Silvia Lisena si presenta:
Sono nata nel 1993 a Milano in una famiglia di origine pugliese. Mi sono laureata in Lettere Moderne e vivo a Cornaredo (MI); sono consigliera comunale e insegno Lettere in una scuola media. Dal 2014 sono componente del Gruppo Donne UILDM: scrivo articoli e contribuisco alla gestione dei canali social e all’organizzazione di eventi divulgativi online. Mi sono occupata dei temi della violenza e della multidiscriminazione sulle donne con disabilità (su questo argomento ho tenuto un seminario all’interno delle Manifestazioni Nazionali UILDM nel 2019). Nel 2018 ho pubblicato un quaderno tematico gratuito contenente le ricerche e i dibattiti del Gruppo sul tema (patrocinato dall’ex Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Cornaredo e in collaborazione con l’associazione cornaredese “Rete Donna”). Ancora adesso partecipo in qualità di relatrice a eventi sul tema organizzati da diverse associazioni ed enti. Scrivo da… sempre: sono partita dai racconti per poi virare verso un romanzo teen mai edito e giungere infine alla pubblicazione della mia prima opera letteraria, “Lacerti di anima. Poesie” (Sillabe di Sale Editore, 68 pp., 2020).

Così inizio a volare, e volo, volo, in tutta la mia stupenda fragilità sentendo il peso della gabbia sempre più leggero fino a quando sparisce completamente in un soffio di vento. Un percorso introspettivo nella dualità dell’esistenza: nelle sette sezioni in cui è divisa l’opera, l’autrice scandaglia analiticamente alcuni eventi traendone significati universali. Inserendosi in una cornice naturale dove gli elementi sono essi stessi metafora della vita, la scrittura rivela così il suo potere catartico nella ricerca del senso della vita attraverso il mistero dell’armonia di contrasti che si manifestano nella bellezza della fragilità umana.

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Due righe per presentarsi?
Sono Silvia, ho 28 anni, una laurea in Lettere Moderne e una silloge poetica come libro d’esordio. Per il resto sono insegnante in una scuola media, consigliera comunale e attivista per le donne con disabilità.

Scrive solo poesia? Oppure, svolazza di genere in genere come una leggiadra farfalla?
Ho sempre scritto prosa, ma ultimamente mi sono cimentata nella poesia come dimostra “Lacerti di anima”.

Come scrive? Penna e quaderno? Oppure, tecnologia a tutto spiano?
Tecnologia a tutto spiano, è più veloce e comodo.

Quando scrive? Allodola, o gufo?
Un mix. Diciamo che scrivo quando mi viene l’ispirazione, che è imprevedibile.

Parlando della silloge “Lacerti di anima”, ci vuole dire qualcosa di particolare?
Sono coinvolta al mille per mille, in quello che scrivo. Lascio che il testo si scriva da sé, io ne divento solo l’esecutrice materiale.

Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Conciliare tutte le mie attività è un po’ difficile, sono onesta. Poi c’è sempre il discorso dell’ispirazione: non mi forzo mai a scrivere, ascolto le vibrazioni.

Ama sempre quello che ha scritto (dopo aver terminato la stesura)?
Nel momento esatto in cui ho terminato di scriverlo, sì. A distanza di anni forse un po’ meno, ma è perché sono cambiata io.

Sa che ci sono scrittori con non rileggono mai quello che hanno scritto e pubblicato? Lei come si comporta?
Rileggo, ma non modifico mai radicalmente, effettuo tutto in fieri, non alla fine.

Siamo curiosi: nelle sue poesie, immaginiamo che ci sia molto di autobiografico…
Nella mia raccolta di poesie tutto è autobiografico, ma anche nel mio work in progress i tratti della protagonista sono abbastanza simili ai miei.

Legge molto? A noi piacciono i topi di biblioteca.
Certo: più i libri sono introspettivi, più mi intrigano.

I concorsi: nota dolente. Sì, o no?
Non ho mai partecipato, possono essere buoni trampolini di lancio per scrivere un valido curriculum, ma non li ritengo necessari.

Progetti per il futuro?
Sto scrivendo un romanzo e sono soddisfatta di come sta uscendo. Sono ancora all’inizio quindi… occhi aperti!

Grazie per averci fatto compagnia.
Grazie a voi. Alla prossima.