“I cercatori di pace”, eroi o forse vittime designate da chi detiene il potere, partono verso una ignota avventura, alla ricerca di un futuro che viene dal passato e che li condurrà a incrociare i loro destini: Ghillean, Litia, Kimen e Tarnell non si conoscono e non si fidano uno dell’altro, ma sono giovani e umani. È il 518° anno di guerra e nessuno ricorda più come e perché sia iniziata. Un enigma che potrà essere risolto catturando un leggendario Mutato, figura misteriosa nella quale si cela l’arma speciale inventata prima del lungo e distruttivo periodo bellico, che ha generato un ritorno al passato, un medioevo privo di tecnologia, cultura e memoria storica.

TITOLO: I cercatori di pace.
AUTRICE: Laura Costantini.
GENERE: Fantasy post-apocalittico.
EDITORE: I Merangoli.
PREZZO: euro 17,10 (cartaceo).
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Da tempo, conosco  la capacità di Laura Costantini di tessere storie piene di fascino e anche questo fantasy post-apocalittico conferma la mia opinione.
Narrazione di grande spessore, evocativa, che denota un abile uso della lingua italiana, come sempre. Un mondo immerso in un nuovo Medioevo, che cerca disperatamente di ritrovare un barlume di tecnologia. Un world-building originale e straordinario, dove scopriamo regni e repubbliche, guerrieri e predoni, religioni crudeli e popoli mitici. Mentre l’autrice ci conduce all’interno di tutto questo, conosciamo i quattro inviati che hanno il compito di trovare una creatura sopravvissuta a cinque secoli di guerra e che potrebbe portare in sé il segreto per arrivare alla pace.

Un archetipo classico, il tema del viaggio e della ricerca,  viene sviluppato affrontando temi importanti in un continuo susseguirsi di eventi.
I quattro protagonisti rappresentano quattro società diverse, quattro modi di pensare e, naturalmente, una serie di interessi diversi. Tutti dicono di volere la pace, ma chi di loro dice la verità?
Ognuno di loro potrebbe nascondere un segreto in grado di vanificare ogni sforzo pacificatore; obiettivi di parte e desideri potrebbero distruggere il futuro, in un mondo decimato dalla follia di un’umanità incapace di guardare oltre la guerra.

La creazione di Laura Costantini ci scorre davanti agli occhi in un perfetto fluire di eventi, informazioni, dialoghi, colpi di scena, tutto dosato con sapienza. Un romanzo d’avventura, dunque, ma dove, tra le pieghe dell’intrattenimento, scorgiamo messaggi, idee, dichiarazioni, metafore. Ogni personaggio ha un ruolo preciso, ma non scontato. Le situazioni mutano, le prospettive si infrangono, le decisioni possono rivelarsi fatali e le azioni potrebbero essere imperdonabili. Quest’ultimo aspetto è una delle cose che ho apprezzato in particolar modo. Non esiste compassione per chi non merita di essere perdonato. Dunque, dobbiamo fare attenzione nel donare la nostra empatia ai protagonisti, poiché qualcuno di loro ci deluderà.

Una storia ben costruita, appassionante e carica di significati, popolata di personaggi delineati attraverso un lungo percorso oppure con pochi tratti, ma sempre interessanti, vividi, umani, anche nelle loro aberrazioni. Rappresenta un’umanità incapace di rinunciare ai propri errori, dove la salvezza può arrivare solo dalla volontà di pochi, da un atto d’amore, dal sacrificio di chi ha visto troppa follia e ne porterà sempre il peso.

Un valore aggiunto molto efficace è rappresentato dalle illustrazioni di Niccolò Pizzorno, che mostrano situazioni e momenti significativi, e ne sottolineano l’importanza.

Cinque stelline.

Copia acquistata.