Antonia Romagnoli, Il libertino di Hidden Brook
Inghilterra, 1805. Come sarà fatto un libertino? Un “vero” libertino? È questo che Victoria si domanda, dopo anni di letture proibite in collegio, quando scopre che, insieme a lei, nell’avita dimora dei Killmore, è ospite Jared Lennox, fratello di suo cognato e famigerato libertino londinese.
Ferito in un duello, il giovane è praticamente segregato nelle sue stanze… che male ci potrebbe essere nel raggiungerlo di nascosto, giusto per dargli una sbirciatina?
Quella che doveva essere una piccola bravata senza conseguenze è solo l’inizio di una serie di equivoci e malintesi che sembra condurre la coppia, passo dopo passo, verso un inesorabile altare.
Ma sarà poi così sgradevole, per i due, l’idea di un matrimonio riparatore?
Sotto lo sguardo vigile della formidabile zia Erinni, determinata a separare ciò che Dio non ha ancora unito, se da lei ritenuto inadeguato, fra passioni, tradimenti e intrighi, quello di Victoria e Jared sarà un percorso verso la reciproca conoscenza, ma soprattutto verso una crescente consapevolezza di sé.
Un racconto d’altri tempi. Una storia d’amore fuori dal tempo.
Una zia che tutti vorrebbero avere.
Una guerra dei sessi * * *
Il libertino da redimere, la fanciulla ribelle che, unica, può conquistarlo, anche se non sarà facile: due luoghi comuni frequenti nel rosa, ma l’autrice li rivitalizza, approfondendo bene la personalità di due protagonisti molto affascinanti.
Certo sarebbe stato opportuno, secondo me, un taglio di un centinaio di pagine e soprattutto della complicazione gialla introdotta nel finale.
Altrimenti buona la tecnica narrativa. Una stella in meno a causa dei numerosi refusi e di qualche improprietà.
Julianne MacLean, Un barone per l’ereditiera (Serie “American Heiress”, Volume III)
Assennata e prudente, Adele Wilson ha visto le avventurose sorelle maggiori sopportare scandali e pene d’amore prima di trovare il marito dei loro sogni ed è ben decisa a non seguirne l’esempio. Per questo ha accettato la proposta di matrimonio del primo nobile inglese che ha chiesto la sua mano, un giovane gentile, onesto e per nulla sentimentale. Ma quando giunge in Inghilterra per le nozze, le sue speranze di quiete e serenità si infrangono bruscamente quando il misterioso e affascinante Damien Renshaw, Barone di Alcester, la salva da un tentativo di rapimento. Soprannominato il Cavaliere Nero dalle sue numerose amanti, irresponsabile e pieno di debiti, Damien rappresenta tutto ciò che Adele da sempre rifugge… eppure sembra capace di far vibrare corde sconosciute nel suo cuore e nel suo corpo
Abbastanza carino * * *
Romanzo molto intricato e per me un po’ imbarazzante, come sempre quando sono alle prese con pasticci erotici all’interno della famiglia. L’autrice non si abbassa a spiegare in che modo Damien riesca a individuare il rapitore e il luogo in cui è tenuta prigioniera Adele. Forse perché è troppo occupata a salvare in qualche modo i principi morali, mentre rappresenta il sorgere di una grande passione fra i protagonisti.
Carino, ma senza dubbio anche questo molto inferiore al pilot della serie. Beati i tempi in cui non si pubblicavano romanzi non del tutto riusciti! E dire che noi ci lamentavamo!
Jennifer McQuiston, Diario di una signorina del ton (Miniserie “Seduction Diaries, Volume II)
Londra,1848 – Cosa potrebbe esserci di peggio per la giovane più popolare e corteggiata della Stagione che torcersi una caviglia e divenire improvvisamente invisibile agli occhi del ton, costretta a fare da tappezzeria mentre la sua migliore amica balla e civetta con il futuro duca di cui lei è invaghita? Niente, se non l’essere notata e poi curata da un fascinoso quanto umile dottore dal sangue gitano, e scoprire di esserne attratta in modo inappropriato, come confiderà al proprio diario. Eppure, quando finalmente Clare Westmore può tornare alla sua vita fatta di abiti eleganti, balli sfarzosi e giochi di seduzione per conquistare il miglior partito in circolazione, si accorge che quel mondo non le è poi mancato così tanto e che il suo cuore ha già preferito a qualunque gentiluomo la semplicità e la nobiltà d’animo di Daniel Merial.
Com’è complicata la vita nel ton! * *
All’inizio sembra un romance diverso dagli altri, magari allusivo nei confronti dei cambiamenti sociali in corso nella prima età vittoriana. Ma poi… poi scopriamo di trovarci in mezzo al romanzo d’appendice più complicato che avremmo potuto immaginare con amiche perfide e traditrici, figli di zingari, figlie perdute e ritrovate, capovolgimenti di sorte da legittima a bastarda a legittima di nuovo e perfino una sfumatura vagamente incestuosa. Mah!
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