Perché alle donne piacciono tanto i Bad Boys? Ve lo siete mai chieste? Ed è proprio vero? Loki è il “cattivo”, eppure ha più ammiratrici dell’eroe…
Ho chiesto a Lucia Guglielminetti (autrice di RVH, la serie su Raistan Van Hoeck) e a Federica Soprani (co-autrice con Vittoria Corella della serie Victorian Solstice), specializzate in villain di raffinata e irresistibile crudeltà, di farci conoscere il loro parere.

LUCIA GUGLIELMINETTI – Sai che è una domanda difficile? Spesso piacciono di più dei buoni, è vero, ma bisogna anche distinguere tra cattivo e cattivo: uno come Voldemort, per dire, non se lo fila nessuno, perché è un personaggio monocorde, sempre uguale a se stesso. E’ cattivo e basta, quindi molto prevedibile. Ci vogliono anche questi, nelle storie, ma non ci attraggono. Villains come Loki, invece, pieni di sfaccettature, capaci anche di gesti coraggiosi o affettuosi, con alle spalle una storia complessa da cui si capisce perché sono diventati quello che sono, ci attraggono di sicuro. Ci piace l’aura di pericolo che emanano, ci piace la loro imprevedibilità e siamo sempre lì ad aspettare quel gesto che rivela anche la loro “altra” parte. Io mi sono innamorata perdutamente di Eric Northman dopo la scena in cui fa a pezzi quel tipo nel suo scantinato (ultimo episodio della prima stagione); era pura furia vampira. Dopo però lo vedi intimorito da Pam perché si è sporcato di sangue le meches che lei gli stava facendo. Come non amarlo? Ho amato Damon di TVD per motivi simili. Capace di spezzare il collo di una persona e subito dopo coccolarne un’altra. Adoro anche il Moriarty di Sherlock BBC, perché è totalmente folle e buffo a suo modo e con un’intelligenza che rasenta il genio. Forse i cattivi ci piacciono perché dentro di noi è sempre viva la speranza di poterli redimere, e un po’ li invidiamo, perché non hanno freni. E poi sono la mamma di Raistan. Come potrei non amarli?

BABETTE BROWN – Splendida analisi, Lucia. Sono del tuo stesso parere, anche se mi sarei espressa in trogloditico, trattandosi di un semplice post su Facebook: Voldemort bleah, Loki cuoricini…

FEDERICA SOPRANI – Credo che abbia a che fare con un’atavica sindrome della crocerossina (altrimenti detta sindrome della Pantera Rosa) che convince molte donne che, per quanto LUI possa essere cattivo, crudele, sociopatico (oltre che bello, bello, bello in modo assurdo) possa essere salvato dal vero amore. Quindi LUI seguiterà a fare a pezzi le vecchiette e a prendere a calci i cuccioli di labrador, MA con LEI, sentendosi amato e compreso nel dramma esistenziale della sua infanzia difficile, adolescenza problematica e maturità irrisolta, sarà mansueto come un agnello (sesso a parte, beninteso). Insulina, presto, qui…

LUCIA GUGLIELMINETTI – Comunque ci caschiamo tutte o quasi. Tu no?

FEDERICA SOPRANI – Ovvio. Il mio primo amore è stato il Maggiore Shia di Gundam. Poi Jareth in Labyrinth. E via così. Per fortuna, a un certo punto,  o deciso che piuttosto che squagliarmi gli ormoni per uomini belli e cattivi potevo crearne io e interpretarli pure (nei live, non nella vita ;)). Così è stato. E da allora riesco ad avere una visione più disincantata della faccenda. Loki non mi abbindola più di tanto. Eric ha avuto i suoi alti e bassi. L’ultimo ‘cattivo’ che mi ha fatta palpitare un bel po’ me lo ha creato ‪Vittoria Corella (e NON mi suscitava nessuna sindrome da crocerossina)
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LUCIA GUGLIELMINETTI – Scrivere di loro è davvero la cosa più bella del mondo. E così liberatorio…

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(L’immagine è tratta da internet, n.d.r.).