Quello che sulla Terra sapete, è una piccola antologia.
Il titolo è una citazione da John Keats, “Ode su un’urna greca”:
“Bellezza è verità, verità è bellezza, – questo solo
Sulla Terra sapete, ed è quanto basta”
Sono racconti non di genere e parlano, a loro modo, di Amore, quell’Amore che è l’unica vera forza dell’universo, che travalica i confini del tempo, della morte, che s’innalza al di sopra delle brutture umane, della miseria, del degrado, lasciandoci illudere che esista qualcosa di più elevato, oltre il cielo.
I personaggi dei cinque racconti ne sono a volte solo testimoni, altre protagonisti, vittime, spettatori di un gioco ineffabile, crudele, al quale non è possibile sottrarsi, e che inevitabilmente travolge l’esistenza di chiunque graviti intorno ad esso.
Le voci narranti di Il Cristo velato e di Beata Beatrix, Jamal Ibn Shahīd, lo spregiudicato protagonista di L’Angelo di fuoco, il misterioso condannato a morte di 6-12-1815, perfino la giovane, innocente Tosca in L’ultimo caffè, sono stati toccati dall’Amore, ne sono stati contagiati, corrotti, sublimati, in un anelito che è anche un abisso, in una dannazione che è salvezza, la sola salvezza possibile.
Perché, citando un altro grande poeta, Nat King Cole, nella sua Nature Boy:
La cosa più grande che tu possa imparare è amare e lasciarti amare!
Questo solo sulla Terra sapete, ed è quanto basta.
Commenti recenti