Un romance storico e uno contemporaneo. Direte: “Dov’è la novità?” La novità sta nel terzo romance recensito dal nostro Artiglio Rosa che, per questa settimana, si è colorato… di arcobaleno. E già, dopo un primo incontro (poco felice) con la penna di Patricia Logan, la nostra recensora ci riprova con “Professione killer”. Un po’ alla volta, stiamo facendo uscire il nostro Artiglietto dal suo giardino all’inglese e dalle sale da tè.
Virginia Dellamore, Lady Opaline
Inghilterra, 1800. Opaline è una lady molto particolare: aristocratica, bella come il sole, con due splendidi occhi color fiordaliso, potrebbe ambire a sposare un duca. Ma a lei non importa nulla dei salotti mondani o di sfoggiare vestiti e sorrisi a Londra durante la Stagione; il suo desiderio più grande è vivere in campagna, tra il cielo e l’erba, a contatto con la natura, gli animali, e il ricordo della sua idilliaca infanzia. Un’infanzia finita con la morte del padre, la cui assenza ha lasciato un vuoto incolmabile nel suo cuore. Opaline è cresciuta così: insofferente alle regole, più brava ad arrampicarsi sugli alberi che a servire il tè, danzare il minuetto o lanciare sguardi languidi da dietro un ventaglio. A diciotto anni appena compiuti, Opaline è schietta, genuina, generosa e solare. Innamorata di un amico d’infanzia, il dolcissimo Edward, non osa rivelargli i propri sentimenti e si limita ad ammirarlo da lontano. Intanto, di notte, si reca nei boschi per distruggere le trappole dei bracconieri, cura gattini e colombi feriti, legge romanzi d’avventura e cavalca senza sella, provocando nella madre ben più di un sussulto d’angoscia al pensiero che la sua unica figlia femmina sia una tale scapestrata.
Quando Alexander Knight giunge nel Leicestershire dalla lontana America, Opaline si ripropone di detestarlo. Lui è l’antitesi di Edward: tanto quest’ultimo incarna l’idea fiabesca del principe azzurro, quanto Alexander è il perfetto prototipo del mascalzone. Sfacciatamente ricco e arrogante, Mr. Knight si contrappone ai damerini inglesi, è maleducato e materiale, passionale e cinico, e cela un drammatico segreto che risale al suo passato.
L’incontro fra i due si traduce ben presto in uno scontro di volontà saturo di scintille. Lui è attratto da questa insolita giovane donna che pare del tutto inconsapevole della propria bellezza, e lei è inquietata da un uomo così deciso e scandaloso che sembra nascondere l’inferno in fondo agli occhi.
Ma l’amore arriva dove la ragione si arrende.
Durante una sfolgorante primavera, tra balli, concerti, pic-nic all’aperto, incontri al chiaro di luna e viaggi rocamboleschi, Alexander e Opaline si avvicineranno più di quanto avessero mai immaginato, scoprendo cose impensabili l’uno dell’altra: che anche l’uomo dai modi più spietati nasconde un’anima, e basta una tenera scintilla a scatenare un incendio; che una donna innamorata è capace di uno straordinario coraggio; che la patria non è un luogo terreno ma il posto dove abita il cuore, e che un perdono sincero può dare più soddisfazione di un’atavica vendetta.
Un romance storico dolce e sensuale, con due protagonisti caparbi e un microcosmo di personaggi secondari, sullo sfondo della verdeggiante campagna inglese, della Scozia, e del tempestoso Oceano Atlantico.
Un ottimo esordio ****
Ho avuto notizia di questo romanzo su Facebook e per curiosità ho scaricato l’anteprima. Mi è bastata per decidere di comprarlo e ho fatto bene, perché la Dellamore mantiene pienamente le promesse delle prime pagine.
Pur essendo, se capisco bene, all’esordio e in self publishing, l’autrice scrive con straordinaria naturalezza e piena padronanza linguistica, rielaborando con abilità il genere romanzo d’appendice con tutti i suoi equivoci, ma approfondendo con abilità la psicologia di tutti i personaggi principali.
Solo due sono i difetti: l’espediente di alternare il punto di vista di Alexander ed Opaline, raccontando sempre due volte gli stessi eventi, è troppo ripetuto, secondo me, e la parte finale è un po’ forzata: soprattutto perché penso che all’epoca su un transatlantico la prima e la seconda classe fossero rigorosamente separate.
Comunque un esordio col botto.
Ornella Albanese, Sotto la stessa luna
Cosa succede se un romanzo rosa diventa il protagonista di un romanzo rosa?
Detta le regole, crea imprevisti e seduce completamente Lucrezia, che lo ha acquistato per noia e storcendo un po’ il naso. Così lei si trova a imitare la protagonista del libro che, guarda caso, ha il suo stesso nome. L’Altra Lucrezia diventa il suo spirito guida e le soffia all’orecchio di lasciare il fidanzato perfetto e di dire il primo no al suo capo, dopo anni passati a strisciare. Ma l’Altra Lucrezia, smagliante tra le pagine del romanzo, brancola penosamente se si misura con il mondo reale e nessuno dei suoi consigli sembra andare a buon fine.
Forse pitturare di azzurro mare le pareti di casa, potrà servire ad arginare il vortice degli eventi negativi?
O sarà la luna a operare il sortilegio, regalando un lieto fine persino più sfolgorante di quello di un romanzo rosa?
Un romanzo leggero ****
Molto diverso dagli storici della Albanese, è un romanzo leggero e brillante, con due protagoniste, Lucrezia e Alice, a cui di regola viene dedicato un capitolo a testa in alternanza, cosa che per un po’ mi ha confusa secondo il mio solito, finché non ne ho capito la ragione.
O meglio finché l’autrice non ne spiega la ragione.
In filigrana si riconosce la polemica contro la narrativa sperimentale del Novecento (ah! quei romanzi senza punteggiatura, con solo un punto alla fine di ogni capitolo! E non cito per rispetto quello a cui sto pensando in questo momento) e un’appassionata difesa del rosa, ma più per gli effetti sull’umore delle lettrici, che per pregi intrinseci.
Confesso che personalmente continuo a preferire l’Albanese storica e più profonda. Ma non posso negare che si tratta di un romanzo molto carino.
Patricia Logan, Professione killer (Professione Killer – Gli Assassini, Libro 1)
Walker Easton ha scelto di vivere in solitudine e non se n’è mai pentito, finché il suo amante occasionale, Emilio, muore davanti ai suoi occhi e a quel punto l’uomo non può più ignorare i dubbi che lo assillano. Avrebbe potuto fare qualcosa per salvargli la vita? Sarebbe stato meglio resistere a quel desiderio profondo e incontenibile di appartenere a qualcuno? Smarrito e incerto per la prima volta in vita sua, Walker sente dissolversi il coraggio che l’ha sempre caratterizzato. Quando gli viene assegnato un nuovo incarico, gli tornano alla mente le ultime parole di Emilio: «Chi piangerà la tua morte, Walker?» In quel momento decide di imboccare un cammino da cui non potrà più fare ritorno e il coinvolgimento di un vecchio amico, lo pone davanti a una scelta a dir poco impossibile.
Callum Tryst è un pericolo vivente. Giovane e arrogante, è indubbiamente uno dei migliori killer in circolazione: spietato nel perseguire le sue vittime, non sa tuttavia di avere lui stesso un bersaglio dipinto sulla schiena. Quando sulla sua strada incontra un cecchino professionista, è convinto di aver trovato pane per i suoi denti… ma sarà davvero così? O forse un secondo nemico è quel che gli occorre per sconfiggere il primo? Per la prima volta in vita sua, il giovane si ritrova a chiedersi: che senso ha la vita se non vuoi bene a nessuno
Una coppia decisa a farsi giustizia nel solo modo che conosce, in una disperata corsa contro il tempo. Uno scenario dove la lotta è diversa da come l’hanno sempre concepita. Le vecchie convinzioni rischiano di portarli alla morte e da morti non si può più amare.
Un buon m/m ***
Ho comprato questo libro perché mi piaceva incoraggiare le traduzioni e pubblicazioni self. In realtà, il mio primo incontro con la Logan non era stato molto felice, perché Catene d’argento era un m/m sadomaso decisamente forte, almeno per la mia inesperienza. Questo (che solo verso la fine ho scoperto essere in qualche modo un seguito), invece, è sempre un BDSM (ahimè!), ma è molto più sopportabile, perché i due protagonisti, nonostante siano dei killer, sono uomini con regole e principi e perché il romanzo, accanto alle numerose, esplicite scene di sesso omosessuale, dà molto spazio al sentimento e ad una vera e propria storia d’amore.
Certo il mondo intorno ai nostri personaggi è molto particolare, in modo a volte un po’ eccessivo, e c’è perfino un ménage, all’insegna, non occorre dirlo, del perfetto matrimonio.
Rispetto agli erotici rigorosamente etero cui sono abituata, senza dubbio la Logan è molto abile nel descrivere appassionate scene di sesso. Magari forse ripete troppe volte l’aggettivo bellissimo. E tutti sono bellissimi in questo romanzo, fino all’ultimo sguattero. Anche quelli con vistose cicatrici sul volto.
Però la valutazione massima che posso dare è tre stelle, perché, per quanto mi sforzi, non riesco per nulla a identificarmi in uno dei protagonisti.
Thank you so much for taking the time to read and review Professione Killer. I am honored. <3
Teresa Siciliano sta esplorando il mondo BDSM…