Oggi parliamo di uomini. Ma dai, la solita solfa, basta!
No, cancello e correggo.
Oggi parliamo di Principi Azzurri. Ci sono? Sono mai esistiti? Li vorreste nella vita di tutti i giorni?
Quand’ero bambina (femminista in erba…) il Principe Azzurro che arrivava e che, con un bacio o una scarpa, riusciva a risolvere la situazione… ebbene, m’infastidiva non poco. Madre e nonne disperate, padre pronto a introdurmi nel mondo di Salgari & Company.
Oggi parliamo di Principi Azzurri. Ci sono? Sono mai esistiti? Li vorreste nella vita di tutti i giorni?
Quand’ero bambina (femminista in erba…) il Principe Azzurro che arrivava e che, con un bacio o una scarpa, riusciva a risolvere la situazione… ebbene, m’infastidiva non poco. Madre e nonne disperate, padre pronto a introdurmi nel mondo di Salgari & Company.
Babette Brown – Belle donzelle, che rapporto avete / avete avuto con il Principe Azzurro?
Angela D’Angelo – il principe azzurro adoro ritrovarmelo nei libri… ma nella vita di tutti i giorni mi annoia da morire.
Geanina Ichim – Mai incontrato.
Federica Soprani – A un certo punto mi sono stancata di aspettare e ho deciso di diventare principe io stessa. E comunque ho sempre preferito sognare maghi oscuri e cavalieri rinnegati, sono più nelle mie corde.
Babette Brown – Ricordo le discussioni con mio padre sul ciclo dei Corsari (nero, rosso, verde… ). Un libro intero per impalmare la bella di turno e, guarda caso, la poveretta moriva subito al primo parto. Ero arrabbiata e la lettura di Jolanda, la figlia del Corsaro Nero, mi placò solo un tantino. E NON parliamo di Sandokan e della Perla di Labuan, per piacere. Altra morte repentina. Se aggiungiamo a questo il fatto che i racconti scritti da me allora prevedevano solo ed esclusivamente eroine orfane di entrambi i genitori, capirete che madre e padre erano un po’ preoccupati.
Teresa Siciliano – Il mio primo libro (e l’ossessione della mia vita) è stato Cenerentola. Quindi il principe azzurro, che poi appartiene ad un’altra favola molto meno interessante per me, è sempre stato il mio sogno. Ovviamente mai incontrato nella mia vita. Per questo mi piace sempre nei romanzi. Invece il mio complesso edipico (di rivalità con mia madre) è rimasto irrisolto: mai avuta una coda di innamorati alla mia porta.
Lara Tabarrini – Le mie prime letture sono state Piccole donne (e i vari libri a seguire), Pollyanna, il libro Cuore, dove di principi non c’era ombra, poi mi è stato regalato un libro (che conservo ancora) con le favole di Cenerentola, Biancaneve e La bella addormentata, illustrato con le immagini dei film della Disney. Mi sono innamorata della figura del principe azzurro, ero una bambina sognatrice e romantica. Adesso io e il romanticismo abbiamo un rapporto difficile, ma nei libri o nei film il principe azzurro mi piace ancora e adoro le storie d’amore e i lieto fine.
Babette Brown – Nei romanzi piace sempre, Teresa, nella vita di tutti i giorni sarebbe di una noia mortale. Lasciamolo fra le pagine dei libri, allora.
Teresa Siciliano – Però sarebbe emozionante incontrarlo davvero, Babette! Io non mi annoierei affatto!
Monica Lombardi – La ricerca del Principe Azzurro è qualcosa di subdolo con cui siamo cresciute. Non so neanche da dove posso averlo preso, visto che anch’io sono cresciuta a Salgari, Verne e gialli dei ragazzi. Liala l’ho letta solo “dopo”. Però il vizio di idealizzare l’uomo che incontriamo lo abbiamo un po’ tutte! E poi poveraccio lui che deve essere all’altezza!
Babette Brown – Per non parlare dei mariti e dei fidanzati che non possono reggere il paragone con il GD TEAM, Mike Summers & Compagnia…
Patrizia Ines Roggero – Da piccola non ricordo, ma oggi, guardando i cartoni classici con mia figlia, i principi azzurri non mi piacciono molto… mi annoiano un po’, troppo perfetti… invece amo particolarmente il lui di Rapunzel, una mezza canaglia dal cuore d’oro! Lo stesso vale nei romanzi, subisco di più il fascino dei protagonisti un po’ “ruvidi”, diciamo così! Nella vita… be’… il mio lui non è un principe, non è azzurro, ma è perfetto! Ahahah!
Monica Lombardi – Eh, Babette, la storia del rapporto tra il marito e Mike Summers la raccontiamo un’altra volta E concordo con Patrizia sulla canaglia di Rapunzel, irresistibile! Il NUOVO principe azzurro è quello di Maleficent, che conta zero tondo.
Fernanda Romani – Da piccola non mi dispiaceva il principe azzurro, ma detestavo l’idea che l’unico ruolo della donna fosse quello di stare lì ad aspettare che arrivasse l’uomo che avrebbe sistemato tutto. Purtroppo la storia dell’umanità ha sempre avuto questo andamento. Dev’essere per questo che scrivo storie di società matriarcali, mi diverte molto rovesciare la situazione.
Missing Monica Altobelli Sun – Oddio bella domanda… per me il principe azzurro era sempre quello che gli altri odiavano… da bambina vedevo pochi cartoni, ma leggevo tantissimi libri ed ero follemente innamorata di Laurie della serie Piccole Donne… Ecco forse lui è stato il mio Primo Principe Azzurro… Ovviamente io ero Jo!!! Non vi dico la rabbiaaaaaaaaaaaaa!!! Poi arrivarono i primi show tv e mi innamorai perdutamente di Ross Poldark, incarnazione dell’eroe romantico tipico dei “period drama” inglesi, ovvero il nobile che lotta per la difesa dei diritti degli oppressi e che sposa un’ex ragazzina di strada e sua cameriera. Ma se penso al mio vero Principe Azzurro da “adulta” per cui sbavavo a profusione allora è e sempre resterà Loujack di Sentieri… avevo 14 anni quando mi innamorai di questo capobanda con chiodo nero (ma con la scritta Galahad) che entrava e usciva di galera, con l’aspetto e l’aria da duro/cattivo/alpha/supermacho, ma con un cuore d’oro che suona il pianoforte con il talento di un vero professionista e che muore per salvare la vita del suo amore… La scena della morte di Loujack fra le braccia di Beth resta la più drammatica che io abbia mai visto in tv, nonostante siano passati praticamente 30 anni dalla messa in onda…
Elena Taroni Dardi – Il mio primo libro, Jolanda, la figlia del Corsaro nero (Babette, la mancanza del suo precedente nella biblioteca scolastica che stava tutta dentro ad un armadietto di metallo è stata una fortuna!) è quello che mi ha segnata, poi è stata la volta della Freccia Nera…. ah Joanna! Ecco, da qui si deve capire perché mi piacciono le eroine forti. Di Cenerentola non ho mai capito perché non ci vada il principe a portarle la scarpa!
Paola Renelli – Io lo sto ancora cercando…
Dirce Scarpello – In genere, leggendo le fiabe, mi immedesimavo nel principe azzurro e non nella bella da salvare. L’esistenza del personaggio femminile mi sembrava strumentale all’affermazione dell’eroe. Quindi, in realtà, non avevo aspettative su come dovesse essere, perché leggevo dal suo punto di vista. Mi ci avete fatto riflettere. Secondo voi, è grave?
Lucilla Genovesi – Rapporto pessimo. Riporto pari pari la favola di Biancaneve rivisitata e corretta che propinai alla nipote di Dolce Metà: “Biancaneve, destata dal bacio del principe, gli dice che non lo ama, ma che possono restare amici; poi si iscrive a un corso per manager in città e comincia ad uscire con le altre principesse per andare alle feste, va a vivere da sola ed esce con tanti uomini….” Commento di Dolce Metà: “hai ucciso i sogni di una bambina….”
Babette Brown – No, Dirce, non è grave. Anch’io, da bambina, preferivo andare a zonzo sul “mio” cavallo bianco. Altro che starmene addormentata per cent’anni!
Susan Moretto – Mai saputo nulla di principi azzurri, però conoscevo a memoria la storia di Ulisse. Ho avuto un padre degenere! Mi raccontava solo queste storie: l’Odissea, il Vello d’Oro, Teseo e il Minotauro, Dedalo e Icaro. Quindi, quando sono andata all’asilo… “Che roba è Cenerentola? E i Sette Nani?” Tutti i bambini mi guardavano straniti.
Lucilla Genovesi – Eheheh, mio nonno, invece, era fissato con la storia egizia…. Quanti racconti e quanti libri !
Laura Randazzo – Mai sognato il principe azzurro, anzi, sin da piccola immaginavo di essere io il cavaliere che difendeva i deboli. Le eroine dei miei libri sono tutt’altro che deboli e indifese. Mia madre quando mi vedeva camminare diceva che sembravo un soldato che marciava, mio zio mi ha detto che sono un maschio mancato e mio marito mi definisce un maschiaccio. Quindi niente principi azzurri per me, più indicato il genere “bello e maledetto” .
Geanina Ichim – Mai incontrato.
Federica Soprani – A un certo punto mi sono stancata di aspettare e ho deciso di diventare principe io stessa. E comunque ho sempre preferito sognare maghi oscuri e cavalieri rinnegati, sono più nelle mie corde.
Babette Brown – Ricordo le discussioni con mio padre sul ciclo dei Corsari (nero, rosso, verde… ). Un libro intero per impalmare la bella di turno e, guarda caso, la poveretta moriva subito al primo parto. Ero arrabbiata e la lettura di Jolanda, la figlia del Corsaro Nero, mi placò solo un tantino. E NON parliamo di Sandokan e della Perla di Labuan, per piacere. Altra morte repentina. Se aggiungiamo a questo il fatto che i racconti scritti da me allora prevedevano solo ed esclusivamente eroine orfane di entrambi i genitori, capirete che madre e padre erano un po’ preoccupati.
Teresa Siciliano – Il mio primo libro (e l’ossessione della mia vita) è stato Cenerentola. Quindi il principe azzurro, che poi appartiene ad un’altra favola molto meno interessante per me, è sempre stato il mio sogno. Ovviamente mai incontrato nella mia vita. Per questo mi piace sempre nei romanzi. Invece il mio complesso edipico (di rivalità con mia madre) è rimasto irrisolto: mai avuta una coda di innamorati alla mia porta.
Lara Tabarrini – Le mie prime letture sono state Piccole donne (e i vari libri a seguire), Pollyanna, il libro Cuore, dove di principi non c’era ombra, poi mi è stato regalato un libro (che conservo ancora) con le favole di Cenerentola, Biancaneve e La bella addormentata, illustrato con le immagini dei film della Disney. Mi sono innamorata della figura del principe azzurro, ero una bambina sognatrice e romantica. Adesso io e il romanticismo abbiamo un rapporto difficile, ma nei libri o nei film il principe azzurro mi piace ancora e adoro le storie d’amore e i lieto fine.
Babette Brown – Nei romanzi piace sempre, Teresa, nella vita di tutti i giorni sarebbe di una noia mortale. Lasciamolo fra le pagine dei libri, allora.
Teresa Siciliano – Però sarebbe emozionante incontrarlo davvero, Babette! Io non mi annoierei affatto!
Monica Lombardi – La ricerca del Principe Azzurro è qualcosa di subdolo con cui siamo cresciute. Non so neanche da dove posso averlo preso, visto che anch’io sono cresciuta a Salgari, Verne e gialli dei ragazzi. Liala l’ho letta solo “dopo”. Però il vizio di idealizzare l’uomo che incontriamo lo abbiamo un po’ tutte! E poi poveraccio lui che deve essere all’altezza!
Babette Brown – Per non parlare dei mariti e dei fidanzati che non possono reggere il paragone con il GD TEAM, Mike Summers & Compagnia…
Patrizia Ines Roggero – Da piccola non ricordo, ma oggi, guardando i cartoni classici con mia figlia, i principi azzurri non mi piacciono molto… mi annoiano un po’, troppo perfetti… invece amo particolarmente il lui di Rapunzel, una mezza canaglia dal cuore d’oro! Lo stesso vale nei romanzi, subisco di più il fascino dei protagonisti un po’ “ruvidi”, diciamo così! Nella vita… be’… il mio lui non è un principe, non è azzurro, ma è perfetto! Ahahah!
Monica Lombardi – Eh, Babette, la storia del rapporto tra il marito e Mike Summers la raccontiamo un’altra volta E concordo con Patrizia sulla canaglia di Rapunzel, irresistibile! Il NUOVO principe azzurro è quello di Maleficent, che conta zero tondo.
Fernanda Romani – Da piccola non mi dispiaceva il principe azzurro, ma detestavo l’idea che l’unico ruolo della donna fosse quello di stare lì ad aspettare che arrivasse l’uomo che avrebbe sistemato tutto. Purtroppo la storia dell’umanità ha sempre avuto questo andamento. Dev’essere per questo che scrivo storie di società matriarcali, mi diverte molto rovesciare la situazione.
Missing Monica Altobelli Sun – Oddio bella domanda… per me il principe azzurro era sempre quello che gli altri odiavano… da bambina vedevo pochi cartoni, ma leggevo tantissimi libri ed ero follemente innamorata di Laurie della serie Piccole Donne… Ecco forse lui è stato il mio Primo Principe Azzurro… Ovviamente io ero Jo!!! Non vi dico la rabbiaaaaaaaaaaaaa!!! Poi arrivarono i primi show tv e mi innamorai perdutamente di Ross Poldark, incarnazione dell’eroe romantico tipico dei “period drama” inglesi, ovvero il nobile che lotta per la difesa dei diritti degli oppressi e che sposa un’ex ragazzina di strada e sua cameriera. Ma se penso al mio vero Principe Azzurro da “adulta” per cui sbavavo a profusione allora è e sempre resterà Loujack di Sentieri… avevo 14 anni quando mi innamorai di questo capobanda con chiodo nero (ma con la scritta Galahad) che entrava e usciva di galera, con l’aspetto e l’aria da duro/cattivo/alpha/supermacho, ma con un cuore d’oro che suona il pianoforte con il talento di un vero professionista e che muore per salvare la vita del suo amore… La scena della morte di Loujack fra le braccia di Beth resta la più drammatica che io abbia mai visto in tv, nonostante siano passati praticamente 30 anni dalla messa in onda…
Elena Taroni Dardi – Il mio primo libro, Jolanda, la figlia del Corsaro nero (Babette, la mancanza del suo precedente nella biblioteca scolastica che stava tutta dentro ad un armadietto di metallo è stata una fortuna!) è quello che mi ha segnata, poi è stata la volta della Freccia Nera…. ah Joanna! Ecco, da qui si deve capire perché mi piacciono le eroine forti. Di Cenerentola non ho mai capito perché non ci vada il principe a portarle la scarpa!
Paola Renelli – Io lo sto ancora cercando…
Dirce Scarpello – In genere, leggendo le fiabe, mi immedesimavo nel principe azzurro e non nella bella da salvare. L’esistenza del personaggio femminile mi sembrava strumentale all’affermazione dell’eroe. Quindi, in realtà, non avevo aspettative su come dovesse essere, perché leggevo dal suo punto di vista. Mi ci avete fatto riflettere. Secondo voi, è grave?
Lucilla Genovesi – Rapporto pessimo. Riporto pari pari la favola di Biancaneve rivisitata e corretta che propinai alla nipote di Dolce Metà: “Biancaneve, destata dal bacio del principe, gli dice che non lo ama, ma che possono restare amici; poi si iscrive a un corso per manager in città e comincia ad uscire con le altre principesse per andare alle feste, va a vivere da sola ed esce con tanti uomini….” Commento di Dolce Metà: “hai ucciso i sogni di una bambina….”
Babette Brown – No, Dirce, non è grave. Anch’io, da bambina, preferivo andare a zonzo sul “mio” cavallo bianco. Altro che starmene addormentata per cent’anni!
Susan Moretto – Mai saputo nulla di principi azzurri, però conoscevo a memoria la storia di Ulisse. Ho avuto un padre degenere! Mi raccontava solo queste storie: l’Odissea, il Vello d’Oro, Teseo e il Minotauro, Dedalo e Icaro. Quindi, quando sono andata all’asilo… “Che roba è Cenerentola? E i Sette Nani?” Tutti i bambini mi guardavano straniti.
Lucilla Genovesi – Eheheh, mio nonno, invece, era fissato con la storia egizia…. Quanti racconti e quanti libri !
Laura Randazzo – Mai sognato il principe azzurro, anzi, sin da piccola immaginavo di essere io il cavaliere che difendeva i deboli. Le eroine dei miei libri sono tutt’altro che deboli e indifese. Mia madre quando mi vedeva camminare diceva che sembravo un soldato che marciava, mio zio mi ha detto che sono un maschio mancato e mio marito mi definisce un maschiaccio. Quindi niente principi azzurri per me, più indicato il genere “bello e maledetto” .
Dobbiamo a Teresa Siciliano un commento off topic, ma molto sentito.
Teresa Siciliano – Educare i figli è la cosa più difficile del mondo. Io sono giunta alla conclusione che bisogna prepararli per QUESTO mondo, in cui dovranno vivere. E quindi Ulisse, Ettore e Achille, ma anche Pollicino, Cenerentola e le sorelle March. Poi, se saranno dei geni, come noi siamo convinte che siano, troveranno da soli la loro strada. In ogni caso si sbaglia sempre. Ma se loro si sentiranno amati, non sarà così importante. Bettelheim sosteneva addirittura che il genitore perfetto è quello passabile.
Teresa Siciliano – Educare i figli è la cosa più difficile del mondo. Io sono giunta alla conclusione che bisogna prepararli per QUESTO mondo, in cui dovranno vivere. E quindi Ulisse, Ettore e Achille, ma anche Pollicino, Cenerentola e le sorelle March. Poi, se saranno dei geni, come noi siamo convinte che siano, troveranno da soli la loro strada. In ogni caso si sbaglia sempre. Ma se loro si sentiranno amati, non sarà così importante. Bettelheim sosteneva addirittura che il genitore perfetto è quello passabile.
Melinda Surico – Da bambina adoravo i principi…..Mi sono innamorata del principe de La bella e la bestia, un cattivo ravveduto. Nella realtà, semplicemente non esistono, mai pensato di trovarne uno! Riflettendoci, neanche io sono così dolce e remissiva come una principessa delle fiabe.
Emanuela Monaco – Mi hanno sempre attratto i cattivi, se poi nel corso della storia si “redimono” ma senza perdere la loro scorza di duri… Il mio paradiso .
Emanuela Monaco – Mi hanno sempre attratto i cattivi, se poi nel corso della storia si “redimono” ma senza perdere la loro scorza di duri… Il mio paradiso .
Babette Brown – Sono venute fuori delle riflessioni molto interessanti da questo scambio di idee. Grazie a tutte. Per il Bad Boy ho già qualche idea. Ci sentiremo presto con Lucia Guglielminetti e Federica Soprani (27 agosto 2015).
(L’immagine è tratta da Internet, n.d.r.).
(L’immagine è tratta da Internet, n.d.r.).
Romualdo m'ha sempre fatto sbadigliare. Voto Tarabas!
Ahahah! Il bad boy vince sempre.