Laureata in Matematica, ha sempre amato leggere e scrivere. Ha lavorato come impiegata, per anni ha progettato e scritto programmi (per computer) e da un anno circa è in pensione. Ama gli animali e la Natura, vive a Firenze.
Da più di sette anni gestisce un blog in cui annota impressioni sui libri che legge, pubblica qualche storia, riflessioni e foto, segnala libri in uscita.
Che genere scrive? Ce ne parla? Ci racconta come mai ha scelto questo genere per esprimersi?
Non scrivo un solo genere, mi piace sperimentare e seguire gli interessi che ho al momento. Questo mi consente anche una maggiore libertà di espressione perché a seconda di quello che voglio comunicare scelgo il tipo di storia che mi pare più indicato. Il fatto di non scrivere un solo genere penso che renda più difficile trovare dei lettori, ma la mia curiosità mi spinge a provare nuove strade.
Come scrive? Penna e carta, Moleskine sempre dietro e appunti al volo, oppure rigorosamente tutto a video, computer portatile, iPad, iPhone?
Scrivo al computer, ma anche su carta. Appunti e spunti li annoto sia su fogli e foglietti che sullo smartphone ma poi riporto tutto sul computer. Amo scrivere su carta, sono di una generazione nata prima dell’era digitale, ma cerco di limitarmi perché dopo devo copiare… anche se la copia è spesso anche una prima revisione.
C’è un momento particolare nella giornata in cui predilige scrivere i suoi romanzi e racconti?
No, non ho un momento particolare. Scrivo quando posso e mi sento libera di farlo.
Quando scrive, si diverte oppure soffre?
Entrambe le cose. O meglio, nessuna delle due. Scrivere è impegnativo e mi appassiona, ma non lo trovo divertente. È intrigante, spesso sono curiosa di scoprire cosa o come una situazione evolverà (perché di solito ho un’idea di massima ma devo definire i dettagli e questo avviene durante la scrittura), talvolta è faticoso, quando le frasi e i pensieri non fluiscono e non rendono come vorrei. Piacevole, irrinunciabile ma non quello che considero divertimento. Sofferenza mai, forse perché non scrivo di temi che potrebbero causarmene.
Nello scrivere un romanzo, “naviga a vista” come insegna Roberto Cotroneo, oppure usa la “scrittura architettonica”, metodica consigliata da Davide Bregola?
Come in parte forse si intuisce dalla risposta precedente non ho un metodo ben definito. Inizio a scrivere una storia quando ho un’idea sia pure vaga di come andrà a finire. A volte annoto eventi intermedi fra l’inizio e la fine a volte no. Di solito durante la scrittura devo farmi degli schemi “a posteriori” per controllare la coerenza degli avvenimenti e dei tempi. Talvolta mentre la scrivo la storia può prendere una strada diversa da quella immaginata all’inizio, solitamente sono i personaggi a “chiederlo”.
Amerei poter scrivere solo a vista, ma lo faccio solo per racconti brevi.
Quando scrive, lo fa con costanza, tutti i giorni, come faceva A. Trollope, oppure si lascia trascinare dall’incostanza dell’ispirazione?
In certi periodi sono più costante, soprattutto se sto lavorando a una storia ormai avviata, in altri meno. Non ho una regola.
Ama quello che scrive, sempre, dopo che lo ha scritto?
Lo amo? Sì, direi di sì. Questo non vuol dire che consideri quello che ho scritto di valore. Si può amare anche qualcosa di brutto, no?
Rilegge mai i suoi libri/racconti, dopo che sono stati pubblicati?
Sì, ma di solito non per intero, qualche brano qua e là. A volte mi sembrano cose abbastanza buone, altre meno, dipende dal momento.
C’è qualcosa di autobiografico nel suoi libri?
Qualche piccola esperienza (luoghi visti, sensazioni provate, situazioni vissute) che presto a questo o quel personaggio; di alcuni personaggi condivido un’aspirazione o un tratto del carattere, ma non mi sono mai identificata in uno solo. Le storie raccontate non hanno niente a che vedere con la mia. Del resto credo che sia abbastanza difficile scrivere senza lasciare qualcosa di sé in ciò che si scrive. Anche solo la scelta della storia rivela qualcosa, no?
Tutti dicono che per “scrivere” bisogna prima “leggere”: è una lettrice assidua? Legge tanto? Quanti libri all’anno?
Sono d’accordo con questa teoria. Per me leggere e scrivere sono due facce della stessa medaglia. Ho da sempre avuto l’aspirazione a scrivere proprio perché amavo leggere, fino da bambina. Leggo abbastanza (meno di quanto vorrei), supero abbondantemente i cento libri all’anno, anche se parecchi di questi sono piuttosto “leggeri” (senza voler togliere nulla) perché, specie negli ultimi anni, ho bisogno anche di leggerezza.
Ha mai partecipato a un concorso? Se sì, ci racconta qualcosa della sua esperienza?
Ho partecipato a diversi concorsi, tutti parecchi anni fa (prima di scoprire il self, insomma). Una volta anche a quello del Libraio, ma non ho superato la prima fase e ho avuto in lettura degli incipit davvero scadenti, a parte un paio. Tra i vari altri concorsi sono stata finalista nel 2005 al Premio Loria (per racconti inediti) con “Fuga” e ho vinto nel 2004 il concorso annuale per romanzi per ragazzi organizzato dall’editore Raffaello con “Un evento memorabile”, che è stato pubblicato nella collana Il Mulino.
A cosa sta lavorando ultimamente?
In questo periodo ho molte idee e sto cercando di metterle in ordine per poi iniziare davvero a scrivere qualcosa, per ora comincio una storia poi me ne viene in mente un’altra e mi dedico a quella e via così… Temo che ci vorrà un altro po’ prima che pubblichi qualcosa di nuovo, eccetto qualche racconto sul blog.
Antonella Sacco ci presenta il suo lavoro…
Ho vinto l’edizione 2004 del premio Montessori di narrativa per ragazzi, organizzato dalla casa editrice Raffaello, nella sezione dagli 11 ai 13 anni con “Casa nuova”. Il romanzo è pubblicato nella collana Il Mulino a Vento con il titolo “Un evento memorabile”.
Il mio racconto inedito “Fuga” è stato finalista all’edizione 2005 del premio Loria per racconti inediti ed è stato pubblicato da Edizioni APM di Carpi in occasione del premio in un’antologia collettiva comprendente i racconti finalisti e quello vincitore.
Il mio romanzo per ragazzi dal titolo “La torre della Papessa” è stato pubblicato nella Serie Arancio de Il battello a vapore (Piemme) nel mese di Aprile 2011 ed è giunto alla seconda edizione.
Il mio romanzo per ragazzi dal titolo “Lidia, che detesta la Matematica” è uscito per i tipi di Scienza Express alla fine del mese di Giugno 2013.
Il racconto “Carolina Lucrezia, William e le stelle”, una biografia per bambini e ragazzi degli astronomi Carolina Lucrezia e William Herschel, è uscito nella collana I Gufi – Il Villaggio Ribelle, dell’editore David and Matthaus nel giugno 2014.
Dalla fine del 2013 ho scoperto il self publishing e ho pubblicato diversi ebook (alcuni, non compresi nella lista sottostante, con uno pseudonimo):
Raccolte di racconti
“Lo specchio: 27 racconti” (07/01/2014)
“Tre brevi storie con delitto e altri 9 racconti” (14/01/2014)
“Un grande fuoco: 10 racconti“ (01/04/2014)
“10 racconti brevi” GRATUITO SU TUTTI GLI STORE (30/12/2014)
“Ombre” (24/02/2018)
Romanzi e romanzi brevi
“Lo scrittore e la valigia delle illusioni” (13/05/2014)
“Piangere non serve” (01/06/2014)
“La grande menzogna” (27/01/2015)
“Agnes” (26/01/2016)
“La scommessa” (05/11/2016)
“Tre donne” ( 12/10/2019) * raccoglie 3 romanzi già pubblicati
Per ragazzi
“Fantasmi in bottiglia“ (24/05/2015)
“Le fiabe di Miss Frances“ (30/08/2015)
“Chiedi scusa” (22/04/2017)
Account Twitter: @AntSaccoWriter
Immagini inviate da Antonella Sacco.
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