Milano, primavera 1494
Guglielmo è un soldato di ventura che del mondo ha conosciuto solo la brutalità. Tutto sta per cambiare quando incontra per la prima volta lo sguardo di Claire, dama dall’aspetto etereo e dalla volontà di ferro, sola al mondo e bisognosa di protezione.
Guglielmo la desidera, e non solo per una notte… ma le sue origini bastarde lo frenano dall’aprirsi con lei, al punto da nasconderle un segreto capace di compromettere per sempre le loro vite.
Claire è spaventata dal soldato ombroso ed enigmatico, ma l’alternativa a seguirlo sarebbe esporsi a una Milano imprevedibile e violenta, dove una donna sola ha ben poche chance di sopravvivere.
Quando l’ombra della morte sconvolgerà le loro giovani vite, Guglielmo e Claire capiranno che solo stando insieme saranno in grado di affrontare un’Italia sconvolta dalle guerre interne e da nemici imprevedibili.
Nel romanzo troverete anche Isabella d’Este, marchesa di Mantova, e Ludovico il Moro, duca di Milano.

Titolo: La sposa di Valleargentina.
Autrice: Giovanna Barbieri.
Pagine: 300.
Genere: romance storico-medievale.
Serie: no.
Editore: Self-Publishing.
Data di pubblicazione: 18 luglio 2022.
Prezzo: euro
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La ricerca storica è notevole, come in tutti i romanzi di Giovanna Barbieri. Attraverso le pagine, ci si trova catapultati in epoche lontane, coinvolti in vicende di sangue, ma anche di sentimenti forti. Non ci sono “abbellimenti” sia per quanto riguarda la vita quotidiana dei personaggi, sia per la cultura e il “sentire” del tempo. Molte volte, ci fermiamo davanti alla crudezza di certe immagini.

I due protagonisti de La sposa di Valleargentina, Guglielmo e Claire, appartengono a due famiglie benestanti. Il primo, però, è un figlio bastardo e quindi ben presto deve imparare a mantenersi al di fuori della famiglia: l’esercito e la guerra saranno il suo destino. La seconda, dopo la morte del padre, si vede allontanata -insieme alla madre- dal fratellastro, divenuto erede della casata. La vita delle due donne diviene subito difficile e c’è una scelta obbligata per la più anziana, ma ancora bellissima, delle due: diventare una cortegiana honesta. Quella che oggi chiameremmo una escort d’alto bordo.

L’incontro fra i protagonisti avviene in un momento cruciale per la sopravvivenza di Claire. Il sentimento che li lega non ha nulla di romantico: è un legame forte, ma legato alla cultura e ai pregiudizi del tempo. I ruoli sono ben definiti, non c’è spazio per concessioni reciproche.

Dove e in che epoca siamo? L’Italia della fine del Quattrocento è un campo di battaglia fra l’ingordigia delle casate degli Sforza, degli Este e dei Gonzaga e l’avanzata di un re straniero che vede nella penisola una preda da saccheggiare e sottomettere. Le libertà comunali stanno per essere soffocate e per l’Italia (ancora un’espressione geografica, come dirà molto più tardi un uomo politico) si avvicina un triste periodo di asservimento allo straniero.

Guglielmo e Claire attraverso le difficoltà vedranno crescere e rafforzarsi il legame che li unisce, ma il lieto fine sarà tribolato e lontano nel tempo.

Due critiche all’Autrice. Un passo falso, a mio avviso, è l’introduzione di un elemento soprannaturale che caratterizza Guglielmo e che ho trovato superfluo, forzato. Poi, un certo insistere su usi e costumi del tempo, con parole che sono spesso estranee al vocabolario del lettore “comune” e che appesantiscono il testo. Il “respiro” di un’epoca dovrebbe essere reso per immagini, non per spiegazioni (show, don’t tell: la prima regola di chi scrive narrativa).