Amalia Frontali ci consiglia di leggere “TUTTE LE MATTINE DEL MONDO”, di Pascal Quignard.

Pubblicato per la prima volta nel 1991, da anni introvabile in traduzione italiana, il capolavoro di Quignard torna oggi alla luce. La sua fama si è consolidata grazie all’omonimo film diretto nello stesso anno da Corneau, interpretato da Gérard Depardieu e con la colonna sonora eseguita da Jordi Savall. Libro, film, musica, conoscono da allora un successo senza precedenti. La storia ruota intorno a un oscuro compositore e suonatore di viola da gamba nella Francia del Re Sole, Monsieur de Sainte Colombe, che rimasto vedovo con due bimbe in tenera età trova conforto al suo immenso dolore dedicandosi interamente allo strumento che perfeziona e al quale inizia le figlie. La famigliola costituisce uno straordinario trio di virtuosi. Ossessionato dal ricordo della moglie s’immerge in un mondo tutto suo dove, sull’onda della musica, riesce a stabilire un contatto quasi tangibile con l’amata consorte. Un giorno nella vita della famiglia compare il giovane Marin Marais. Le esistenze del maestro e dell’allievo s’incrociano per poi allontanarsi in direzioni sempre più divergenti, in un confronto che rivela a entrambi il senso del proprio essere e il significato più profondo della musica.

TITOLO: Tutte le mattine del mondo.
AUTORE: Pascal Quignard.
GENERE: Romanzo storico.
EDITORE: Analogon.
PREZZO: euro 18,00 (copertina flessibile); euro 18,20 (copertina rigida).
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Quando talvolta si dice che i libri devono avere prima di tutto trama. Questo ne ha poca, pochissima direi. Eppure nella sua semplicità, nelle sue poche oneste pagine, mette sulla carta due vite e due caratteri con chirurgica precisione, sullo sfondo dorato della Francia del Re Sole, dove già si annusa l’inizio di una decadenza.
È una parabola di rapporto fra maestro e allievo, fra chi ha da dare ma non da crescere e chi prende, puntando in alto, consapevole della necessità del distacco.
Un uomo che vive nel rimpianto del passato e uno proiettato in un riscatto futuro. Uno che ama troppo e l’altro che non riconosce l’amore. A unire questi due destini la musica, con la sua sublime perfezione, inarrivabile agli umani. A dividerli due giovani donne, volutamente lasciate dallo scrittore in ombra e prive di leve d’azione.
Si legge in poche ore, ma è un libro che getta dei semi. Fa anche un po’ vergognare di aver preso una penna in mano per qualcosa che non siano liste della spesa.
Ho capito che ne è stato tratto un film, sarei curiosa di vederlo.

La Pagina-Autore di Amalia Frontali