Silvana Sanna è una brava scrittrice e questo lungo racconto fila via liscio come l’olio.

È la storia di Sandra, moglie, madre e ormai donna di mezza età che torna nella casa della sua infanzia: un grande casale di campagna in cui è nata, ha trascorso la sua infanzia e dove ha passato da mamma ogni estate; torna per prendere e portare via dei ricordi di quella casa da cui non può pensare di separarsi, dal momento che la casa dovrà essere venduta per problemi economici.

La storia è un sentiero tracciato nei ricordi di Sandra e spazia dalla sua fanciullezza, attraverso l’adolescenza e poi il suo matrimonio e il trasferimento in città. Lei è tornata ogni estate, nella casa di cui è innamorata, là ha i suoi ricordi più belli: quelli del matrimonio e della prima notte di nozze. Ad ogni estate, ha rinnovato l’amore suscitato in lei da quei luoghi, trasmettendolo anche ai suoi figli.

L’Autrice racconta episodi buffi, intrisi di leggera ironia e alcuni venati di malinconia e la narrazione è così vivida che sembra proprio un racconto autobiografico.

Si “vedono” davvero gli alberi in fiore, le vigne sotto il sole e i muri della casa: le descrizioni sono intense, ma nello stesso tempo trasmettono una sensazione di pacatezza che si riverbera su tutto il racconto.

C’è un lieto fine, forse un po’ scontato e che si intuisce già parecchio tempo prima, ma non per questo guasta la qualità del racconto: una storia così “serafica” ha bisogno di un finale altrettanto disteso.

Un piccolo appunto: qualche imprecisione lessicale e l’uso di modi di dire dialettali senza virgolette.

La mia valutazione: quattro stelline.

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In una grande casa di campagna che sta per essere venduta, la proprietaria, una signora di mezza età che vi ha trascorso le estati incantate della sua giovinezza e poi quelle allegre e felici dell’infanzia dei suoi figli, cerca un pacco di lettere d’amore nel timore che possano cadere in mani estranee. Ogni stanza, ogni oggetto, riportano alla sua mente il ricordo degli episodi, spesso teneri e divertenti, che hanno segnato i soggiorni estivi nella casa, quello delle persone che vi hanno vissuto e dei tanti animali, soprattutto gatti, che hanno fatto da gioioso contorno ai giorni felici. Ed ecco dunque la descrizione del matrimonio della sorella funestato da un increscioso incidente, e quello sfumato della prozia zitella che si inventa una terribile vendetta nei riguardi del “fidanzato” fedifrago, e le birbonerie della protagonista bambina e poi quelle di figli e nipoti. E Pirata, gatto dalla doppia personalità e l’oca Bianchina, la cui morte cruenta è la responsabile della decisione della narratrice di divenire vegetariana… e tanto altro ancora. Ricordi che non rispettano un ordine cronologico ma che seguono la strada indicata dal cuore.

Nel finale, gli ultimi avvenimenti della famiglia mandano a farsi benedire ciò che era stato programmato, per far posto ad altri progetti ben più allettanti. E anche le famose lettere, la cui ricerca fa da filo conduttore al racconto, salteranno fuori. Ma nel modo e nel posto più inaspettati.

Titolo: La mia casa sulla collina.
Autore: Silvana Sanna.
Genere: Narrativa italiana.
Pagine: 107.
Editore: Self-Publishing.
Prezzo: euro 1,49 (e-book).