Miriam Formenti, Leonessa di marzo
Brescia 1849. Tutto quello che desidera Maddalena, donna di buona famiglia dalle idee conservatrici, è vivere serena dimenticando i rimorsi nei confronti del defunto marito e il rimpianto per un grande amore perduto. Inseguirà ancora la tranquillità quando questo amore tornerà nella sua vita? E la caparbia Serenella, con il grande sogno di vedere l’Italia libera dal giogo straniero, riuscirà a continuare a fingere di non desiderare il capitano Hartmann, l’austriaco che vorrebbe detestare?
Il racconto ha fatto parte dell’antologia celebrativa ‘Amori sull’ali dorate’, pubblicata nel 2011 nella collana Classic di I Romanzi Mondadori in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Un racconto di buon livello * * * *
Per motivi di età sono stata profondamente influenzata dalle celebrazioni del centenario dell’unità d’Italia nel 1961, quando avevo 11 anni. Per cui ammetto che, quando lessi per la prima volta questo racconto nel 2011, rimasi profondamente scandalizzata dal fatto che, secondo la sua linea narrativa all’epoca abituale, la Formenti osasse mettere al centro l’amore fra un’italiana ed un austriaco, cosa che per giunta allora mi pareva impropria in un volume celebrativo del risorgimento. Anche a distanza di cinque anni non riesco a condividere del tutto l’atteggiamento dell’autrice, che sceglie come protagonisti maschili un austriaco, un medico che si dedica soprattutto a salvare i feriti e un ragazzo che si batte in modo un po’ ingenuo (come Serenella, del resto) per l’indipendenza dallo straniero. La prospettiva è quindi, da un punto di vista politico, chiaramente pacifista e, da un punto di vista rosa, ribadisce il principio che l’amore supera tutte le frontiere e tutti gli ostacoli. Grandi le capacità di sintesi della Formenti, che riesce a concentrare in modo egregio due storie d’amore in poco più di 40 pagine.
Finale leggermente cambiato rispetto alla prima edizione.
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Giovanna Roma, Il patto del marchese
Come reagireste se l’uomo più in vista del Regno vi porgesse il suo aiuto? Accettereste la sua buona offerta, certo.
Non consideratemi un’ingrata per averla rifiutata. Ho le mie ragioni. Dietro la facciata di un lord magnanimo e misericordioso, si cela il più infido dei serpenti, pronto ad approfittarsi delle difficoltà di una donna per il suo diletto. La vita di corte dev’essere molto noiosa se è giunto fino a qui.
Bramate la bontà nel vostro soccorritore, non le fattezze della veste o del viso e siate sempre prudenti al cospetto di un marchese.
Un romanzo pretenzioso *
Ho comprato il romanzo perché era in offerta e perché ero curiosa di vedere in che modo un’autrice dark potesse affrontare il regency. Mi aspettavo qualcosa di simile allo Scorpione della Stuart, ma, a parte le prime pagine, in cui tutti i protagonisti sono bambini, Russell è un normale eroe tradizionale decisamente possessivo. Non ho apprezzato l’alternarsi dei pdv maschile e femminile che rende ripetitiva la narrazione. Non parliamo poi del fatto che la psicologia di Russell non è per nulla convincente. Ma la cosa peggiore è la parte finale, in cui finalmente scopriamo il ridicolo segreto del protagonista.
La tecnica narrativa è impacciata, molti i particolari inverosimili e a completare il tutto un diluvio di sviste linguistiche.
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Rosamund Hodge, Bellezza crudele
Una favola d’amore a cinque stelle. Cruel Beauty Series.
La sua missione è ucciderlo, ma il suo destino è amarlo. Costretta a fidanzarsi con il malvagio governatore del suo Regno, la giovane e determinata Nyx sa che il suo destino è sposarlo, ma per coronare il suo sogno più segreto: ucciderlo e liberare finalmente il popolo dal giogo di quella crudele tirannia
Eppure nel giorno del suo diciassettesimo compleanno – quando la ragazza si trasferisce con lui nel castello sulla cima più alta di tutto il Paese – capisce che nulla è come se l’era aspettato, soprattutto il nuovo marito, incredibilmente affascinante e seducente. Lei sa che deve salvare la sua gente a tutti i costi, eppure resistere al suo nemico giurato sta diventando sempre più difficile perché lui è ben deciso a conquistare il cuore della giovane sposa…
Un fantasy caotico *
Fantasy complicato, piuttosto che complesso, mette insieme La bella e la bestia con la storia di Giuditta e manciate di mitologia greco-romana. Ho avuto pazienza per tutta la narrazione aspettando un finale col botto. Che non c’è stato. Non si capisce neanche che cosa succede esattamente nella conclusione, ma forse c’è una specie di lieto fine. Può essere che la confusione sia dovuta al fatto che ci troviamo di fronte ad una serie.
Ma non leggerei i seguiti neanche se me li regalassero.
Grazie per la recensione, Maria Teresa, ho molto apprezzato.
Miriam Formenti