Meglio farsi un pirata che fare il pirata…
Il problema della pirateria (romanzi inseriti o scaricati illegalmente da internet) si fa di giorno in giorno più grave. Noi blogger possiamo fare ben poco per contrastare efficacemente questa piaga, però non possiamo rimanere in silenzio.
L’idea è partita con la diffusione sempre più larga del genere M/M, che in Italia viene pubblicato quasi esclusivamente in e-book. Ci sono arrivate segnalazioni allarmanti dalle lettrici e dai lettori: un e-book esce e –spesso il giorno stesso- lo si può trovare scaricabile gratis (e illegalmente, non dimentichiamolo).
Comprensibile che molti amanti del genere non abbiano la possibilità di acquistarlo (anche se l’e-book ha di solito prezzi molto contenuti), ma se vogliamo che sempre più le case editrici prendano in considerazione anche il pubblico italiano, noi blogger dobbiamo sostenerle. Crediamo che sia un nostro dovere, per rispetto di chi resta in contatto con noi, ci tiene informati, ci passa anteprime e ci viene incontro. È nostro dovere nei confronti degli autori, che scrivono per passione, per far conoscere i loro lavori, che hanno il diritto di guadagnare dalla loro fatica. Nonché dei lettori che acquistano, talvolta con sacrificio, i libri che ameranno, o odieranno, ma che comunque leggeranno con passione.
La questione non riguarda solo gli M/M, ma tutti i generi che proponiamo nei nostri blog. La pirateria spinge le Case editrici a investire di meno nei generi di “nicchia”, che molte di noi amano e vedrebbero con piacere arricchire le nostre librerie, virtuali o cartacee.
Pensateci, ogni volta che siete tentati. E, ragazze, ricordate che è meglio farsi un pirata che fare il pirata…
Emanuela Piasentini, editor.
È una battaglia impossibile da vincere. Ci sono gruppi segreti qui su Facebook che si scambiano libri, mailing list di gente che se li passa, Anobii stesso è un covo di pirateria. Il problema è che se non trovi il link specifico per i download illegali, non lo puoi fare disattivare, quindi se ne parlano e basta in pubblico e poi si accordano in privato, non riesci a bloccare. Se i siti che ospitano certi utenti ladri invece di cancellare direttamente gli account, li avvertono delle violazioni, lasciando che si riorganizzino, non è possibile bloccare. Se gli stessi siti disattivano i link, ma hanno procedure codificate per poi farli riattivare, non è possibile bloccare. Quando le vendite sono già basse, perché il genere è di nicchia, vedere che ci sono più copie scaricate che vendute, fa molto male. Soprattutto perché questi ladri sono talmente sfacciati che si fanno vedere ovunque con nome e cognome, poi vengono sulle nostre pagine a pretendere pubblicazioni veloci di seguiti, oppure vanno a criticare libri che non hanno nemmeno pagato sui vari gruppi. E non parliamo poi delle opportunità perse di investire in più uscite mensili o incaricare più collaboratori per un controllo più preciso delle traduzioni. Solo tanta amarezza e poca speranza.
Claudia Milani, traduttrice.
Oltre che rispetto verso le case editrici e chi ci lavora, credo sia anche una questione di rispetto verso quei lettori che i libri li comprano e basta, senza ricorrere all'illegalità. Perché ci sono (ci siamo) ed è frustrante pensare di essere sempre i soliti 'coglioni' che pagano e tacciono.