Le “Memoires” di Olga I. Korostovetz sono state tradotte dal francese e raccontano fatti vissuti, a cavallo tra il XIX e il XX secolo, dalla figlia di un famoso diplomatico della Russia zarista, Ivan Jakovlevich Korostovetz (*), bisnonno dell’autore. L’opera contiene anche numerose fotografie.

Olga ci fa entrare nella Russia dell’epoca, ma descrive anche abitudini e usanze locali dei vari Paesi da lei visitati nel corso di una lunga vita (1895-1993): Cina, Giappone, Mongolia, Persia e Italia. Per esempio, riporta la descrizione dettagliata dell’udienza avuta con lo Scià di Persia o del viaggio, con il proprio vagone privato, sulla Transiberiana, appena finita di costruire, da San Pietroburgo a Pechino.  Narra, inoltre, dei cambiamenti epocali avvenuti a cavallo dei due secoli che vengono da lei vissuti in prima persona e che stanno già a indicare la fine inesorabile di un periodo storico.

Olga I.Korostovetz         (1895-1993)

Il libro, edito da Pathos Edizioni, è il risultato di una scoperta casuale effettuata dall’autore nel 2012, quando -alla morte della madre- dovette mettere ordine fra i documenti lasciatigli in eredità. In particolare, una valigia conteneva documenti e oggetti personali di Olga che era venuta in Italia nel 1916 per sposare un ufficiale della Marina Militare Italiana, Renato Strazzeri, conosciuto a Pechino dove era stato distaccato presso la Legazione d’Italia (all’epoca del Conte Sforza, nel 1911). Tra i vari certificati, fotografie e manoscritti, alcuni dei quali appartenuti al bisnonno dell’autore, furono rinvenuti i quaderni che riportavano le sue memorie, scritte in francese. Olga, in sostanza, ripeteva in forma organica alcune storie che aveva già raccontato al nipote quando questi era un bambino, insieme ad altre sconosciute.
Le memorie coprono un periodo che va dal 1895 al 1970. La parte fondamentale riguarda i viaggi effettuati al seguito del padre, importante diplomatico, ma è interessante conoscere l’occhio “straniero” di fronte alla vita in Italia, dove la giovane sposa si spostò da una città all’altra, seguendo il lavoro del marito.

Ivan J. Korostovetz (1862-1933)

(*) Ivan Jakovlevic Korostovetz (1862-1932), bisnonno di Carlo Gastone, fu un diplomatico russo, che ebbe l’Asia come oggetto di maggiore interesse del suo “cursus honorum”.

Già negli anni 1890-94 lo troviamo in Cina con la funzione di secondo segretario della legazione russa a Pechino.

Dopo la rivoluzione di ottobre, nel 1917, quando era un membro provvisorio della Duma a Pietrogrado si rifiutò di collaborare con i bolscevichi.

Ha vissuto in esilio in Finlandia, Cina, Germania e Francia per poi morire a Parigi.
Dal matrimonio con Aleksandra V. Gordanov ebbe tre figli, Flavius, Vadim, Olga.

Lasciamo ora la parola all’autore, Carlo Gastone.

Spero che al lettore interessi conoscere chi sono e come si è sviluppata in me la decisione di pubblicare questo libro.
Provengo da una famiglia internazionale per origine ed elezione. Sono nato a Johannesburg, in Sud Africa, nel 1950. Ho passato una parte della mia infanzia all’Avana (Cuba). In Italia, a Torino, mi sono laureato in Giurisprudenza. Il lavoro mi ha portato a viaggiare molto sia in Italia che all’estero. Oggi, in pensione, coltivo svariati interessi tra cui quello di ricostruire la storia e la genealogia della mia famiglia andata in parte dispersa a causa di eventi bellici e della rivoluzione sovietica.
Ho sempre desiderato di conoscere a fondo le mie radici russe. Aver ritrovato le Memoires ha rafforzato in me l’intenzione di proseguire in questa indagine.
Dopo aver studiato i quaderni ritrovati, ho deciso di tradurli e cercare un editore.
Verificata la valenza storica dei ricordi di Olga, ho costruito un progetto e un metodo da seguire per scrivere il libro. Non è stato facile.
Prima di tutto dovevo garantire sia la freschezza dell’esposizione che lo sviluppo logico degli avvenimenti, rispettando la mentalità di Olga, senza sovrappormi ad essa. Nel primo caso, ho tradotto il testo in modo da rispettarne il senso. Nel secondo, ho preferito raggruppare gli argomenti per periodi di tempo anziché in capitoli.
In secondo luogo, avevo la necessità di predisporre la “struttura temporale” del racconto, e quindi di ricostruire la biografia del diplomatico Ivan J. Korostovetz (1862-1933), padre di Olga, per verificare l’autenticità delle informazioni riportate nelle “Memoires” e spiegare con delle note (ve ne sono 81 su 200 pagine di testo) alcune affermazioni contenute nel manoscritto. Sono seguite consultazioni di numerosi testi di storia e contatti con specialisti che avevano scritto dei libri o degli articoli su riviste storiche. Ancora oggi, corrispondo con tre ricercatori che vivono in Russia, Mongolia e Israele.

Riportiamo la sinossi del volume: Nel diario di Olga I. Korostovetz, figlia del diplomatico Ivan Jakovlevic Korostovetz, riportato alla luce dal nipote Carlo Gastone, scopriamo oltre ai successi già ottenuti nel 1905 col trattato di pace a Portsmouth nella guerra russo-giapponese, anche i protagonisti dell’evoluzione di Russia e Mongolia, attraverso la narrazione di una vita quotidiana colma di grandi eventi che hanno modificato l’assetto politico dei due paesi.

Il libro può essere acquistato QUI.