Titolo: Polvere
Autore: Francesco Mastinu
Editore: Runa Editrice
Collana: Introspezioni
Prezzo: euro 2,99 (e-book); euro 8,50 (copertina flessibile)

La mia valutazione: * * * *

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Ci sono dei ricordi che rimangono stampati in modo indelebile nel cuore, marchiandone a fuoco tutti i battiti.
Anche dopo tanti anni e anche dopo essere stati sepolti dalla polvere del tempo trascorso.
Con questa certezza, il vecchio Rino, inizia a esporre la sua storia: un racconto lungo, fatto di veglia e di sonno, in cui parla del primo amore, impronunciabile, per il suo compaesano Bustianu. All’ombra del monte Supranu, custode terribile e immoto del paese di Ossure, sboccia la loro relazione, anche se non sarebbe mai dovuto succedere.
In un’epoca controversa, dal secondo dopoguerra ai ruggenti anni ottanta, in cui la società sarda ha subito quella brusca virata che segna il passaggio dalla vita rurale a quella moderna, i due uomini compiranno scelte difficili, dettate dal rimpianto e dal senso della morale che li opprime, senza riuscire mai a scordare la natura del loro legame, anche quando saranno tanto lontani da non riuscire a intravedere i confini dei loro sentimenti.
Una storia delicata, dal sapore antico ma nel contempo attuale, destinata a rimanere impressa per sempre nell’animo di chi riuscirà a leggerla, lasciandosene coinvolgere senza pregiudizi.
Polvere è il secondo classificato per la terza edizione del premio Mondoscrittura – Città di Ciampino, sezione Editi.

Quanto tempo è trascorso! Rino è vecchio, solo la mente è rimasta giovane e libera. I ricordi sono rimasti in lui, freschi come quando si erano creati, e la polvere che gli anni vi hanno depositato sopra non è riuscita a cancellarli.
Questi ricordi liberano un soliloquio, mediante il quale Rino si rivolge a quell’amore negato per un uomo, Bastianu, cui finalmente rivolge quel fiume di parole non dette che hanno avvelenato un’intera esistenza.
Certo, ormai è troppo tardi per tutto: per gridare l’amore che non può dire il suo nome, per vivere con coraggio una scelta di vita mai fatta.
I ricordi si affastellano, irrompono come un torrente in piena. E ci riportano agli Anni ’70, a Ossure, un paesino della Sardegna, in cui la mentalità bigotta condanna l’omosessualità come un’aberrazione degna di bestie, non di uomini.
Rino parla finalmente, parla e ricorda a Bastianu, la loro storia: il primo incontro, il primo bacio, la fine. Inevitabile? Accettata? Rimpianta sempre. E racchiusa nella menzogna, perché Rino si adegua alla mentalità corrente e sposa una donna da cui avrà dei figli. Questa doppia vita, se da un lato pone al sicuro Rino dalle malelingue del paese e preserva l’onorabilità della famiglia, dall’altra spegne un poco alla volta questo legame fortissimo. Bastianu, infatti, dapprima subisce in silenzio questa scelta dell’amante, poi si trasferisce in Francia. Lontano, ma non del tutto, perché le lettere che i due si scambiano rimangono un filo che li unisce negli anni.
Non ci sono vincitori in questa storia amara. Perdono tutti: Bastianu, costretto a porre migliaia di chilometri fra il proprio sentimento e quell’infernale microcosmo gretto e meschino. Rino, che vede allontanarsi l’unica occasione per una vita libera e felice. Caterina, la moglie innamorata, unita a un uomo che non può ricambiare questo sentimento.
Il pregiudizio ha avuto ancora una volta la meglio su un sentimento puro e l’ha schiacciato con crudele determinazione.
Polvere ci regala una storia dolente, scritta con penna delicata e fluida. Il linguaggio è raffinato, a volte scivola come una musica dolente, altre taglia come un coltello affilato.
Questa storia d’amore merita di essere letta, anche perché i tempi sono solo un po’ cambiati da quegli anni lontani. Ed è bene che qualcuno ci ricordi che l’amore è sempre e solo amore.