Titolo: Nichi arriva con il buio.
Autrice: Sara Zelda.
Genere: New Adult.
Editore: Amazon Self Publishing.
Prezzo: euro 2,99 (eBook); 10,40 (copertina flessibile).

La valutazione di Simona Liubicich: due stelline e mezzo.

A dieci anni dalla morte del suo ex fidanzato una donna ne racconta la storia alla sorella adolescente di lui, che non ha avuto il tempo di conoscerlo davvero. Greta ha quattordici anni quando conosce Nicola in occasione di una vacanza al mare, i due si incontrano ogni estate nella medesima località di villeggiatura portandosi appresso nuovi bagagli di vita reale: Greta ha i genitori separati e presto arriva anche una sorellina, la stessa cosa accade in seguito a Nicola; due esistenze speculari a trecento chilometri di distanza unite da un filo fragilissimo di fiducia e speranza. La storia di Greta e Nicola è contrastata di volta in volta da personaggi gelosi, orgogliosi, insicuri e disperati, ma soprattutto da loro stessi. Tra concorsi di bellezza e quiz televisivi la vicenda è l’occasione per ricostruire un decennio di storia italiana dal punto di vista di una generazione, a favore di chi quella generazione non l’ha mai vissuta.

Un romanzo che non mi ha emozionato.

L’autrice, con questo libro, ci presenta uno spaccato di storia che mi riporta indietro nel tempo, precisamente a quando ero una ragazza. Gli anni 90, le spiagge di sera, i ritrovi di noi ragazzi che stavamo diventando grandi senza averne la piena consapevolezza, ignari del futuro che ci attendeva… in bene e in male.

L’attacco di narrazione, all’inizio, l’ho trovato inverosimile, non capivo nemmeno che di cosa stesse parlando l’autrice e sono dovuta andare avanti per realizzare il resto. I periodi sono troppo lunghi e spesso perdevo il filo del discorso perché si sa, la lunghezza spiazza e rende difficile la lettura.

I termini usati sono complessi e non ne ho capito il motivo, sinceramente, anche perché Greta parla alla sorella adolescente di Nichi, a una ragazzina. Per un romanzo del genere, un linguaggio fluido e semplice avrebbe reso mille volte di più ciò che l’autrice voleva comunicare, avrebbe calamitato l’attenzione. Esempio: “Rientravano alla base in una prosaica commistione di gesti” (stiamo parlando di ragazzi)… Quando si scrive un romanzo, a meno che non si lavori su un trattato specifico – e un romanzo non è un saggio – non si possono usare frasi “difficili”. I lettori si chiederanno: ma che cosa vuole dire? La semplicità è il segreto per arrivare a tutti ed è meglio ricercare, piuttosto, una forma corretta.

L’ho trovato prolisso, superficiale nel contenuto. Greta, Diana, Carlotta, Enrica, Nichi e molti altri… un susseguirsi di nomi, personaggi  e descrizioni di situazioni accozzate: una mera lista. Un tentativo di spaccato degli Anni Novanta narrato all’interno di un ambiente che poteva prestarsi davvero bene: il mare, il campeggio, la gioventù, le serate, la musica… se almeno fossero state delinate di più, usando il set – show, don’t tell – che avrebbe calato il lettore dentro la narrazione. Scegliere DUE personaggi e dar loro una storia, costruendo una cornice di elementi secondari che sfumavano, aiutando il fulcro della narrazione. Davvero troppa carne al fuoco che ruotava attorno a Greta e Nichi, facendoli perdere tra le pagine del libro.

Romanzo lunghissimo. Ho notato che manca ancora una tecnica di scrittura (uso frequente degli incisi e del discorso indiretto) alla quale l’autrice cerca di sopperire con l’ausilio di paroloni, frasi che si perdono, situazioni che vengono trascinate per pagine e pagine trascurando la protagonista, che rimane “sommersa” dai personaggi che le ruotano attorno e non ha la possibilità di uscire dalle pagine e mostrare al lettore chi è davvero. Manca un ritmo di narrazione, ciò che ti fa venire voglia di leggere per vedere che cosa accade dopo, pagina dopo pagina. Non è un romanzo scritto male, intendiamoci, ma l’autrice manca di esperienza. La storia voleva essere piena di sentimenti, spesso strazianti, avrebbe potuto esserlo se non fosse stata trattata con una pennellata leggera, quando era doveroso dipingerlo con consapevolezza profonda. Come “tecnico” non mi sento di giudicarlo superiore al giudizio che ho dato.

RIFLESSIONI POSITIVE: ho notato un’alternanza di pezzi scritti in maniera ottima a pezzi da rivedere completamente; questo, mi fa asserire con certezza che l’autrice ha ottime potenzialità, ma deve lavorare molto. Avrebbe meritato, questo romanzo, uno spessore maggiore, un editing che gli avrebbe cambiato faccia.

Una menzione speciale alla cover, meravigliosa.

OoO

Sara Zelda è nata il 24 luglio 1980 nel Chianti fiorentino e vive a Monaco di Baviera. Il suo nome d’arte è un omaggio a Zelda Fitzgerald, scrittrice, pittrice e ballerina, nonché moglie del celebre scrittore Francis Scott Fitzgerald. Il suo principale campo di indagine sono le cosiddette controculture — o underground — delle quali individua il motore primario nella Beat Generation americana e le più interessanti derive nella musica punk hardcore e metalcore. Tra il 2002 e il 2003 ha collaborato con il settimanale Metropoli e attualmente cura il blog A Room With A Review (http://www.sarazeldamazzini.com/blog) e la rubrica Le Ricette Letterarie Di Zelda su RAMINGO! (https://ramingoblog.wordpress.com/). Con Amazon Self Publishing ha pubblicato la raccolta di racconti brevi Cronache Dalla Fine Del Mondo (2013) e i romanzi I Dissidenti (2014) e Nichi Arriva Con Il Buio (2015).