Simona Liubicich, Una moglie da conquistare

(Self-Publishing)

Londra – Irlanda 1897. Sono passati cinque lunghi anni da quando Blaine, moglie del duca di Abercorn, è stata abbandonata quasi subito dopo il matrimonio. Lo scandalo e la vedovanza – il duca era stato creduto morto in circostanze misteriose – l’hanno provata nell’anima e nei sentimenti, rendendola dura e malfidata nei confronti del mondo.

Non può credere ai suoi occhi quando una sera a teatro lo intravede in un palco. Un fantasma? Un’allucinazione? Ben presto Blaine si rende conto che non è così. Damon Hamilton è tornato a casa, deciso a rimediare ai suoi errori e a riprendersi la moglie, ma dovrà fare i conti con una donna, questa volta, una donna caparbia e intelligente che non si fa più manipolare e con qualcosa di molto più grande e potente, qualcosa che nessuno dei due si rende conto ancora di provare: l’amore.

Molto carino * * * *

Romanzo classicamente romance: Damon è un farabutto pentito e redento, Blaine è una donna innamorata che troppo ha dovuto subire. Incomprensioni ed equivoci sullo sfondo dell’epoca vittoriana con tutte le sue ipocrisie.

Finale d’azione. Linguaggio volutamente anticheggiante.

Piacevole.

Samantha Young, Hero

(Newton Compton Editore)

Dall’autrice bestseller del New York Times, una storia d’amore emozionante e indimenticabile.
Suo padre è sempre stato un eroe per Alexa Holland, finché non ha scoperto che lei e sua madre non erano la sua unica famiglia. Da allora, Alexa si è impegnata a dare una nuova direzione alla sua vita e a plasmare la propria identità distaccandosi il più possibile dai suoi terribili segreti. Ma un giorno incontra un uomo che è stato danneggiato quanto lei dalle bugie di suo padre, e sente che deve aiutarlo. Caine Carraway non vuole avere niente a che fare col desiderio di redenzione di Alexa, ma non è facile allontanarla. Tenta in tutti i modi di farsi odiare, portandola al limite della sopportazione perché decida da sola di lasciarlo in pace. Ma le sue azioni finiscono solo per avvicinarli, e malgrado tutto, tra di loro scoppia una passione intensa ed esplosiva. Ma Caine sa che non potrà mai essere il principe azzurro che Alexa ha sempre voluto. Quando si troveranno sull’orlo del baratro, Caine capirà di essere disposto a tutto per impedire che qualcuno li ferisca di nuovo.

Molto bello * * * *

A prima vista la trama sembra banale, perché imperniata sull’usuale guerra dei sessi, ma l’autrice sa valorizzarla, approfondendo bene le psicologie dei protagonisti e rendendo verosimile il loro grande amore con pagine a volte davvero intense.

Il filone sentimentale è senza dubbio più convincente e interessante rispetto a quello giallo.

Troppi refusi, secondo me, per un libro di casa editrice.

P.S. Ma davvero le ragazze di oggi usano il turpiloquio anche quando pensano?

Lorraine Heath, La rinascita del duca

(HarperCollins Italia)

Londra, 1874 – Henry Stanford, Duca di Lovingdon, ha smesso di vivere una fredda mattina di due anni prima, quando il tifo gli ha portato via l’amata moglie e la loro bambina. Ha quindi mandato al diavolo l’onore e ha annegato il dolore nell’alcol, nel gioco d’azzardo e nei letti scaldati da amanti sconosciute, trascinandosi in un’esistenza inutile. Per questo, benché nutra stima e affetto per Lady Grace Mabry, sua amica d’infanzia, è con un certo disappunto che accetta di aiutarla a distinguere tra i numerosi pretendenti uno che sia interessato davvero a lei e non alla sua generosa dote. Ma più le sta accanto, più ha la sensazione che nessun uomo sia abbastanza per Grace né la possa amare come merita. Nessuno tranne lui, che però ha troppa paura di far tornare a battere il suo cuore ferito.
UN PASSATO DA DIMENTICARE, UN FUTURO TUTTO DA VIVERE.

Insomma * * *

Lungo e ripetitivo in modo a volte esasperante, racconta una storia improbabile in cui una ragazza di epoca vittoriana gira da sola per Londra e altrove come e quanto le pare e addirittura sgattaiola più volte fuori di casa in piena notte per far visita a un libertino, a volte in tutt’altro affaccendato, senza che se ne accorgano i genitori e senza che nessuno dei domestici li avverta. Anche l’educazione sentimentale o, meglio, sessuale di Grace mi pare davvero troppo veloce nella situazione data.

E soprattutto Henry, dall’alto della sua maggiore età e del suo libertinaggio, fa sbadigliare molto la lettrice quando, incredibilmente, impiega un tempo infinito a capire quello che prova.

Solo due elementi fanno alzare la valutazione: l’“imperfezione” della protagonista, originale per un romance, e l’ultima peripezia, questa volta reale, nel finale.

In ogni caso, forse merita sottolineare il buon livello della stampa, come quasi sempre nei romanzi Harper Collins, cosa ormai eccezionale nella nostra epoca sciatta.

Le recensioni dell’Artiglio Rosa

(Maria Teresa Siciliano – Matesi)