Chris Greeceman è il nom de plume con cui Cristina e Gabriella (in ordine rigorosamente alfabetico) hanno scritto il primo volume delle avventure di April May, “Trappole mortali”, che sta riscuotendo un buon successo di vendite e recensioni.

Che genere scrivete?
Gab&Cri:
Anche se entrambe abbiamo affrontato altri generi, prediligiamo scrivere in giallo.

Ce ne parlate?
Gab: È una passione genetica, ereditata da mia madre. Posseggo ancora alcuni pezzi rari della sua collezione di Gialli Mondadori.
Cri: Io ho cominciato da ragazzina con Nancy Drew e i Tre investigatori e non mi sono più fermata. Tengo sempre almeno due libri sul comodino e uno di essi è sempre un giallo.

Ci raccontate come mai avete scelto questo genere per esprimervi?
Gab: Siamo fatti di luci e di ombre. Forse, portare allo scoperto l’ombra insita in ciascuno di noi è un modo per esorcizzare il male.
Cri: Mi piacciono le trame, la sfida tra chi compie un delitto e chi si cala dentro le sue dinamiche per scoprirlo. Scrivere un giallo o un noir è un modo di indagare il confine tra bene e male, tra ciò che si ritiene giusto o sbagliato.

Come scrivete? Penna e carta, Moleskine sempre dietro e appunti al volo, oppure rigorosamente tutto a video, computer portatile, iPad, iPhone?
Gab: Amo la tecnologia, quindi affido i miei pensieri estemporanei al cellulare che ho sempre con me. E se mi viene qualche idea nelle ore notturne, ho la tavoletta che si illumina per prendere appunti. La scrittura vera e propria avviene poi al computer. Io mi siedo, poggio le dita sulla tastiera e loro volano.
Cri: Direi che lascio tutto a fermentare nella mia testa e poi passo al computer. Il mio portatile è l’unico strumento con cui riesco a scrivere, perché ho bisogno di buttar giù le frasi e modificarle in un flusso continuo. Su carta, disboscherei l’Amazzonia.

C’è un momento particolare nella giornata in cui prediligete scrivere i vostri romanzi e racconti?
Gab: Ogni momento è quello buono, anche in una sala d’attesa o sul treno.
Cri: Per la parte creativa funziono solo ed esclusivamente la mattina, poi mi spengo. Revisioni e sistemazioni riesco comunque a farle anche in altri orari.

Quando scrivete, vi divertite oppure soffrite?
Gab: la scrittura per me è solo gioia.
Cri: Diciamo che è un processo non sempre piacevole, perché mi costringe a prendere atto dei miei limiti. Spesso il mondo a cui voglio dar vita è chiaro nella mia testa, ma non esce dalle dita come vorrei e così parte la battaglia.

Nello scrivere un romanzo, “navigate a vista” come insegna Roberto Cotroneo, oppure usate la “scrittura architettonica”, metodica consigliata da Davide Bregola?
Gab&Cri: Siamo una coppia che procede molto in sintonia e adoperiamo entrambi i metodi. Gabriella è più una buttafuori, Cristina una severa custode dell’ordine e del metodo.

Quando scrivete, lo fate con costanza, tutti i giorni, come faceva A. Trollope, oppure vi lasciate trascinare dall’incostanza dell’ispirazione?
Gab&Cri: In questo caso agiamo all’inverso della risposta precedente. Gabriella infatti è una lavoratrice costante, Cristina si affida all’ispirazione.

Amate quello che scrivete, sempre, dopo che lo avete scritto?
Gab: In genere sì, anche perché ogni romanzo è frutto di un enorme lavoro di rifinitura. Se non mi piacesse, non lo pubblicherei.
Cri: Come ho detto prima, per me scrivere è un po’ faticoso, quindi porto a conclusione solo ciò che amo. Il resto viene mollato quasi subito con buona pace della letteratura italiana.

Rileggete mai i vostri libri/racconti, dopo che sono stati pubblicati?
Gab: Non tutti, non sempre, ma spesso.
Cri: Evito, perché non sono mai del tutto soddisfatta e avrei solo voglia di mettermi lì a sistemare. Anche quest’intervista, una volta pubblicata, non la rileggerò…

C’è qualcosa di autobiografico nei vostri libri?
Gab: Non in senso stretto, ma sicuramente ci sono le mie esperienze, gesti che mi sono familiari, persone che mi hanno lasciato qualcosa. Ma in minima parte, perlopiù mi immedesimo moltissimo nel personaggio e divento lui/lei. Applico la tecnica dello psicodramma che ho imparato da ragazza.
Cri: Come ha detto Gabriella, è inevitabile passare ai personaggi parte delle proprie esperienze e della propria visione del mondo. Alla fine ognuno ha qualcosa di te, assassino compreso. Comunque mi piace condurre la storia in luoghi che ricordano quelli in cui ho vissuto.

Tutti dicono che per “scrivere” bisogna prima “leggere”: siete lettrici assidue? Leggete tanto? Quanti libri all’anno?
Gab: Sono una lettrice compulsiva, leggo quasi di tutto con l’esclusione del chick lit. Non so quantificare con precisione il numero di libri, ma è comunque alto. Diciamo che sono sicuramente sulla decina mensile.
Cri: Leggere secondo me è fondamentale per vivere, figuriamoci per scrivere. I libri degli altri sono importanti, perché ti insegnano cosa fare e cosa non fare dentro i tuoi. È la prima scuola di scrittura che ogni autore deve frequentare per approdare a un risultato apprezzabile dai lettori.

Avete mai partecipato a un concorso? Se sì, ci raccontate qualcosa della vostra esperienza?
Gab: Per alcuni anni ho partecipato a numerosi concorsi con discreta soddisfazione, ma l’aspetto più affascinante, che in questo periodo ci è negato, è la conoscenza di tanti amici scrittori.
Cri: Anch’io ho partecipato a diversi concorsi con successo. È un’esperienza utile, soprattutto quando riguarda un inedito, perché ti costringe a curare l’editing e a considerare il testo con gli occhi del lettore.

A cosa state lavorando ultimamente?
Gab&Cri: Al secondo episodio della serie April May Mysteries, in coppia. Individualmente ciascuna di noi segue altri progetti. Gabriella è alle prese con un thriller, Cristina per il momento ha deciso di dedicarsi alla sua seconda passione, la cucina, e di scrivere piccoli saggi sul tema.

Un’isola meravigliosa. Un mare cristallino. Un resort di lusso.
E il male.
La Long Publishing, casa editrice di punta degli Stati Uniti, ha un problema. Il suo presidente Rudolph Carrington è un bastardo amato da molte, ma odiato da tutti. Con il suo carattere arrivista e arrogante ha creato attorno a sé terra bruciata, inimicandosi i suoi più diretti collaboratori e fornendo a ognuno un buon motivo per volerlo morto.
L’idea di un meeting motivazionale dalle caratteristiche estreme fa scoppiare la crisi.
Carrington non nasconde i suoi doppi fini. La gara a ostacoli che ha messo in piedi è una banale scusa per mettere a nudo le debolezze di chi non gli piace e liberarsene senza il benestare della moglie Linda, proprietaria della casa editrice.
Ma c’è di più. Il suo vero interesse è ottenere dalla collega April May ciò che non ha mai voluto concedergli. E per averla è disposto a scendere ai più vili ricatti.
Rudolph non è però l’unico pronto a fare di tutto per ottenere i propri scopi. Qualcuno si muove da tempo nell’ombra architettando un gioco perverso, che trasformerà in un incubo il viaggio sulla splendida isola di Sadway.
Chi ha organizzato il piano di morte che incombe sui partecipanti?

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L’AUTORE
Chris Greeceman nasce come autore il 30 agosto del 2020 con il romanzo “April May Trappole Mortali”, il primo di una serie che ha come filo conduttore le avventure di April May, una giovane donna coraggiosa e determinata con un dono molto speciale.
Chris in realtà è un autore doppio. Quattro sono le mani con cui scrive, di due autrici che hanno già pubblicato diversi romanzi. Si sono lanciate in questa avventura con la voglia di divertirsi e regalare ai lettori storie intriganti con cui passare un paio d’ore in leggerezza.