Alessandra Cigalino è di Pavia. Grazie alla passione ereditata dalla madre, ha sempre adorato leggere, ma da quando ha scoperto la scrittura riesce a rifugiarsi ancor di più nel “suo mondo”, dove può ritrovare se stessa dando libero sfogo alle forti emozioni che ha tenute segregate per troppo tempo.
Dopo aver pubblicato Infinity – Love in a mystery, il suo romanzo d’esordio di genere Urban Fantasy, nel 2014 è entrata nel mondo dei social network, scoprendo così di poter condividere la passione per i libri con migliaia di persone delle quali non può più fare a meno.
In tutte le storie, anche in quelle che sono in attesa di prendere vita tramite i tasti del suo pc, Alessandra si augura di donare ai futuri lettori anche solo l’un per cento delle forti emozioni che scaturiscono in lei durante la scrittura.
Ciò in cui crede assolutamente è che l’Amore può abbattere ogni difficoltà e può annientare ogni tipo di differenza. Perché l’Amore vince sempre!

Trovate QUI i libri di Alessandra Cigalino.

1.     Due righe per presentarsi?
Sono un’inguaribile romantica e una divoratrice di libri. Amo perdermi tra le righe di un romanzo. Ho sempre adorato leggere, ma la scrittura per me è libertà allo stato puro. Da quando una domenica di novembre del 2012 ho sentito l’esigenza di mettermi al pc e ho iniziato a riempire il foglio bianco di word, non sono più riuscita a fermarmi, inoltrandomi in un mondo parallelo in cui i personaggi chiedono sempre più attenzione. E non vorrei mai uscire da quel luogo incantato. Il lavoro occupa la maggior parte della mia giornata, ma bramo ogni attimo a mia disposizione per poter dare libero sfogo alle innumerevoli storie racchiuse nel mio cuore che attendono pazientemente di poter prendere vita tramite i tasti del mio pc.

2.     Che genere scrive? Oppure, svolazza di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Il mio romanzo d’esordio è di genere paranormal romance e ha dato il via a “Infinity Saga”. Successivamente, però, innumerevoli storie si sono fatte largo nel mio cuore e mi sono accorta soltanto dopo, rileggendole, che avevo scritto romanzi di genere diverso. Ebbene sì! Quando mi posiziono davanti al foglio bianco di word lascio che il flusso emozionale prenda pieno possesso di me e non mi rendo conto di cosa ho scritto fino a che non mi soffermo a rileggere. Ma è meraviglioso essere catapultata in storie sempre nuove. La “S.P.Y. Series” è nata per caso, nel 2014, ed è una serie di romanzi di genere romantic suspense. Ma con “Pagine che profumano di te” e “Vuoi vedere che ti amo?”, i primi due romanzi della “Gossip Love Series” edita HarperCollins Italia per la collana Harmony eLit, mi sono inoltrata nel genere rosa contemporaneo, divertendomi con le protagoniste un po’ bizzarre.

3.     Come scrive? Penna e quaderno? Oppure, tecnologia a tutto spiano?
Quando non ho a portata di mano il mio inseparabile PC, prendo appunti in fogli “volanti”, scrivendo il tutto in stenografia, per poter riuscire a star dietro ai miei pensieri, ai miei personaggi che vogliono parlarmi proprio in quel determinato momento.

4.     Quando scrive? Allodola, o gufo?
Non appena ho un attimo a disposizione: sono sia allodola che gufo. L’importante per me è avere il tempo per poter dar libero sfogo alle innumerevoli storie racchiuse nel mio cuore.

5.     Coinvolta sempre in quello che scrive, oppure distaccato?
Assolutamente coinvolta. A volte, in alcune scene, mi emoziono talmente tanto da dover prendere una pausa. Mi è capitato soprattutto nel primo capitolo del terzo volume della mia Saga paranormal di Infinity: in quel caso è stato come percorrere un tragitto importante, dando anche a me stessa una speranza alla quale potermi attaccare per poter continuare il cammino di vita senza più mio padre, il mio scudo.

6.     Scaletta ferrea, o sturm und drang? Cotroneo, o Bregola?
Ho provato una volta soltanto a fare una scaletta, ma è stata stravolta subito dopo i primi due paragrafi. Non appena mi posiziono davanti al PC devo soltanto aprire la porta del mio cuore e lasciare libero sfogo ai miei personaggi che guidano le mie dita sui tasti del computer.

7.     Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Sono metodica durante la scrittura per quanto riguarda l’ordine, ossia non scriverò mai prima il finale e poi il secondo capitolo, ma lascio che la storia evolva e si componga insieme a me. Ciò che a me manca, purtroppo, è il “tempo”. Ma bramo ogni granello di attimo per potermi rifugiare nel mio mondo parallelo, dando così libero sfogo alla mia fantasia.

8.     Ama sempre quello che ha scritto (dopo aver terminato la stesura)? Sa che ci sono scrittori con non rileggono mai quello che hanno scritto e pubblicato? Lei come si comporta?
Assolutamente sì: rileggo tutto e adoro rileggermi, perché mi stupisco io stessa di ciò che nasce in quei momenti di trance in cui mi ritrovo mentre scrivo. Ogni riga scritta nei miei libri racchiude una parte di me.

9.     Siamo curiosi: c’è qualcosa di autobiografico in ciò che scrive?
Sì. In ogni storia che creo c’è una parte di me, ma me ne accorgo soltanto dopo la rilettura. E solo alcune lettrici che mi conoscono bene si accorgono di alcune sfumature. In particolare, nella Saga paranormal di Infinity mi rivedo molto nella protagonista Elizabeth, che, dopo la morte del padre, quando lei era ancora giovane, si è ritrovata a dover affrontare il cammino di vita da sola, senza più il suo scudo. Infatti, inizialmente, volevo soltanto dare sfogo a ciò che era chiuso dentro di me, ma poi, senza alcun controllo, si è generata una storia in cui l’elemento paranormale (genere che ho sempre adorato) è diventato predominante, riuscendo così ad avere “rivincite” che nella vita terrena non si possono ottenere.

10.  Legge molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Assolutamente sì. E il mio solito e unico problema è il fattore “tempo” che a volte mi impedisce di poter leggere tutti i libri che desidero. Ma il bello è che comunque continuo ad acquistare romanzi come se avessi gli scaffali della libreria vuoti. Prima o poi riuscirò a leggere senza sosta, senza essere disturbata, senza dover interrompere per lavoro o urgenze. Il massimo risultato ottenuto per me è stato un anno in vacanza: tre libri un tre giorni. Uno di questi era “Fate delle Tenebre” di Holly Black (la trilogia completa) di oltre seicento pagine.

11.  I concorsi: nota dolente. Sì, o no?
Assolutamente sì! Li adoro! Se devo essere sincera, la mia prima pubblicazione in assoluto non è stata ad agosto 2014 con il mio romanzo d’esordio della Saga di Infinity, ma “F.A.T.A.”, il racconto breve che ha ricevuto la “menzione ad onore” nel concorso IncPiII della Plesio Editore ed è stato inserito nell’antologia “Abisso” insieme ai primi cinque vincitori. A parer mio, i concorsi sono meravigliosi perché permettono di mettersi in gioco e scoprire le proprie capacità. Qualche tempo fa ho partecipato sotto pseudonimo, come da regolamento, anche al concorso IoScrittore ed è stato curioso e davvero interessante.

12.  Progetti per il futuro?
Per quanto riguarda la saga paranormal di Infinity, sto scrivendo il quarto volume che le lettrici attendono con ansia, viste le nuove figure paranormali create nel terzo romanzo. Spero di riuscire a pubblicare il tutto nei primi mesi del 2022.
Devo scrivere ancora quattro romanzi: due per concludere la “S.P.Y. Series” e due per la “Gossip Love Series”.
Ma queste pubblicazioni future combattono quotidianamente con altre storie che nel frattempo chiedono attenzione. Infatti, sto scrivendo anche un romanzo interamente fantasy (con draghi e fate), un distopico e un chick-lit…
Ecco che il mio progetto essenziale per il futuro sarà inventarmi il tempo per poter continuare a seguire tutti i personaggi che soffiano costantemente sul mio cuore.
Grazie di cuore, Annamaria, per la grandiosa opportunità!

È stato un piacere averla con noi.