Oggi avevo un po’ di verdure in frigo che vegetavano – letteralmente – in attesa che arrivasse l’ora dell’estrema unzione. Una carota, mezzo porro, qualche cavoletto raccolto nell’orto di Suocero. E due uova.
Cioè, possibile che non riuscissi a tirarci fuori una cena?
No, appunto.

Mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato mettendo un cucchiaino colmo di bicarbonato in 200 g di acqua a temperatura ambiente. Ho mescolato e lasciato riposare per qualche ora.
Ho preso 400 g di farina, due pizzichi di sale, e l’acqua col bicarbonato (ormai alcalinizzata) e ho impastato. Ho messo a riposare la pasta coperta per un’oretta e mezza.
(L’acqua alcalinizzata serve per far diventare l’impasto elastico e del caratteristico colore giallo dei noodles, ma se avete il Kansui è decisamente meglio!)
Ho steso la pasta, non troppo fina, e poi l’ho infarinata e piegata come se avessi dovuto farci le fettuccine. Che poi la sostanza è quella, solo che con una consistenza diversa. Insomma, ho tagliato i noodles dello spessore che volevo e messo da parte. (Vabbè, se de solito fate la pasta in casa, manco a divvelo).
In una padella capiente e antiaderente ho messo un giro d’olio di semi abbondante e due uova rotte con due cucchiai di salsa di soia. Ho mescolato finché non si sono cotte ben strapazzate, poi ho tolto e messo da parte. Nella stessa padella ho saltato la carota e il porro tagliati a fiammifero, quindi i cavoletti lessati e tagliati a pezzetti e uno spicchio di aglio tagliato a metà (che poi ho rimosso). Me raccomando: le carote devo resta’ croccanti perché stracotte non so bone.
Alla fine ho unito le uova, ho messo un altro giro di salsa di soia e… Messo da parte, sí.
Ho cotto i noodles per due minuti in acqua salata e poi li ho saltati nella padella con le verdure. Ho messo un giretto di olio di sesamo eeeee… Buon appetito!

I romanzi di Federica D’Ascani li trovate QUI