Titolo: Morte di un re pirata.
Titolo originale:
Autore: Josh Lanyon.
Traduttrice: Chiara Messina.
Genere: Romance M/M, Romantic Suspense.
Editore: Triskell Edizioni.
Prezzo: euro 4,99 (eBook).
Quarto capitolo dell’acclamata serie Adrien English, nata dalla penna del pluripremiato autore Josh Lanyon.
La carriera di scrittore di Adrien English, libraio gay e investigatore dilettante, è sul punto di decollare. I diritti del suo primo romanzo, Il delitto sarà svelato, sono stati acquistati da Paul Kane, una celebre star del cinema. Ma quando l’omicidio fa il suo debutto a una cena hollywoodiana, a indagare sul caso viene chiamato proprio l’ex amante di Adrien, l’avvenente Jake Riordan, ora tenente della polizia di Los Angeles e più che mai determinato a tenere nascosta la propria omosessualità. La sua comparsa, però, rischia di spingere il nuovo compagno di Adrien, il fascinoso professore universitario Guy Snowden, a commettere a sua volta un omicidio…
Poi ti arriva il quarto libro della serie che stai seguendo da mesi. Non hai mai seguito così una serie da Harry Potter, ma adesso sei più grande, più matura, fai attenzione ad altre cose, ti batte il cuore e ami un gay mascherato da omofobo. Stai bene? No, in effetti non tanto.
Ecco, questa sono io alle prese con “Morte di un re pirata”. Mi sono deliziosamente parlata allo specchio, ho lanciato gridolini soddisfatti, sono passata per decerebrata mentale davanti a mio marito, ma alla fine ho messo il libro nel kindle e via: universo Adrien English mode on.
Ci sto girando intorno, sto facendo come gli squali con la vittima a pochi metri, me ne rendo conto, ma voglio prolungare l’attesa, come se parlare subito delle emozioni tolga qualcosa a quello che reputo in assoluto il miglior libro della serie di Lanyon (e vi dico che, dopo questo, sono andata a cercare il quinto della serie in inglese… se non ho la febbre io…). In ogni caso i tempi sono maturi e io ho smaltito parte dell’adrenalina.
In questo capitolo, ritroviamo Adrien e Guy, improbabile coppia che fa lo stesso effetto del gesso sulla lavagna, della forchetta sul piatto: stride. E non mi interessa se Guy è bravo, se è figo, se è dolce e carino: non va. I suoi amore si attaccano allo stomaco come piccoli gremlins maligni, le sue attenzioni soffocano, la sua dolcezza stanca. Adrien? No, no, proprio il lettore. Ho odiato Guy fin dalla fine del terzo libro e ritrovarmelo qui, anche se ero preparata, mi è sembrato come voler scansare la dannatissima fogliolina di prezzemolo indigesto.
Ma Guy non è l’unica cosa che fa storcere il naso e porta all’ulcera perforante. No, c’è Paul Kane, il fottutissimo Paul Kane, che -guarda un po’- ha avuto una storia con Jake. E non una storiella da una notte e via. No, un lungo capitolo durato cinque anni. Che, anzi, dura ancora adesso. Possibile? Possibile.
E l’odio sale, i colpi di scena si susseguono, Jake sta lì che mostra e non mostra. Dopo due anni lo ritroviamo figo come non mai, con un carisma che traspare in ogni gesto, con un sentimento latente che si sente. Si sente, non c’è niente da dire. Il suo Adrien con la e manda un impulso dritto al cuore, così come le frasi mormorate, gli sguardi glaciali, quelli contriti, quelli che fiaccano il risentimento e logorano la ritrosia. Ma il lettore non può non amare Adrien. Lungi dall’essere uno zerbino, soffre, ma lo fa con una dignità stratosferica, che porta addirittura all’applauso sperticato.
Eppure… Eppure questo romanzo ha un pathos irraggiungibile, in cui l’ovvio non è ovvio. Memori del finale del terzo libro, alla fine del quale è stato strano non riscontrare tentativi in massa di omicidio, qui tutto poteva accadere: tutto può accadere. Credo sia la prima volta, per me, di arrivare all’ultima pagina di un libro senza sapere come diavolo andrà a finire. Sei lì che vedi la percentuale proseguire, avanzare, chiedendoti con l’ansia a mille: “E adesso? Come finisce? Siamo alla fine, ma non c’è una fine”. Ma poi la fine c’è e… No, non posso dirvelo. No, non chiedetemelo, non posso. Cosa? Jake è anche sposato? Oh, sì. E Adrien ha la sua famiglia allargata, un uomo accanto che lo adora e lui ha bisogno di star bene? Oh, sì.
Ma Adrien e Jake non hanno concluso il discorso, non hanno finito di chiarirsi, non hanno messo la parola fine, per davvero. Lo faranno adesso? E chi può dirlo?
Posso dire che ho avuto una scarica di adrenalina tale da non riuscire a dormire dopo aver chiuso il romanzo (e ho fatto le 2 di notte, insomma); posso dirvi che ho avuto il magone, e il sorriso, e l’incredulità, e l’emozione di vedere e sentire Jake quasi fosse reale e lì per me. Posso dire di aver amato questo quarto libro molto più dei precedenti. Senza dubbi.
Non avete letto la serie di Adrien English? Fatelo. Siete indecisi se iniziarla o meno? Non siatelo. Perché Lanyon è geniale e qui, la sua bravura, si vede tutta.
Un’ultima annotazione: strepitosa la traduzione di Chiara Messina.
Gli altri romanzi della serie:
Ombre fatali (traduzione di Chiara Messina).
Una cosa pericolosa (traduzione di Chiara Beltrami).
La mossa del diavolo (traduzione di Chiara Messina).
OoO
Davvero un’analisi bellissima. Fatta di cuore e di pancia. Ha colto tutto lo spirito del libro che, come te, ho amato. Complimenti.
Riporterò le tue parole a Federica. Grazie.
Non ho letto molti m/m finora, ma fra essi mai un Lanyon. La ragione principale è il prezzo: che è alto e, mi pare, senza mai una promozione. E se c’ è stata non me ne sono accorta.
Nonostante la recensione sia bellissima, Il romanzo non mi attira perché non amo i tira e molla nei rapporti sentimentali, non parliamo poi della bisessualità. E prima che qualcuno mi accusi di pregiudizi (cosa che comunque non nego), leggo rosa per rilassarmi, non per angosciarmi come nella vita reale.
C’è una galera, oscura e fredda ovviamente, per coloro che non amano Josh Lanyon…
Su, su! Prima o poi ne leggerò uno. Magari uno che ti arriva da recensire. Intanto come promemoria ho messo Ombre fatali nella Lista desideri.
Appena ne arriva uno, te lo mando.
Teresa, in effetti con questi presupposti Lanyon non è proprio lo scrittore che fa per te, perché l’intera serie è fatta di tira e molla (ma è questo che rende il finale qualcosa di unico) lasciando molto spazio alle indagini di Adrien. Ombre fatali, poi, di storia d’amore non ha praticamente nulla, se non dei riferimenti che però ti fanno battere il cuore in maniera esponenziale. Sono gusti, è vero, ma Lanyon io lo adoro quindi sono di parte 😀 Diciamo che molti libri suoi sono così, anche nel fantasma dai calzini gialli, ma quello è un autoconclusivo, quindi magari potrebbe essere migliore.