattato come un essere umano, e gli ha dato affetto e stima.
Sicuramente un cliché, un amatissimo cliché che dà speranza a quella parte di noi che vuole ancora credere al pensiero di Rousseau, dove l’essere umano è detentore di una natura positiva, corrotta dalla società in cui cresce. L’educazione e la famiglia creano il contesto che contribuisce a fare di noi ciò che siamo. La stessa società che condanna Pietro e che, prima di lui, ha condannato sua madre, adora il suo acerrimo nemico Fabrizio Riccardo Tarvia e gli ha dato la consapevolezza che tutto gli sia permesso.
Nobiltà, ipocrisia, vizi secolari danno vita a donne e uomini che a volte scelgono di sottomettersi a usanze non scritte, ma codificate dal tempo, altre volte spuntano individui ribelli, ostili alla volontà dei “benpensanti”.
In un simile ambito sta alla bravura dell’autrice tratteggiare una protagonista femminile orgogliosa e concreta come Diletta. Piena di sogni romantici, ma scevra dalle ipocrisie tipiche dell’epoca in cui vive. Una giovane donna che affronta il tracollo improvviso della propria condizione sociale con coraggio e dignità e che, nel confronto con l’uomo che l’ha voluta per vendetta, arriverà a una nuova maturità.
Il contesto sociale a cui entrambi devono rendere conto li vorrebbe giudicare, ricondurre su binari prestabiliti dall’ipocrisia e dalle convenzioni, ma ognuno dei due sa trovare le proprie armi per sconfiggere chi vuole dividerli.
Segreti inconfessabili, debiti d’onore, colpi di scena ben costruiti, donne ribelli che pagano con la vita scelte d’amore anticonformiste, mentre altre invece vincono le loro battaglie. Questi sono gli ingredienti che Ornella Albanese ha trattato con la mano sicura di chi conosce tutti gli archetipi del genere in cui si addentra abitualmente e ne sa trarre ottime storie.Storie popolate di personaggi che si stagliano contro l’orizzonte non come figure di carta, ma con la potenza di chi ha messo in gioco carne e sangue.

Cinque stelline.
#copiaacquistata