Maria Masella, La gatta con le sneakers

Emma Books

Lavinia Marchi è stata da poco assunta come creativa in un’agenzia pubblicitaria di Genova, ma l’hanno relegata nel corridoio e continuano ad affibbiarle compiti da stagista. Per non parlare del fatto che la sua vicina le ha appena lasciato una gatta in eredità…

Michele Lanata è il nuovo direttore dell’agenzia ed è sexy da far paura. Quando coinvolgerà Lavinia, rassegnata a essere l’ultima ruota del carro, nella riunione di un’importante campagna pubblicitaria, Bella la gattaccia non solo le sarà d’ispirazione, ma tesserà le fila di una nuova e inaspettata storia d’amore.

La gatta con le sneakers di Maria Masella altro non è che una frizzante e romantica rivisitazione di una delle fiabe più famose di sempre.

Una gatta un po’ speciale * * * *

Un racconto che rivela una Masella un po’ diversa dal solito: protagoniste una sfigata, ma non troppo, e una gattaccia non tanto –accia. La vicenda è raccontata proprio dal doppio punto di vista femminile. Un tocco di giallo e lieto fine per tutti, umani e animali. Almeno quelli buoni.

 

Mia Mistràl, 1 In cima al cuore

Self-Publishing

«Cosa vuoi fare da grande?» E, così dicendo, giunse le mani come se la stesse confessando. «La detective per animali scomparsi in circostanze misteriose?»

Per entrare in possesso di un’eredità da sogno, Chiara è costretta a scoprire chi ha ucciso l’adorata cagnolina della defunta zia Olimpia. Stando alle apparenze, Ellie è caduta in un burrone, ma Chiara non ha intenzione di lasciarsi scappare né i soldi né la deliziosa mansarda sull’Appennino che da sempre sente sua. Olimpia si è divertita da viva, e a quanto pare si diverte anche da morta, a farla giocare con gli enigmi, ma – forse – non immaginava che, per risolverli, la nipote avrebbe avuto a che fare con quell’insopportabile canaglia del veterinario del paese, nonché con un affascinante e misterioso ex forestale che sembra saperne più di quel che dice…

Il pilot di una serie di tre romanzi brevi * * * *

La vicenda parte dallo spunto usuale di un’eredità (miliardaria, pare) da conquistare e vede Chiara divisa fra l’interesse per il misterioso forestale Furio e quello per l’insopportabile veterinario Leandro.

La protagonista scoprirà le circostanze in cui è morta la cagnolina Ellie. Più difficile capire cosa desidera il suo cuore. Intendiamoci, io non avrei avuto esitazioni: Furio for ever. Ma le sinossi dei volumi 2 e 3 mi fanno intuire che l’autrice abbia deciso altrimenti.

Un romanzo per molti aspetti diverso e insolito.

 

RJ Scott, 2 Il Cuore

Triskell Edizioni

Che cosa faresti se qualcuno provasse a distruggere tutto ciò che ami?

Alex Simard, capitano della squadra di hockey degli Ice Dragons, non esita un solo istante a salvare una bambina da una macchina in fiamme. E non si sente un eroe perché pensa che chiunque al suo posto avrebbe fatto lo stesso. Tuttavia, giornalisti invadenti, problemi fisici, pessimi risultati sportivi e russi litigiosi metteranno a dura prova il suo equilibrio. Guidare la sua squadra alla conquista della Stanley Cup è la sua priorità; innamorarsi l’ultimo dei suoi pensieri.
Jo Glivens, aspirante vigile del fuoco, non si aspetta certo di innamorarsi di un giocatore di hockey. La carriera è tutto per lei, e al momento non c’è posto per un uomo nella sua vita. Ma là fuori c’è qualcuno che si è messo a piazzare bombe e a distruggere vite e, quando il pericolo minaccerà da vicino tutto ciò che ama, sarà costretta a fare una scelta.

Per entrambi, l’amore sarà un prezioso imprevisto da proteggere con le unghie e con i denti.

Fra sport, romance e giallo * * * * *

La casa editrice mi ha mandato questo romanzo per errore e la prima cosa a stupirmi è stata che non si trattasse di un m/m, ma di un m/f.

Non è neanche propriamente un romanzo sportivo. E meno male perché l’hockey sul ghiaccio mi interessa poco o niente.

Però la storia d’amore è dolce e rilassante e credibile: adorabili i due protagonisti, in particolare Alex. Interessante il filone giallo.

Dal momento che ho letto una copia-recensione, la mia valutazione prescinde dall’aspetto strettamente linguistico.

Le recensioni dell’Artiglio Rosa