Gaia Benelli, una giovane sposa di neanche trent’anni, viene ritrovata morta nel proprio letto.
A rinvenire il cadavere è Emilia Navarro Benelli, sua madre, che l’ha raggiunta a casa per darle una mano nelle faccende e curiosare un po’.
È quasi convinta che la figlia sia stata uccisa. E che dietro alla sua morte ci siano Valentina e Delia Rinaldi, le cognate di Gaia.
Il motivo? Non volevano che la casa del padre venisse ceduta al fratello Filippo e alla moglie Gaia.
Emilia comunica i suoi sospetti ai soccorritori, giunti a casa di Gaia per decretarne il decesso.
La Polizia convoca in questura l’intera famiglia Rinaldi e, dopo avere isolato i membri in stanze separate, ascolta ciò che hanno da dire.
A condurre gli interrogatori c’è il commissario Paolo Paoli – per tutti Pablo –, un uomo dal passato infelice, che grazie al suo lavoro riesce a galleggiare sul filo di una vita che gli ha tolto tutto ciò che aveva.
Le versioni dei Rinaldi sono contrastanti e sembrano convalidare l’ipotesi che davvero l’assassino di Gaia Benelli si nasconda tra loro.
Una serie di indizi porta il commissario verso la chiusura del caso, ma un’improvvisa e inaspettata rivelazione da parte di un testimone mette tutto in discussione, mostrando agli occhi degli inquirenti una nuova verità.
Ben diversa da quella a cui era più facile credere.

Il seme del male è un thriller che intrappola il lettore in una ragnatela di menzogne. Quella che ognuno dei personaggi tesse per mostrarsi come vuole apparire e non come è realmente.
Le persone sono davvero quelle che crediamo di avere di fronte?
Qualcuno ha il seme del male piantato nel profondo dell’anima, anche se non riusciamo a vederlo.
Un seme che può essere lì da molto tempo. E rimanere dormiente a lungo.
Ma prima o poi, il male del passato torna a farsi sentire.
E quello è l’inizio della fine.

Titolo: Il seme del male.

Autore: Nicola Rocca.
Genere: Thriller.
Serie: autoconclusivo. Però, mai dire mai…
Editore: EnneErre.
Prezzo: euro 3,99 (eBook); euro 21,00 (copertina rigida).
Per acquistare l’eBook: QUI.
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Penso di essere un po’ strana, ma quando voglio rilassarmi leggo un thriller. La mia scelta questa volta è caduta su un nuovo romanzo di Nicola Rocca di cui già conoscevo la bravura.
Il titolo, “Il seme del male“, è il punto focale della storia che io definirei, permettetemelo, un giallo famigliare.
I protagonisti fanno tutti parte di una famiglia e quelli che ruotano intorno sono connessi con essa.
Gaia, moglie di Filippo Rinaldi, viene trovata morta nel suo letto dalla madre. Subito questa, impicciona e malevola, sospetta che la morte non sia naturale, ma che la figlia sia stata uccisa e punta il dito contro i Rinaldi.
Incaricato dell’indagine è il commissario Paolo Paoli, da tutti chiamato Pablo, che con i piedi di piombo inizia a sentire i vari componenti di un nucleo che pare abbia qualche problema derivante da un accordo, mal digerito da madre e figlie, che il padre ha stretto con il neo vedovo : la vendita sottocosto della casa dove abitano ancora i genitori e le due ragazze nubili, una delle quali senza lavoro.
Questa decisione, pur motivata, ha fatto nascere malumore e liti, nel corso delle quali la morta spesso veniva indicata come colei che sobillava il rassegnato Filippo.
Le indagini proseguono e purtroppo danno ragione alla suocera che, pur addolorata, vuole vendetta.
Ma le cose, sebbene appaiano chiare (fin troppo), non lo sono e Pablo comincia a chiedersi, anche in presenza di prove evidenti, chi sia il vero colpevole.
Il romanzo viaggia su tempi diversi, in cui ognuno racconta una parte della propria vita e dei rapporti con famigliari e compagni.
I personaggi sono ben descritti e, per conto mio, non fanno certo pendere la bilancia della comprensione (se non della simpatia) verso la defunta.
Man mano che proseguivo nella lettura, pur cominciando a dare forma alla storia, mi mancava sempre quel piccolo spunto che mi era necessario per capire chi fosse il colpevole.
L’autore è stato bravissimo nel tergiversare fino alla fine, quando con un colpo di coda, ha messo in chiaro che “il seme del male” doveva essere sradicato.
Chiusura a effetto… e non poco!